28 Aprile 2024 00:57

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28 Aprile 2024 00:57

Carcere Sanremo: i Radicali in visita nel penitenziario della Valle Armea. “Sovraffollamento di detenuti, struttura in grave fallimento. C’è forte carenza di personale”

In breve: Una delegazione del Partito Radicale composta da Stefano Petrella ed Eleonora Serrati martedì 11 si è recata presso la Casa Circondariale di Sanremo

Una delegazione del Partito Radicale composta da Stefano Petrella ed Eleonora Serrati martedì 11 si è recata presso la Casa Circondariale di Sanremo, in Valle Armea, in occasione delle visite che tra l’8 e 12-4 hanno interessato diversi istituti tra cui Marassi, San Vittore, Poggioreale, Regina Coeli, Rebibbia e il Lorusso Cotugno di Torino.

Carcere: il Partito Radicale in visita presso la Casa Circondariale di Sanremo

“Ci hanno ricevuto la Comandante Nadia Giordano, il vice Comandante Angelo Mazza e l’educatrice Stefania Brucoli.
Sono 258 i detenuti su una capienza di 224 posti (che la Uilpa stima però di 191 posti), ben 194 sono definitivi e altri 14 hanno almeno una condanna definitiva, a riprova del fatto che la riclassificazione a casa circondariale è stata soltanto un espediente, 3 gli ergastolani, diversi i detenuti che hanno da scontare lunghe condanne (fino a 30 anni), malgrado l’istituto non sia idoneo ad accoglierli perché offre scarsa attività e i soli 5 posti di lavoro garantiti dalla Coop. Art. 27.

In 123 sono in carcere per violazione della legge sulla droga, più di 70 i tossicodipendenti (e sommati danno il 60% dei presenti), sfiorano il 70% i detenuti stranieri, soltanto 2 i semiliberi.

Alcune cose sono cambiate: l’istituto ha un nuovo Dirigente Sanitario (la Dott.ssa Ferrari), l’ASL è riuscita ad assicurare la presenza di un dentista, sono arrivate due nuove psicologhe in aggiunta alle altre due ex-art. 80, sono in progetto (ma non ancora finanziate) la riapertura della scuola di agraria e la floricultura, potrebbero trovare presto impiego per gli allestimenti al Santa Tecla due detenuti in art. 21, si stanno approntando nelle sezioni nuove postazioni per le videochiamate; resta molto carente l’assistenza psichiatrica per le scarse ore garantite e la difficoltà dell’ASL ad assumere un nuovo psichiatra, mancano una trentina di agenti e su 24 ispettori previsti ne sono presenti al momento 3, dei 29 sovrintendenti solamente uno, l’invio di personale in missione da Marassi non è stato rinnovato per mancanza di copertura finanziaria; manca sempre il mediatore culturale, i volontari sono soltanto 2 e resta pressoché inesistente il rapporto con la città e i suoi rappresentanti istituzionali.

Purtroppo quando iniziamo il giro nelle sezioni ogni impressione positiva lascia il posto allo sconforto: nulla è davvero cambiato, al Padiglione C un detenuto aspetta da mesi invano che lo si aiuti a rinnovare il documento, altri con lunga pena da scontare da anni chiedono gli si conceda l’opportunità di un lavoro o in alternativa un trasferimento dove questo possa essere garantito, le maniglie degli scarichi dei wc sono da anni non funzionanti in quasi tutte le celle e non vengono sostituite, una ragazzo di 19 anni appena compiuti che potrebbe uscire la prossima settimana non ha alcun posto dove andare, in troppi in tutte le sezioni lamentano la grande difficoltà ad ottenere un colloquio con la Direttrice e gli Educatori e di non ottenere alcuna risposta alle istanze presentate, è senz’altro questo il principale motivo dei molti episodi di danneggiamento, autolesionismo e aggressione al personale degli ultimi mesi (e anni) e degli oltre 100 televisori andati distrutti nel corso del 2022 .

Valle Armea a 25 anni dalla sua apertura è un grave fallimento che dovrebbe dire qualcosa a chi propone di costruire il nuovo Carcere di Savona in Valbormida a 25 km dalla città.

I rimedi non possono che essere una maggiore presenza da parte della Direttrice e degli Educatori, adeguati investimenti da parte del DAP in progetti per il lavoro e un migliore rapporto con la città e le associazioni presenti sul territorio; potrebbe essere un ottimo strumento per ottenerli l’istituzione di un Garante Comunale a Sanremo (sul modello di quanto realizzato negli ultimi mesi a Genova) e politicamente intendiamo rilanciarla, ma occorre anche iniziare un dialogo e un confronto con queste realtà che fino ad oggi è mancato”.

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