30 Aprile 2024 12:14

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30 Aprile 2024 12:14

“Israele stato di Apartheid”: presentato a Imperia il Rapporto di Amnesty International sulla Palestina. “Ogni civile che muore è un crimine e va fermato”/ Foto e video

In breve: Amnesty Int., l’Ass. Culturale Liguria-Palestina ed AIFOImperia hanno accolto un nutrito pubblico interessato al tema.

Si è svolta oggi, presso il Circolo ARCI “Il Campo delle Fragole” sito in Viale Matteotti a Imperia, la presentazione del Rapporto con il quale Amnesty International ha dichiarato Israele stato di Apartheid per i crimini commessi contro il popolo palestinese.

L’incontro, organizzato dalla Responsabile di Amnesty Liguria, Francesca Bisiani, ha visto la partecipazione di Tina Marinari, Campaign manager di Amnesty Int. Italia. Sono intervenuti il Dr. Khaled Rawash dell’Ass. Culturale Liguria-Palestina e Susanna Bernoldi, referente di A.I.FO. Imperia, da anni volontaria in Palestina. Ha condotto l’incontro Marco Scarella, referente Antenna di Imperia.

Amnesty Int., l’Ass. Culturale Liguria-Palestina ed AIFOImperia hanno accolto un nutrito pubblico interessato al tema.

Tina Marinari, Amnesty International

“Dopo tre anni di ricerca Amnesty International ha diffuso questo rapporto in cui certifica la violazione sistematica nei confronti del popolo palestinese sia nei territori palestinesi occupati, sia in Israele, sia nei confronti dei palestinesi che si trovano in Israele o fuori da quei territori. I palestinesi subiscono un regime di Apartheid, che significa che un gruppo etnico esercita potere, controllo e dominio nei confronti di un altro gruppo etnico.

Lo abbiamo fatto partendo dalla convenzione internazionale sull’Apartheid, dallo Statuto di Roma, della Corte Penale Internazionale, abbiamo analizzato le violazioni e le abbiamo messe in fila confrontando il diritto internazionale e non c’è oggi un’altra parola che possa definire questa situazione.

Sono giorni di violenza, ci sono nuove escalation che registriamo ogni mese. Il 2022 è stato l’anno più sanguinoso per questi territori.

La speranza è il diritto internazionale. La speranza è quella di rimettere al centro il rispetto dei diritti umani per tutte le persone che vivono su quel territorio. Perchè ogni civile che muore, che sia israeliano o che sia palestinese, è un crimine riconosciuto a livello internazionale e va fermato”.

Khaled Rawash

“Questo rapporto documenta semplicemente quello che sta succedendo in Palestina e ha dimostrato che Israele si sta comportando peggio ancora dell’Apartheid. Tra due giorni è l’anniversario della Nakba, ovvero la catastrofe dei palestinesi. Sono 75 anni che i palestinesi, cacciati dalla loro terra, subiscono tutti i giorni la violenza da parte degli israeliani con il silenzio assoluto della comunità internazionale. Da una settimana ora Israele sta bombardando violentemente Gaza, uccidendo bambini, donne, distruggendo case, ammazzando leader palestinesi, e i telegiornali non ne parlano. Li ho guardati tutti e nessuno ha aperto bocca. Tutti parlavano dell’Ucraina come un movimento di resistenza, come se i palestinesi fossero violenti perchè stanno attaccando Israele. Basta un ferito israeliano e scoppiano i telegiornali. Invece adesso a Gaza siamo a 20 morti, 150 feriti, distruzione delle case e spavento per bambini, donne e anziani. Questo vale anche per la Palestina storica, per la Cisgiordania. Tutti i giorni c’è violenza, ammazzano la gente e invadono i campi”.

Perchè la comunità internazionale ignora e non interviene?

Perchè secondo me è complice dello stato di Israele, dello stato ebraico, che per definizione è uno Stato razzista. Perchè non si può definire uno Stato il più democratico del medi Oriente e poi dire che è uno Stato ebraico, quindi connotato dal punto di vista religioso. Questo è già un senso di razzismo enorme, la comunità internazionale, l’Europa e l’America in particolare non possono che avere una complicità assurda”.

Susanna Bernoldi, referente associazione AIFO

“Non posso che essere estremamente soddisfatta per questo evento. Ringrazio di cuore la presidente del circolo ARCI Donatella Lasagna ci ha accolto e seguito per tutto l’incontro. Sono entusiasta per il grande pubblico presente, la sala era piena e non solo delle solite persone già interessante, c’erano molte persone nuove da tutta la provincia. Questo vuol dire che la gente comincia a non poterne più delle falsità.

È stato grande il valore della testimonianza dell’intervento di Tina Marinari e dei i brevi interventi del responsabile locale di Amnesty International e del responsabile regionale dell’associazione Liguria Palestina.

Ogni giorno so degli omicidi commessi in Palestina nei confronti anche di donne e bambini, migliaia di persone arrestate, violenze inaudite da parte dell’esercito.

Lunedì 15 maggio si ricorda la costituzione dello Stato di Israele e si ricordano i 75 anni della Nakba, ovvero di quando l’esercito israeliano cacciò con la forza dai 750 mila al milione di persone che furono costrette ad abbandonare case, animali, coltivazioni, e andarono profughi in altre parti della Palestina, in Libano e in altre parti dove continuano essere cacciati.

Una parte del popolo di Israele è contraria a questa occupazione violenta, illegale secondo tutte le leggi internazionali, secondo la Convenzione di Ginevra, secondo tutte le risoluzioni ONU e della Corte Internazionale di Giustizia che hanno condannato Israele, ma che non hanno avuto mai riscontro”.

 

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