3 Maggio 2024 01:24

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3 Maggio 2024 01:24

Imperia: Giovanni Diena, a 97 anni, è il decano del Festival Scacchistico Internazionale. “Ai giovani dico: vincere è bello, ma la cosa più importante è imparare a perdere”/ Foto e video

“L’aspetto più bello del giocare a scacchi è poter rivedere tanti amici a ogni torneo”. Queste le parole di Giovanni Diena, scacchista di Recco che, con i suoi 97 anni (che compirà a novembre) è il più anziano partecipante del 65° Festival Scacchistico Internazionale “Città di Imperia” in corso in questi giorni al Palasport. La manifestazione, che ha richiamato 144 scacchisti provenienti non solo da tutta Italia, ma anche da tutta Europa e dal mondo, sotto l’occhio attento ed esperto degli arbitri Walter Ravagnati (di Milano) e Jean D. Coqueraut (di Torino), sta animando il Palazzetto con tavoli e scacchiere. L’evento, organizzato dal Circolo Scacchistico Imperiese, patrocinato da Comune di Imperia e dalla Regione Liguria, è il torneo di scacchi più longevo d’Italia, in quanto prosegue la sua attività ogni anno ininterrottamente dal 1959, ed è secondo in Europa solamente al “Tata Steel” di Wjik aan Zee in Olanda, ininterrotto dal 1946. “Siamo soddisfatti – commenta il Presidente del Circolo Scacchistico Giovanni Barbagallodopo alcuni anni di difficoltà, questo Festival sta ritornando ai fasti dei tempi migliori, quando il numero dei partecipanti sfiorava i 200. Ed il trend è ora in continua crescita, speriamo anche per gli anni successivi”.

Imperia: Giovanni Diena, a 97 anni, è il decano del Festival Scacchistico Internazionale

Come la fa sentire essere il decano di questo festival?

“Dato che gioco male mi piace essere famoso in un altro senso”.

Da quanti anni gioca a scacchi?

Non tanti perché ho cominciato in età matura nel 72 quando c’è stato l’incontro Russia – America Fischer – Spassky. Ho cominciato allora a muovere i pezzi. Quando ho scoperto questa passione ho iniziato a creare un circolo scacchi insieme ad altri fanatici e siamo rimasti tutti amici. L’unico difetto del nostro circolo è che siamo tutti vecchi, facciamo propaganda per coinvolgere i più giovani e ne abbiamo già coltivato una decina. Però manca l’età intermedia cioè i nostri successori. Non ci sono ancora, speriamo che arrivino”.

Prima l’ho vista mentre si affrontava con un ragazzo molto giovane, com’è andata?

“Siamo soci del circolo, gioca bene quel ragazzino lì. Ci siamo affrontati, poi ha proposto patta che l’avrei proposta io, però l’ha detto per primo lui, e abbiamo fatto pari anche perché non c’era veramente uno sbilancio tra i due giocatori”.

Cosa le piace degli scacchi?

“Mi piace frequentare gli amici. È bello quando ci rivediamo. Ogni tre, quattro mesi c’è un torneo e si rivedono persone che non si vedevano da tempo”.

E qua a Imperia e tanti anni che viene?

“C’è stato un periodo che venivo tutti gli anni perché avevo cominciato a creare un software per gli abbinamenti arbitrali che prima venivano sempre fatti a mano con carta e penna. Io ho preparato un computer con gli abbinamenti già predisposti secondo il regolamento e lo hanno adoperato per molti anni. È piaciuto, per cui mi hanno invitato parecchi anni di fila. Quindi devo ringraziare gli organizzatori perché gentilmente mi hanno invitato”.

Quando gioca a scacchi ha una strategia, un modo particolare di giocare?

“No gioco facile. Nel gioco non sono un campione mi piace e basta”. 

Cosa dice ai più giovani?

“Ai più giovani dico che l’importante è imparare a perdere. Fa piacere vincere, però imparare a perdere è una cosa molto importante”.

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