29 Aprile 2024 04:58

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29 Aprile 2024 04:58

Imperia: medico di famiglia lascia la valle Arroscia, polemica per la lettera all’Asl del sindaco di Pornassio Adolfo. “Feci presente le lamentele per i ritardi, non è stato mandato via. Ora bisogna risolvere il problema”/Il caso

In breve: Il primo cittadino di Pornassio scrisse all'Asl lamentando il mancato rispetto degli orari di ambulatorio da parte del medico  che ora ha lasciato il servizio

Dopo la polemica sorta attorno alla decisione del dottor Marco Revello di lasciare il suo incarico di medico di famiglia in valle Arroscia, interviene Vittorio Adolfo, sindaco di Pornassio, che scrisse all’Asl lamentando il mancato rispetto degli orari di ambulatorio da parte dello stesso Revello.

Il primo cittadino di Pornassio scrisse all’Asl lamentando il mancato rispetto degli orari di ambulatorio da parte del medico  che ora ha lasciato il servizio

Spiega il primo cittadino di Pornassio: “Ho sempre espresso apprezzamento al dottor Revello, ma sono intervenuto perché doveva aprire l’ambulatorio tre volte a settimana a Pornassio e aveva preso la consuetudine di arrivare con ritardi fino a tre ore. Il comune è a fianco dell’ambulatorio e vedevo le persone anziane in attesa del medico per ore e molti sono venuti da me a lamentarsi.  Abbiamo quindi fatto una comunicazione all’Asl nella speranza che si risolvesse questa situazione

In una seconda lettera all’Asl ho espresso il mio rincrescimento per la decisione del dottor Marco Revello di lasciare il suo incarico. I medici di famiglia hanno un contratto con l’Asl e vengono pagati in base al numero di mutuati che hanno in carico, che in linea di massima è di circa di 1.500 al massimo per ciascuno, salvo qualche deroga. Il dottor Revello non è stato mandato via da nessuno, ma ha scelto lui di andare ad operare nel settore privato, dove evidentemente è anche diverso il trattamento economico.

Dopo la rinuncia del dottor Revello, una parte di pazienti si è riversata sul dottor Luca Patrone e una parte non ha potuto farlo perché il dottor Patrone per legge al momento può arrivare fino a mille mutuati e solo alla fine dell’anno potrà raggiungere i 1.500. Nel frattempo è impensabile che i residenti in questo territorio possano andarsi a cercare un medico a Imperia o a Diano Marina, oppure essere seguiti online con la digitalizzazione, in quanto i nostri utenti non hanno gli strumenti e comunque per l’età sarebbero in grado di utilizzarli.

Nemmeno un’assistenza domiciliare o di prossimità, anche infermieristica, può sopperire all’attività di un medico per diagnosi, avvio di cure e prescrizioni di farmaci. Per questo ho incontrato i dirigenti dell’Asl, chiedendo che mandino qualche elemento di rinforzo, anche solo a tempo determinato, in supporto al dottor Patrone, fino quando lui non potrà prendere in carico tutti i mutuati. Mi è stato detto che sarebbe stata verificata questa possibilità. I pazienti pagano le tasse e hanno tutti il diritto di essere assistiti“.

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