29 Marzo 2024 03:01

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29 Marzo 2024 03:01

Sanremo: sabato 11 febbraio la presentazione del libro del presidente dei radicali Igor Boni e la manifestazione con la comunità Ucraina / i dettagli

In breve: Sabato 11 febbraio, h.15, a Sanremo presso l’Hotel Riviera, Corso Inglesi 86. Seguirà, sempre a Sanremo, h.17 in Piazza Muccioli, la manifestazione con la Comunità Ucraina.

Sabato 11 febbraio, h.15, a Sanremo presso l’Hotel Riviera, Corso Inglesi 86, presentazione del nuovo libro di Igor Boni, presidente dei Radicali, L’Italia e l’Europa alla canna del gas. Energia, armi, propaganda. Il ricatto di Putin e le risposte dei Radicali” [Reality Book 2022]. Insieme all’Autore interverranno il segretario nazionale dei Radicali Massimiliano Iervolino, Giulio Manfredi, Silvja Manzi e Gian Piero Buscaglia, segretario del Gruppo Radicale Adele Faccio di Imperia.

Seguirà, sempre a Sanremo, h.17 in Piazza Muccioli, la manifestazione con la Comunità Ucraina.

Il Comunicato nazionale: “Sanremo, leggere il testo di Zelensky è avvilente, non romantico. “Amadeus definisce romantico leggere il testo del messaggio del presidente ucraino Zelensky. E’ avvilente, non romantico: testimonia lo stato di avvilimento morale e politico del nostro Paese”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni, segretario e presidente dei Radicali, e Gian Piero Buscaglia, segretario del Gruppo Radicale Adele Faccio, che sabato 11/2 saranno presenti a Sanremo a fianco della Comunità ucraina nella manifestazione in Piazza Muccioli, h.17. “Zelensky ha potuto parlare in diretta video al Golden Globe, ai Grammies, al Festival di Venezia, al Festival di Cannes. A Sanremo, dopo la levata di scudi degli amici di Putin in Italia [da Salvini a Conte, al figlio di Berlusconi, mandato avanti dal padre], ciò non è possibile. Nel 2013 il Festival di Sanremo accolse sul palco il Coro dell’Armata Rossa; nel 2013 la Russia di Putin aveva già sterminato 100mila ceceni e aggredito la Georgia; gli uomini di Putin avevano già ucciso il giornalista radicale Antonio Russo a Tblisi, Alexander Litvinenko a Londra, Anna Politkovskaya e tanti altri oppositori a Mosca e dintorni. Dieci anni dopo il presidente di un Paese aggredito due volte dalla Russia non ha diritto di potersi rivolgere direttamente in audio/video agli spettatori del Festival. L’Italia è un Paese che dimentica tutto e quindi è condannato a rifare e rivivere i suoi errori. Radicali Italiani è l’unica forza politica che da 23anni, incessantemente, ricorda a tutti chi è Putin e, con la campagna Putin all’Aja, ne sostiene l’incriminazione davanti alla Corte Penale Internazionale.

Italiani sempre pronti all’Armistizio e al compromesso, ma stavolta i badogliani sono pacifiNti… col culo degli altri!

Invitare nel più noto e popolare evento televisivo italiano il simbolo di chi ogni giorno subisce crimini, distruzioni, uccisioni di civili, era non soltanto positivo, ma doveroso. Un sostegno concreto a chi difende la sua e la nostra libertà. Zelensky avrebbe dato a milioni di persone l’occasione di sentire la voce di chi subisce questa guerra; sarebbe apparso 2minuti in video per par-la-re [magari anche ai russi], non per spa-ra-re. Chi contrasta questa scelta non fa altro che dare una mano all’imperialismo assassino di Putin. Per non dire di Matteo Salvini che col partito di Putin, Russia Unita, ha sottoscritto un patto di collaborazione tuttora vigente. E’ avvilente constatare come, al fianco di Salvini, vi sia anche una certa sinistra, che magari il 25 Aprile scenderà in piazza, ma oggi non vuole distinguere fra aggressore e aggredito. Noi, che da quasi un anno chiediamo che Putin sia processato dalla Corte Penale Internazionale, non possiamo che essere dalla parte di chi dà voce agli aggrediti”. Per firmare l’appello “Putin all’Aja” https://radicali.it/campagne/putin-allaja/

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