25 Aprile 2024 14:57

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25 Aprile 2024 14:57

Elezioni Imperia: pesante critica di Imperia Rinasce per gli oltre 8 mila euro spesi dal Comune per stampare il bilancio di fine mandato

In breve: "Un documento contabile trasformato in uno strumento di autopromozione"

Duro attacco di Imperia Rinasce con Ivan Bracco all’Amministrazione comunale e al sindaco Claudio Scajola per la vicenda della stampa e diffusione del bilancio di fine mandato.

“Un documento contabile trasformato in uno strumento di autopromozione”

Scrive in una nota la lista civica Imperia Rinasce con Ivan Bracco: “Alla faccia del documento neutro. È notizia di pubblico dominio: l’amministrazione Scajola ha speso 8.174 euro per stampare e divulgare 5.000 copie del bilancio di fine mandato. Plaudiamo ancora una volta all’esigenza di trasparenza invocata dall’attuale sindaco ma, ancora una volta, restiamo perplessi circa il modo in cui un atto stabilito dalla legge è stato messo in pratica.

Ci sembra infatti di scorgere una nuova mancanza di opportunità nel modo di agire dell’attuale amministrazione che ha trasformato un documento contabile in uno strumento di autopromozione.

Innanzitutto per il modo in cui il documento è stato stampato. La relazione di fine mandato, infatti, è e deve restare un documento contabile impersonale. Impersonale  vuol dire senza dichiarazioni, foto, messaggi o firme che lo farebbero diventare simile a un volantino elettorale come è diventato.

Poi per la sua diffusione. La relazione di fine mandato, infatti, dovrebbe essere semplicemente pubblicata sul sito del Comune e qualche copia dovrebbe essere lasciata a disposizione di chi la richiedesse ma l’amministrazione Scajola ha voluto fare di più: ne ha stampate (con i soldi del Comune) ben 5.000 copie che sta distribuendo ai cittadini.

Infine anche il modo in cui la diffusione è stata condotta va ben oltre i limiti della correttezza: copie della relazione sono state distribuite ieri, in alcune edicole imperiesi, in allegato con il Secolo XIX. Un documento che dovrebbe essere impersonale ma non lo è, e che non nasce per essere distribuito, viene tranquillamente diffuso insieme a un quotidiano, con il “rischio” che l’elettore possa scambiarlo per un allegato del giornale stesso.

Scajola quindi fa pubblicità a se stesso, a spese del Comune e quindi del cittadino, andando contro quanto stabilito dalla Circolare del 2015 in cui la Corte dei Conti circa la natura impersonale e la circolazione del documento nonché sul danno erariale che lo stesso potrebbe causare alle casse comunali.

Tutto questo senza considerare che questi 8.174 euro avrebbero potuto essere utilizzati per altri fini: ad esempio per erogare servizi nell’ambito sociale o nelle scuole. Il voto è un diritto, non dimenticatelo”.

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