28 Aprile 2024 22:10

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28 Aprile 2024 22:10

Agguato a colpi di fucile: cinque condanne in Tribunale a Imperia

In breve: Si è chiuso con cinque condanne, in Tribunale, a Imperia, il processo che vedeva sul banco degli imputati i componenti di un commando che il 18 giugno del 2021 aggredì una coppia a colpi di fucile in strada degli Olandesi, a Sanremo.

Si è chiuso con cinque condanne, in Tribunale, a Imperia, con la formula del rito abbreviato, il processo che vedeva sul banco degli imputati i componenti di un commando che il 18 giugno del 2021 aggredì una coppia a colpi di fucile in strada degli Olandesi, a Sanremo. L’udienza, Pm Enrico Cinnella Della Porta, si è tenuta davanti al Gup Massimiliano Botti.

Imperia: agguato a Sanremo, cinque condanne in Tribunale

Nel dettaglio i cinque imputati erano accusati, a vario titolo, di lesioni gravi (in precedenza il reato contestato era tentato omicidicio, poi riqualificato in quanto riconosciuta la non volontà di uccidere) e porto d’armi in un luogo pubblico.

Andrea Bonfiglio, 57 anni, e il nipote, Riccardo Berrica, 20 anni, sono stati condannati 2 anni e 2 mesi di carcere, Fernando Shemuni, 35 anni, Klodian Kola, 32 anni, e Serxhio Kola, 26 anni, a un anno di carcere. Erano difesi dagli avvocati Mario Ventimiglia, Maria José Sciortino, Cristian Urbini e Luigi Patrone.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il commando, raggiunto il luogo dell’agguato a bordo di un furgone, si era appostato in strada, dove aveva atteso l’arrivo, in scooter, delle due vittime, due ragazzi di 25 e 22 anni, e aveva esploso due colpi di fucile carico a pallini.

Le due vittime, nonostante gli spari, erano riuscite a rimanere a bordo dello scooter e a recarsi presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sanremo dove gli erano state diagnosticate ferite da arma da fuoco guaribili in 60 giorni per il 25enne e in 20 giorni per il 22enne.

Movente dell’agguato la mancata restituzione di una collana lasciata in pegno per pagare una partita di droga e mai restituita, nonostante il saldo del debito. 

I Carabinieri erano riusciti a individuare i componenti del commando dopo aver identificato, tramite le telecamere, il furgone utilizzato per gli spostamenti e grazia all’esame del dna ricavato da un mozzicone di sigaretta gettato nel luogo dell’agguato.

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