7 Maggio 2024 06:16

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7 Maggio 2024 06:16

Diano Marina: pista ciclabile, le considerazioni di Rifondazione Comunista. “Deve passare sul fronte mare. A Imperia si è optato malauguratamente per un percorso interno”

In breve: Sulla Pista Ciclabile ognuno dice legittimamente quello che vuole e Rifondazione Comunista lo fa da decenni, di volta in volta argomentando le scelte proposte.

Sulla Pista Ciclabile ognuno dice legittimamente quello che vuole e Rifondazione Comunista lo fa da decenni, di volta in volta argomentando le scelte proposte.

Diano Marina: pista ciclabile, le considerazioni di Rifondazione Comunista

“La ciclabile in Liguria non è una semplice – benchè importantissima – alternativa alla mobilità ma un vero e proprio progetto strategico di sviluppo economico legato al turismo.

Se così non fosse per la ciclabile si sarebbe persino potuto proporre il suo sviluppo nelle gallerie dell’ Aurelia bis !!
Per tale motivo il suo percorso non è “opinabile” in subordine ad altri interessi, ma deve prioritariamente essere finalizzato ad una fruizione di alta qualità paesaggistica.

Ne consegue che, ovunque la morfologia del territorio lo renda possibile, debba svolgersi sul fronte mare.

Rifondazione Comunista ha ripetutamente proposto soluzioni in tal senso, in particolare per il tratto Imperia e Diano Marina.

Ad Imperia si è optato – malauguratamente – per un percorso in gran parte interno, fra paesaggi di periferia urbana inframezzati a gallerie.

A Diano Marina si sarebbe ancora in tempo per realizzare la nostra proposta che era e rimane quella del lungomare, proposta condivisa in gran parte dalla vecchia amministrazione Chiappori che per tale motivo ha anche provveduto, anche se forse con una eccessiva fretta, a realizzare i parcheggi nella zona ex-stazione.

La nostra proposta prevedeva che la ciclabile in arrivo dalla “Incompiuta” proseguisse per via Torino e da qui per l’intero lungomare via Aurelia, con quest’ultima ridotta a senso unico verso levante. L’Aurelia da San Bartolomeo in direzione Ponente sarebbe transitata invece in senso unico lungo il vecchio tracciato ferroviario da Via della Rovere, (dove l’Aurelia è tangente alla linea ferroviaria) per reinserirsi sulla Aurelia a doppio senso dopo via Agnesi all’inizio della salita del Berta.

Tale percorso era realizzabile senza grandi opere e, con un solo senso di marcia, consentiva la realizzazione di un numero significativo di parcheggi in via alla Rovere, via Saponiera, via Lucus Bormani (Campo sportivo), via Nazario Sauro, via Soprana alla Foce, via Angiolo Silvio Novaro: gran parte di queste vie sono attualmente destinate al traffico e non consentono, se non rari, posti auto.
Naturalmente il tutto con uno studio urbanistico adeguato e puntuale.

Insomma la ciclabile è una cosa troppo seria ed importante per restare condizionata da umori ed interessi particolari e non può ridursi ad una serie di tracciati zigzaganti che oltre ad essere pericolosi, spezzano quella incredibile opportunità di unitarietà funzionale e paesaggistica che ben pochi territori al mondo sono in grado di offrire ad una struttura del genere”.

Partito della Rifondazione Comunista Circolo Dianese “Gian Battista Acquarone”

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