2 Maggio 2024 03:06

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Imperia: “Blinding Light”, il 29enne Kylen pubblica il suo Manga d’esordio. “Un sogno che si avvera. Il protagonista soffre di sociofobia come me” / Foto e video

In breve: L'intervista a Kylen alla Biblioteca di Imperia.

È stato molto difficile, non è facile scrivere quello che provi e trasformalo in un fumetto. Ma ora ho realizzato un mio sogno“. Così il 29enne imperiese Kylen racconta com’è nato il suo manga d’esordio intitolato “Blinding Light”. 

Cresciuto tra fumetti e disegni, dall’Istituto d’Arte a Imperia è passato alla Scuola Internazionale di Comics di Torino e successivamente alla Lucca Manga School, fino ad arrivare alla sua prima pubblicazione.

Kylen ha presentato il suo fumetto a Imperia, mercoledì 7 dicembre, presso la sala di lettura della Biblioteca Lagorio di Imperia, grazie all’evento organizzato dalla Libreria Mondadori di Imperia nell’ambito del Patto di Lettura Città di Imperia.

Imperia: “Blinding Light”, il 29enne Kylen pubblica il suo Manga d’esordio

Quando è iniziata la tua passione per i manga giapponesi?

“Mi hanno sempre appassionato fumetti e cartoni animati. Durante le medie ho sviluppato la passione per i manga perché mi piacevano di più come narrazione e come disegni, in particolare per l’emotività che davano i personaggi.

Ho iniziato a disegnare non sapendo nemmeno fossero giapponesi, semplicemente mi piacevano.

Poi grazie a internet ho scoperto che questo genere proveniva dal Giappone. Ho così iniziato ad appassionarmi anche alla cultura, per conoscere le origini di questi fumetti.

Ho alimentato questa passione iniziando a comprare e leggere tanti manga e a sviluppare le tecniche di disegno cercando di emulare i disegnatori che mi piacevano di più.

Ho iniziato com autodidatta, poi ho seguito dei corsi anche qui a Imperia. Sono andato alla Comix di Torino, anche se lì non trattavano molto il manga.

Mi hanno comunque visto di buon occhio, anche se io mi stavo approcciando ad uno stile più occidentale. Però non era ciò che sentivo mio.

Allora ho iniziato a cercare una scuola di manga e una mia amica mi ha parlato della Lucca Manga School. Sono andato a presentarmi e mi hanno preso.

Ho fatto due anni con uno stage regalato dalla scuola, che ci faceva fare da assistente ad un Mangaka giapponese. Ho avuto pure una borsa di studio per mettermi alla prova con un editor giapponese.

Una delle mie insegnati mi ha presentato alla casa editrice e ora sono qua”.

Come si intitola e di cosa parla il tuo fumetto?

“Il titolo è Blinding Light, l’ho chiamato così perché volevo dimostrare come una persona che si sente in ombra, può essere anche lui una luce che riflette.

Il protagonista, in cui ci ho messo molto di autobiografico, soffre di sociofobia e ha paura di entrare in contatto con le persone.

Ho voluto sviluppare questo personaggio con i miei sentimenti, ciò che provo io con le persone.

L’ho reso in maniera molto comica, perché volevo comunque non far deprimere il lettore come era l’opera iniziale. La mia editrice ha detto che non andava molto bene, quindi ho dovuto riscrivere tre volte questa storia per entrare di più nel target di Boy’s Love.

C’è la storia d’amore tra due ragazzi, ma io principalmente ho puntato più alla storia delle emozioni e della loro crescita personale. Del loro incontro e di come si aiutano a vicenda.

Il secondo personaggio è la mia personalità forte, quella che fa di tutto per inseguire i suoi sogni. Di fatti, eccolo qui il mio sogno”.

Hai presentato il fumetto al Lucca Comics?

“Si, ho incontrato un mucchio di persone interessate che lo hanno comprato e hanno voluto l’autografo. È stata una grande emozione, non pensavo di essere così piaciuto”.

Qual è stata la parte più difficile della realizzazione di quest’opera, visti gli argomenti che ti toccano molto da vicino?

“È stato molto difficile, non è facile scrivere in modo sensato quello che provi e trasformalo in un fumetto. Regalare queste emozioni ai personaggi in modo che il lettore possa capirle e dargli un senso logico dall’inizio alla fine di una storia breve.

Mi hanno dato lo spazio di due volumi per fare la storia, perché in uno solo non sarebbe bastato. A breve finirò anche il volume due.

Poi inizierò a lavorare un’altra storia che sarà 5 volumi”.

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