28 Aprile 2024 15:48

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28 Aprile 2024 15:48

Imperia: “La mia auto distrutta dopo lo scontro con un cinghiale su Capo Berta. A distanza di 7 mesi attendo ancora il risarcimento”. La storia di un 52enne

In breve: Dopo la notizia riportata ieri, 7 luglio, dal nostro giornale, relativa all'incidente occorso a un 56enne, scontratosi in scooter con un cinghiale, su Capo Berta, sono emersi svariati casi simili. Uno di questi riguarda un 52enne, contattato dalla nostra redazione.

Dopo la notizia riportata ieri, 7 luglio, dal nostro giornale, relativa all’incidente occorso a un 56enne, scontratosi in scooter con un cinghiale, su Capo Berta, sono emersi svariati casi simili e una generale preoccupazione della cittadinanza per la presenza sempre più massicia di ungulati sulle strade imperiesi, in particolar modo nelle ore notturne. A riguardo la nostra redazione ha contattato un 52enne, che ha chiesto di rimanere anonimo per questioni di opportunità, protagonista di un incidenteanalogo.

Imperia: scontro auto-cinghiale su Capo Berta, il racconto di un 52enne

“Il 1° gennaio, a mezzanotte e venti circa, ero in macchina con alcuni amici, diretto verso Diano Marina – racconta il 52enne – Andavo piano e improvvisamente un cinghiale, maschio, adulto, di grosse dimensioni, è sbucato da una stradina laterale e mi è venuto addosso. Ho provato a sterzare, ma non sono riuscito ad evitare l’impatto. Per fortuna, a parte un grande spavento, nessuno si è fatto male. La mia auto, invece, ha avuto un danno importante, quantificato in 5.500 euro.

Nei giorni successivi, dopo aver chiesto informazioni, ho scaricato dal sito della Regione Liguria il modulo per il risarcimento danni a seguito di incidenti causati da collisioni contro ungulati. Ho inviato una Pec alla Regione e mi è stato risposto che mi avrebbero inviato un perito.

A distanza di tre mesi l’assicurazione della Regione mi ha contattato offrendomi 1.900 euro, ovvero la metà del danno quantificato dal loro perito (3.800 euro). Perché la metà? Perché a loro dire su Capo Berta c’è un cartello che indica che sul tragitto si possono incontrare animali selvatici. Il cartello, però, mi impone di stare attento, ma a mio modo di vedere non manleva il gestore da ogni responsabilità. Nel momento in cui un utente della strada, come nel mio caso, mette in atto tutte le precauzioni del caso non gli si può addebitare una colpa.

Ho provato ad affidare la pratica a un avvocato, ma non c’è stato nulla da fare. L’assicurazione non si è mossa dai 1.900 euro che, per altro, non ho ancora visto a distanza di 7 mesi.

Credo che la Regione e le istituzioni tutte debbano trovare una soluzione al più presto, perché ne va dell’incolumità di tutta la cittadinanza. Ad esempio, ci sono bidoni della spazzatura a bordo strada, che attirano i cinghiali. E’ una problematica da affrontare seriamente prima che ci scappi una tragedia”.

 

 

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