30 Aprile 2024 09:53

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30 Aprile 2024 09:53

Imperia: l’appello dell’ex sindaco Davide Berio. “La ciminiera delle Ferriere simbolo della laboriosità della città”

Sulla demolizione della ciminiera centrale, la più alta, delle ex Ferriere, interviene anche l’ex sindaco di Imperia Davide Berio.

In una nota inviata alla redazione di Imperiapost, Berio scrive: “Stiamo per festeggiare il centenario della nascita della nostra città, Imperia. Città di gente laboriosa, ingegnosa e visionaria.

La ciminiera più alta delle Ferriere è, per molti versi, il simbolo di questa laboriosità, di questo ingegno. Abbatterla è rendere ancora più debole la memoria storica dell’industria della nostra città e rendere sempre piu’ evanescenti i ricordi di tante generazioni.

La nostra è una città che dalla metà del 1800 ha conquistato i mercati nazionali ed internazionali per la qualità dei suoi prodotti dovuti  alla concretezza, alla serietà, all’intraprendenza di gente tenace e laboriosa.

In un paese senza grano avevamo pastifici come l’Agnesi e i Mulini Alta Italia che esportavano i loro prodotti sui mercati nazionali ed internazionali. In un territorio aspro e difficile producevamo solo il 2% dell’olio nazionale ma con ditte come la Sasso, Carli, Berio, Isnardi (e una miriade di piccoli produttori) riuscivamo a lavorarne più del 50% della produzione nazionale.

La nostra gente, che ha inventato l’estrazione dell’olio dalle sanse a fine 1700,  ha impiantato le prime e più moderne raffinerie d’olio come Rio, Sairo, Kernel, che lavoravano e esportavano oltre il 60% sempre della produzione del nostro Paese.

A Imperia grazie all’alta professionalità degli assaggiatori locali si riusciva  a realizzare le migliori miscele d’olio e i nostri mediatori stabilivano il valore di mercato a livello nazionale.

Tutte queste attività erano accompagnate da un nascere di nuove imprese correlate come le stampe litografiche La Solerzia, Renzetti, Sasso latte, Italgraf e contenitori in vetro con la ditta Strescino, insomma, una lunga catena di indotto.

Imperia ha saputo imporsi anche nel settore medicinale con la Isnardi Medicinali e della profumeria con la Lavanda Col di Nava della ditta Niggi e nell’industia casearia della Alberti Latte.

Grazie a tutta queste a attività i bacini portuali erano particolarmente attivi e con la disponibilita di spazi concessa dal sindaco dell’epoca Castellano, nel 1909 fu possibile avviare l’industria metallurgica che offrirà lavoro negli anni a migliaia di lavoratori.

Per questa grande presenza di attività industriali nei più svariati settori la nostra città verrà soprannominata “la piccola Mancester”.

Se questo sunto non basta a far riflettere ancora l’amministrazione e se i giochi sono ormai fatti, non mi resta che citare i versi dialettali di una canzone in una circostanza simile: “Piccun dagghe cianin” (piccone picchia più piano , in genovese)”. 

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