3 Maggio 2024 16:49

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3 Maggio 2024 16:49

Andora: ancora niente acqua dal Roja, sindaco Demichelis firma ordinanza per chiedere a Rivieracqua più acqua dolce dall’imperiese. “Rinnovato il noleggio del dissalatore”

In breve: Di fatto la siccità prosegue e nonostante, nell'imperiese, i lavori sulla vasca di accumulo di Cervo, che dovrebbe garantire più acqua, pare siano terminati, Andora non sta ricevendo i quantitativi necessari a garantire acqua dolce a tutto il territorio.

Il sindaco di Andora Mauro Demichelis ha firmato questa mattina un‘ordinanza che ingiunge agli uffici di proseguire con il noleggio del dissalatore, in prima battuta affittato per soli 60 giorni, stante la promessa di Rivieracqua di risolvere il problema. Inoltre, ordina a Rivieracqua di fornire maggiore acqua dall’acquedotto del Roja.

Di fatto la siccità prosegue e nonostante, nell’imperiese, i lavori sulla vasca di accumulo di Cervo, che dovrebbe garantire più acqua, pare siano terminati, Andora non sta ricevendo i quantitativi necessari a garantire acqua dolce a tutto il territorio.

“Non possiamo far mancare ad Andora il dissalatore che è l’unico presidio a contenimento del cuneo salino, visto che, nonostante le ripetute promesse fatte nel corso delle riunioni che si sono tenute anche nelle scorse settimane, Rivieracqua non sta garantendo ai cittadini la fornitura dall’acquedotto del Roja degli ulteriori 4000 MC, che migliorerebbero la qualità dell’acqua – spiega DemichelisL’acqua dolce prodotta dal dissalatore aiuta a mantenere i livelli dei cloruri entro i limiti di legge, ma Rivieraqua deve assolutamente intervenire in tempi brevi e prima che Andora registri il picco di presenze turistiche. Il nostro comune ha necessità della maggiore quantità possibile di acqua dolce e vigileremo affinché questo sia una priorità per Rivieracqua, visti gli ingenti investimenti fatti dall’ente. L’acqua prodotta dal dissalatore deve essere ben gestita e distribuita sul territorio e integrata con quella dell’acquedotto del Roja al cui rifacimento Andora ha garantito fondi. Le attività ricettive, bar e ristoranti hanno acquistato scorte di acqua per contrastare le giornate in cui la fornitura è più sapida, ma questo deve essere una eccezione e non la regola, visto che le bollette arrivano comunque e arrivano salate. Rivieracqua aveva promesso anche la distribuzione di bottiglie di minerale, ma queste sono ancora stoccate da mesi in un magazzino. I cittadini, i proprietari delle seconde case – prosegue Demichelisnon capiscono come mai a distanza di un anno Rivieracqua non riesca a garantire acqua dolce a un territorio che paga al gestore 3 milioni di euro di bollette all’anno. E’ comprensibile che siano arrivati a chiedere di cambiare gestore”.

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