24 Aprile 2024 15:28

Cerca
Close this search box.

24 Aprile 2024 15:28

Imperia: peculato, archiviate le accuse a Claudio Scajola. “Certo l’uso dell’auto del Comune, ma a bordo lavorava come Sindaco”. Ecco le motivazioni

In breve: Nel mirino della Procura erano finiti alcuni viaggi del Sindaco, a bordo dell'Audi A6 del Comune di Imperia nella tratta Imperia-Genova-Milano, in concomitanza con le udienze del processo "Breakfast".

Si è chiusa con l’archiviazione (il decreto del Gip è del giugno 2022, a circa due anni di distanza dalla richiesta del Pm) l’inchiesta che vedeva indagati, con l’accusa di peculato d’uso, il Sindaco di Imperia, Claudio Scajola, e l’autista del Comune, Gianfranco Vece, per il presunto indebito utilizzo dell’auto del Comune.

Imperia: peculato, archiviazione definitiva per Scajola

Nel mirino della Procura erano finiti alcuni viaggi del Sindaco, a bordo dell’Audi A6 del Comune di Imperia nella tratta Imperia-Genova-Milano, in concomitanza con le udienze del processo “Breakfast” che vedeva imputato l’ex Ministro. Scajola si sarebbe fatto accompagnare, e venire a prendere, all’aeroporto, dall’autista del Comune di Imperia, con l’auto del Comune. Tra gli elementi oggetto dell’inchiesta anche il rimborso di alcuni biglietti aerei nella tratta Genova-Roma e di pernottamento nella Capitale.

L’indagine è stata archivata nonostante la Procura abbia ritenuto, come si evince dalla richiesta di archivazione (firmata dal Magistrati Luca Scorza Azzarà e Grazia Pradella), che esaminando gli spostamenti rilevati dal tracciato GPS della vettura e i transiti autostradali sia stato possibile “concludere in termini certi come il sindaco Scajola si sia avvalso dell’accompagnamento di Vece, con la vettura del Comune, per recarsi e per fare rientro da Reggio Calabria in occasione delle udienze del processo Breakfast celebrate in data 18.7.2018, 18.2.2019, 4.3.2019, 25.3.2019, 6.5.2019, 20.5.2019 e 27.5.2019″.

La versione di Scajola

Interrogato, l’ex Ministro, come emerge dagli atti dell’inchiesta, ha confermato (così come l’autista, Gianfranco Vece) che nelle date contestate era stato effettivamente accompagnato e ripreso negli aeroporti di Genova o Milano dall’autista del Comune, utilizzando la vettura Audi A6 del Comune di Imperia.

L‘ex Ministro, in sede di interrogatorio, ha spiegato di aver sfruttato il tempo del viaggio per “studiare atti e incartamenti” e “per prendere parte a svariati impegni istituzionali nei giorni di partenza e nei giorni successivi ai rientri”.

Scajola ha aggiunto di aver dovuto fare i conti, all’inizio del mandato, con la disastrata situazione finanziaria del Comune e che per farvi fronte avrebbe chiesto aiuti e consigli a svariati parlamentari, incontrati proprio in occasione dei viaggi per il processo di Reggio Calabria.

Ultimo elemento sollevato nel corso dell’interrogatorio, l’aver utilizzato preferibilmente, per le udienze del processo Breakfast, la propria vettura privata.

Perchè l’inchiesta è stata archiviata

Nella richiesta di archivazione, accolta dal Gip nel giugno scorso, la Procura conclude così: “gli elementi acquisiti non si palesano sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio”. 

L’uso dell’auto

“E’ indiscutibile e oggettivamente dimostrato scrive la Procura – che in tutte le occasioni contestate il sindaco Scajola abbia fatto ricorso all’auto ed all’autista del Comune per raggiungere e fare rientro dall’aeroporto ove prendeva il volo per raggiungere Reggio Calabria ove era imputato in un processo […] Scajola ha giustificato tale scelta, in sostanza, dicendo che durante il tempo del trasferimento lavorava in auto come sindaco, studiando incartamenti e telefonando”.

“Si potrebbe opporre a tale spiegazione – scrive la Procura – che avrebbe potuto svolgere  la stessa attività anche utilizzando altro mezzo di trasporto, come ad esempio il treno, è verosimile che facendo tale scelta lo stesso non avrebbe potuto prendere parte ai numerosi impegni legati alla propria carica […] e soprattutto appare certamente significativo che l’indagato, in alcune ulteriori occasioni in cui sì recò a Reggio Calabria per presenziare al processo ove era imputato […] abbia fatto ricorso alla propria vettura privata per raggiungere l’aeroporto e per fare rientro ad Imperia […] se fosse stata in essere l’abitudine di utilizzare indebitamente l’auto dell’Ente per fini privati non si spiegherebbe per quale ragione, in tali occasioni, non avrebbe dovuto fare applicazione di tale abitudine”.

Il rimborso delle spese di viaggio e di pernottamento a Roma

“Deve altresì rilevarsi che, dalla verifica della documentazione di spesa acquisita in Comune, Scajola ha chiesto il rimborso delle sole spese di pernotto a Roma (nelle occasioni in cui fece tappa nella capitale) e, in relazione a tali occasioni, della sola tratta Genova-Roma e ritorno, provvedendo invece a pagare di tasca propria la tratta Roma-Reggio Calabria e ritorno, ciò che pare confermare che, dal suo punto di vista, la presenza a Roma era giustificata dagli incontri con esponenti parlamentari per le problematiche del Comune [….] In quest’ottica deve pure rilevarsi come in occasione della trasferta per l’udienza del 20.5.2019, occasione in cui il Sindaco è stato pedinato continuativamente da militare della Guardia di Finanza,  lo stesso, raggiunta Roma la sera del giorno 20 dopo l’udienza, si sia incontrato a cena con l’avv. Ignazio Abrignani, ex parlamentare (cessato dal mandato il 22.3.2018): circostanza che fornisce anche sotto questo profilo un riscontro alle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio e che ha indotto questo Ufficio ad astenersi dal sentire ad ulteriore riscontro di quanto dichiarato i vari deputati e senatori in carica citati da Scajola (adempimenti che avrebbero regionevolmente richiesto tempi assai lunghi).”

“Può quindi dubitarsi – conclude la Procura – della configurabilità dell’elemento psicologico del delitto ipotizzato e, conseguentemente, deve escludersi che possa ritenersi integrato il delitto ipotizzato”.

 

 

 

 

 

 

 

Condividi questo articolo: