2 Maggio 2024 03:56

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2 Maggio 2024 03:56

Imperia: sanità, vertice in prefettura tra Asl e sindacati. “Profonda delusione, rifiutate tutte le nostre proposte. Verso lo sciopero” / Foto e video

In breve: Sul tavolo le direttive aziendali relative a orari di lavoro, servizio mensa, buoni pasto, relazioni sindacali e relazioni con i lavoratori.

Fumata nera oggi dopo il summit in Prefettura a Imperia tra i rappresentanti delle sigle sindacali del territorio e l’Asl 1 Imperiese.

Sul tavolo le direttive aziendali relative a orari di lavoro, servizio mensa, buoni pasto, relazioni sindacali e relazioni con i lavoratori.

Presenti Alessandro Gerace, Presidente Rsu Als 1 Imperiese, Alessandro Petrini, Segretario FP Cgil Imperia, Valentino Lanteri, responsabile provinciale Nursing Up, Nico Zanchi, Coordinatore provinciale Cisl FP, Alessio Lanteri, Cisl FP, Riccardo Ronca, segretario territoriale UIL FPL Ponente Ligure, Giovanni De Maria, dirigente sindacale FIALS, Rizziero Verde segretario provinciale FIALS.

Valentino Lanteri, Nursing Up

“Una profondissima delusione di tutti i sindacati, perché non c’era dalla direzione aziendale, la parte politica che è mancata in questo anno. Il tavolo non ha portato a nulla, l’azienda ha rifiutato tutte le nostre proposte.

Andremo avanti con sciopero e quant’altro. Le nostre richieste sono quelle di ripartire da zero e soprattutto di rifare quelle che sono le relazioni sindacali che sono la cosa più importante. Avere un tavolo in cui si può decidere e costruire accordi sindacali per i lavoratori.

Le fonti di disagio? Sono il non poter parlare con la direzione, non poter decidere con la direzione aziendale.

Per i lavoratori? Delle disposizioni confuse, senza accordo con i sindacati e quindi senza il nostro ruolo importante.

Adesso? Decideremo tutti insieme cosa fare e ci aggiorneremo. Vedremo anche la reazione ufficiale dell’azienda, oggi è stata negativa e senza proposte. Se non succede nulla faremo scioperi e manifestazioni.

Non siamo soddisfatti, ma lo prevedevamo”.

Alessandro Gerace, Rsu

“Al tavolo abbiamo ribadito quello che abbiamo sempre detto nei diversi incontri. Non c’è un metodo sulle dinamiche che riguardano gli orari di lavoro, il servizio mensa, i buoni pasto, con decisioni unilaterali da parte della direzione. Senza il coinvolgimento né nostro, né dei lavoratori.

Anche il capitolo della flessibilità in entrata in turno e il garantire al lavoratore una giusta coordinazione tempi di lavoro-tempi di vita.

La dottoressa Pepe ha cercato di mediare, ha più volte chiesto di trovare un accordo. Siamo arrivati anche a dare l’ok alla sospensione di tutte queste disposizioni aziendali, ma la direzione ha detto di no.

Andremo avanti con lo stato di agitazione. Al tavolo c’erano tutti i sindacati rappresentativi in Asl1 e dall’altra parte c’era la tavola aziendale e della prefettura la dott.ssa Pepe”.

Nico Zanchi, Cisl FP

“Non è stato soddisfacente anche per la mancanza del Direttore Generale. Una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i lavoratori.

Adesso valuteremo quali saranno le iniziative e non escluderemo qualsiasi forma di lotta prevista dal contratto. Sicuramente interpelleremo i lavoratori e poi decideremo casa fare.

Le priorità? Sono orari di lavoro, organizzazione della mensa, rispetto dei turnisti delle 12 ore come quelli a 24. Sono tantissimi argomenti che devono essere discussi.

Il problema è il metodo, devono contrattare con noi e non possiamo accettare decisioni unilaterali dell’azienda”.

Alessandro Petrini Segretario funzione pubblica Cgil Imperia

“Nell’incontro di oggi abbiamo visto da subito le mancanze che rivendichiamo ormai da tempo. Non si è presentato nemmeno il Direttore Generale o i due rappresentati dell’azienda.

Questo è il peso che danno alle sigle sindacali e alle RSU che in questa Asl sono contrarie a tutte le disposizioni emanate in maniera unilaterale da questa direzione.

Noi abbiamo sempre fatto le nostre proposte, che non sono mai state prese in considerazione. In ultimo una proposta che abbiamo fatto in maniera unitaria, che è stata in nessun punto presa in considerazione e quindi rigettata indietro. Così come tutte le altre.

Un peggioramento della situazione lavorativa dei lavoratori e non un miglioramento. Tutti i contratti dicono che dobbiamo migliorare, noi andiamo in senso contrario a questo”.

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