29 Aprile 2024 15:52

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29 Aprile 2024 15:52

Liguria: “la rete che unisce”, prorogato al 31 ottobre il progetto dedicato al reinserimento dei detenuti. 216 mila euro le somme aggiuntive stanziate

In breve: Regione Liguria dà il via libera alla proroga di “La rete che unisce”, il progetto dedicato all’inclusione delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, stanziando 216 mila euro aggiuntivi per finanziare nuove iniziative di reinserimento e inclusione.

Regione Liguria dà il via libera alla proroga di “La rete che unisce”, il progetto dedicato all’inclusione delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, stanziando 216mila euro aggiuntivi per finanziare nuove iniziative di reinserimento e inclusione.

Liguria: “La rete che unisce” in aiuto alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale

I fondi si vanno ad aggiungere ai circa 180mila euro già stanziati per l’annualità 2023 e permetteranno di dare continuità ai progetti fino al 31 ottobre 2023.

L’iniziativa, una co – progettazione che vede come capofila la cooperativa sociale Agorà e che coinvolge una trentina di realtà del Terzo settore su tutto il territorio ligure riunite in un’associazione temporanea di imprese, prevede ad esempio la formazione professionale e l’assistenza ai nuclei familiari dei detenuti, inclusi i minorenni, oltre a servizi pubblici per il sostegno alle vittime di reato, per la giustizia riparativa e la mediazione penale.

Il progetto si svolge in sinergia con gli uffici territoriali del Ministero della Giustizia: Prap (Provveditorato Regionale dell’amministrazione penitenziaria), l’UIEPE (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna) e il CGM (Centro giustizia minorile)
“Nei suoi oltre dieci anni di vita il progetto ‘La Rete che unisce’ ha dato un contributo concreto e significativo alla tutela del benessere delle persone sottoposte a misure restrittive e alle loro famiglie – spiega l’Assessore al Sociale e al Terzo Settore Giacomo GiampedroneSi tratta di iniziative che svolgono un ruolo fondamentale anche nel reinserimento sociale, ad esempio con corsi professionalizzanti o di formazione, per dare un futuro e prevenire la recidiva: con questi nuovi fondi diamo modo alle associazioni e agli operatori la possibilità di svolgere le loro attività in modo continuativo, per non interrompere il lavoro svolto negli ultimi mesi”.

La ‘Rete che unisceprevede un’ampia gamma di iniziative, volte a creare una sorta di “ponte” tra l’interno e l’esterno delle strutture detentive.

Tra le attività svolte all’interno degli istituti ci sono colloqui informativi sull’accesso alle misure alternative alla detenzione, mediazione culturale, supporto alle genitorialità delle persone detenute: tra le attività ‘extra – murarie’, dedicate ad adulti e minori, ci sono invece il sostegno nei percorsi di messa alla prova stabiliti dai tribunali, oltre all’ orientamento sulle possibilità di lavoro e servizi socialmente utili, interventi di mediazione e giustizia riparativa, attività di educazione al lavoro, interventi di prevenzione della recidiva.

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