29 Marzo 2024 10:44

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29 Marzo 2024 10:44

Da Imperia alla maratona di Roma: la storia del 44enne Dante Borzi. “Da 10 anni correre è il mio stile di vita, è un modo diverso di vedere il mondo”

In breve: "Ogni maratona ha una sua bellezza, è un modo diverso per vedere il mondo".

“Correre è un modo diverso di vedere il mondo”. Queste le parole di Dante Borzi, 44enne imperiese, membro della società sportiva Ultra Runners Dianese, da poco tornato dalla maratona di Roma. Si tratta solo dell’ultima delle imprese che ha portato a termine in questi 10 anni.

L’imperiese Dante Borzi alla maratona di Roma

“Lo scorso 19 marzo ho corso la maratona di Roma – racconta Dante Borzi a ImperiaPost – e quest’anno è il decimo anniversario della prima maratona che ho corso in tutta la mia vita, sempre a Roma.

Quel giorno non avrei mai immaginato che sarebbe stato solo l’inizio di una lunga e appassionante avventura che mi ha portato a girare l’Italia da Milano a Padova, da Venezia a Torino, e l’Europa, da Madrid a Dublino e Lisbona.Roma ho corso 7 volte.

Ogni maratona ha una sua bellezza, è un modo diverso per vedere il mondo.

Ho iniziato un po’ per caso, perchè cercavo uno sfogo in un momento difficile e la mia ex compagna mi ha coinvolto nel correre. Quando ho pensato di fare la maratona di Roma nessuno credeva che ci sarei riuscito perchè non avevo mai corso in vita mia, ma poi ho preso il treno e sono andato. Ora ne corro circa 2 all’anno.

Grazie a questa passione ho conosciuto tantissime persone, ho visto tanti posti, è diventato un modo di vivere, uno stile di vita. Nella corsa sei da solo, puoi contare solo su di te, nessuno può prendere il tuo posto. La vedo come un modo per rimanere ‘asociale’ nel mondo, sei da solo, ma intorno hai tanta gente che se vuoi puoi conoscere e ognuna ti insegnerà qualcosa.

Inoltre, è un mondo in cui ci sono tanti messaggi positivi, perchè vedi persone di tutte le età, tutte con le proprie problematiche, frustrazioni, ma riescono lo stesso a impegnarsi e a raggiungere il loro obiettivo. Ognuno corre per un motivo diverso, che difficilmente è vincere qualcosa. La gara è con te stesso. 

Consiglio a tutti di correre perchè è una disciplina che ti trasmette autostima, a prescindere dai tempi o dai risultati. Ti insegna che se vuoi puoi e che anche se ci sono momenti di difficoltà li puoi superare.

Roma inoltre è un posto importante per me dal punto di vista emotivo perchè mio padre, mancato l’anno scorso, era nato lì, così come mia figlia. E l’ultima maratona era proprio il giorno della festa del papà. È stato emozionante ripercorrere le strade che ho percorso da piccolo insieme a lui”.

 

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