24 Aprile 2024 03:46

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24 Aprile 2024 03:46

Imperia: stop al superbonus edilizio, Fillea Cgil lancia l’allarme. “Si rischia un’ecatombe di posti di lavoro”

In breve: "La decisione di bloccare il super bonus in edilizia ci preoccupa fortemente perché ridimensionare il settore significa perdere centinaia di posti di lavoro" così William Amoretti, Segretario Generale provinciale Fillea Cgil.

“Lo stop al superbonus edilizio rischia di creare una vera e propria ecatombe di posti di lavoro”. L’allarme è lanciato dalla Fillea Cgil di Imperia.

Imperia: stop al superbonus edilizio, i timori della Fillea Cgil

“La decisione di bloccare il super bonus in edilizia ci preoccupa fortemente perché ridimensionare il settore significa perdere centinaia di posti di lavoro” così William Amoretti, Segretario Generale provinciale Fillea Cgil provinciale commenta la decisione del Governo.

“Quelle agevolazioni fiscali hanno permesso l’esplosione del comparto edile e l’assunzione di migliaia di lavoratori – prosegue Amoretti – ma nessuno ha considerato le conseguenze di una sua cessazione così improvvisa. Noi prevediamo almeno 100 mila disoccupati a livello nazionale. Già era partito male in quanto si sono riscontrati affidamenti con importifuorimisura. Ma lo stop alla cessione di nuovicrediti significa anche lo stop agli investimenti che già ci vede tra gli ultimi in Europa sul versante dell’efficientamentoenergetico ed antisismico del patrimonio immobiliare.

Il Governo poteva intervenire investendo risorse nella gestione ed elaborazione di queste pratiche, più precisamente ci sono aziende con importanti crediti che aspettano mentre non hanno materialmente la liquidità per fare fronte alle contribuzioni ed agli stipendi, dato preoccupante viste le dimissioni per giusta causa; ora il Governo deve sanare questa situazione che ha già creato discriminazione tra chi poteva accedere al credito anticipando gli impegni economici e chi, per contro, non ha avuto modo di poter anticipare visti i rincari di energia, materiali e mutui. Quindi lasciando indietro i redditi più bassi, stragrande maggioranza della popolazione, che vive nelle case più vecchie, inquinanti ed energivore.

“Se l’Esecutivo vuole andare incontro ai bisogni dei cittadiniconclude Amoretti – oltre alle azioni previste nel PNRR, dovrà potenziare gli investimenti nelle case popolari e negli edifici pubblici, comprese scuole ed ospedali, molti dei quali versano in condizioni fatiscenti. Se il Governo non cambierà posizione ed aprirà un tavolo di confronto con le organizzazioni dei lavoratori, metteremo in campo tutte le necessarie azioni di mobilitazione compreso lo sciopero generale di tutta la filiera. A questo si aggiunge il problema del depotenziamento dell’obbligo di applicazione dei contratti edili e la liberalizzazione dei livelli di subappalto nel nuovo codice appalti, riducendo le tutele e la sicurezza“.

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