25 Aprile 2024 22:33

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25 Aprile 2024 22:33

Imperia: all’Istituto Ruffini un progetto dei Rotary per prevenire i disturbi alimentari giovanili/Foto

In breve: Coinvolte 15 classi di prima e seconda, in presenza e in collegamento da remoto

Disturbi alimentari giovanili: aiutiamo i nostri giovani a conoscerli, prevenirli e superarli”: questo il tito di un service al quale hanno partecipato i Rotary Club Varazze Riviera del Beigua (capofila), Alassio, Albenga, Imperia, Sanremo e Savona.

Coinvolte 15 classi di prima e seconda, in presenza e in collegamento da remoto

La scorsa settimana il socio Giuseppe Ferrarotti, medico, referente del progetto per il Rotary Club Imperia, ha organizzato, con la collaborazione del socio Luca Ronco preside dell’Istituto Ruffini, un incontro che ha visto coinvolte quindici classi del biennio (prime e seconde), parte in presenza e parte in collegamento da remoto, con i relativi insegnanti.

La letteratura recente, nazionale e internazionale, ha dimostrato come le scorrette abitudini alimentari e l’insoddisfazione per il corpo siano fattori predisponenti per un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA).

I DCA, tuttavia, sono determinati da un insieme di fattori predisponenti ed elementi scatenanti di difficile identificazione bio-psico-sociale, che possono presentarsi come un insieme di svariate combinazioni a patogenesi multipla.

I fattori di rischio per i DCA sono molteplici e la loro individuazione consente di attivare strategie di prevenzione primaria mirate, a seconda della tipologia di rischio, al fine di ridurre o ad annullare il rischio DCA nella popolazione giovanile e di attivare percorsi e trattamenti adeguati all’esordio.

Tali considerazioni orientano ad un progetto psico-educativo promosso dai Rotary, che prevede una serie di interventi di profilassi primaria rivolta agli studenti delle classi secondarie di primo grado proprio in un’ottica di prevenzione.

Gli obiettivi sono:

  • Aiutare studenti e docenti, a conoscere e (potenzialmente) superare i disturbi alimentari che affliggono i giovani.
  • Sviluppare una collaborazione tra la ASL, i consultori, la neuropsichiatria infantile, la scuola, le famiglie e i medici di base, attraverso azioni mirate nel campo dell’educazione alimentare nonché attraverso un programma d’intervento di prevenzione primaria rivolto alle fasce d’età più a rischio.
  • Coinvolgere gli studenti stimolandone interesse e capacità creative con un lavoro interattivo, tramite un intervento su piccoli gruppi, focalizzato sulla messa in discussione dell’ideale di magrezza proposto dai Media e sulla percezione della propria immagine corporea.

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