27 Aprile 2024 13:38

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27 Aprile 2024 13:38

Sanremo 2023: Kekko dei Modà e la depressione. “Non riuscivo ad alzarmi dal letto, mia figlia mi chiedeva perchè non cantassi più. Qui sto vincendo le mie paure”

In breve: La conferenza stampa di Sanremo 2023.

Pensavo non solo che non sarei più riuscito a salire su un palco, ma proprio a tornare a fare una vita normale“. Lo ha dichiarato Kekko, frontman dei Modà, in gara a Sanremo 2023 con “Lasciami” durante la conferenza stampa a poche ore dalla seconda serata della 73esima edizione del Festival di Sanremo.

Il brano ha come tema la depressione, di cui Kekko ha sofferto per molto tempo.

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Sanremo 2023: Kekko dei Modà e la depressione

“Il 21 aprile 2021 mi sono svegliato e non riuscivo più a piegare le gambe. All’inizio pensavo fosse un’influenza ma dopo 10 giorni che non riuscivo ad alzarmi dal letto ho temuto il peggio. Dopo la visita di un neurologo mi è stata diagnosticata la depressione.

Pensavo non solo che non sarei più riuscito a salire su un palco, ma proprio a tornare a fare una vita normale. Nei mesi successivi mia figlia mi chiedeva: ‘Papà non canti più? Perchè non vieni a prendermi a scuola?’.

Penso che cantare una canzone del genere mi abbia fatto mettere allo stesso livello delle persone che mi ascoltano. Chi mi ascolta solitamente mi vede come un supereroe, il proprio idolo viene visto come il più forte. Far vedere le ferite umanizza di più una persona. Io ho capito che la depressione è dettata anche dalla vergogna di parlarne. Io sono arrivato alla depressione reprimendo gli attacchi di panico, accettando certe situazioni. Mi vergognavo di prendere i farmaci, perchè pensavo si dessero solo nei manicomi ai pazzi.

Il fatto di parlarne per me è un grido di coraggio verso tutte le persone che si tengono dentro qualcosa e magari hanno paura di parlarne perchè hanno paura di essere giudicati.

Sono venuto per vincere le mie paure e la mia vergogna. Non soffro più il giudizio della gente. Mi sono ammalato anche perchè cercavo una perfezione che non esisteva per cercare di mettere d’accordo tutti. È sbagliato perchè non si può piacere a tutti. Sono un insieme di cose quelle che ti portano ad ammalarti.

Voglio aiutare chi come me è stato aiutato da qualcun altro. Vorrei dire: non vi vergognate, non c’è niente di male.

Il mio psichiatra mi diceva: guarda che è come quando hai la diarrea e devi prendere le pastiglie, ora hai la diarrea in testa e devi prendere le pastiglie per quello. Non abbiate vergogna, anzi siete destinati a stare meglio, ve lo giuro. È la verità di quello che sono stati questi tre anni. Riuscire ad essere tornato qua è la dimostrazione”.

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