28 Aprile 2024 07:58

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28 Aprile 2024 07:58

Migranti: la Corte di Giustizia Ue boccia i respingimenti della Francia. “Allontanamento forzato solo in ultima istanza”

In breve: "I migranti irregolari - ha spiegato la Corte - devono pertanto poter beneficiare di un certo termine per lasciare volontariamente il territorio. L'allontanamento forzato avviene solo in ultima istanza".

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha bocciato i respingimenti dei migranti da parte della Francia alle frontiere interne. Questa la sentenza in riferimento al ricorso di alcune associazioni francesi.

Migranti, la Corte di giustizia Ue boccia i respingimenti della Francia

Nel dettaglio, i giudici di Lussemburgo hanno evidenziato che “la direttiva Ue ‘rimpatri’ va sempre applicata, anche nel caso di controlli ai confini interni” ripristinati temporaneamente da uno Stato membro.

“I migranti irregolari – ha spiegato la Corte – devono pertanto poter beneficiare di un certo termine per lasciare volontariamente il territorio. L‘allontanamento forzato avviene solo in ultima istanza”.

Secondo quanto dichiarato dalla Corte, quindi, un provvedimento di respingimento può essere adottato sulla base del codice frontiere “Schengen”, ma, ai fini dell’allontanamento dell’interessato, devono essere rispettate le norme e le procedure comuni previste dalla direttiva ‘rimpatri’.

“La direttiva si applica in linea di principio – ha evidenziato la Corte – a partire dal momento in cui il cittadino di un Paese terzo, in seguito al suo ingresso irregolare nel territorio di uno Stato membro, è presente in tale territorio senza soddisfare le condizioni d’ingresso, di soggiorno o di residenza, e vi si trovi dunque in una situazione di soggiorno irregolare. Ciò vale anche qualora, come nell’ipotesi in esame, l’interessato sia stato sorpreso ad un valico di frontiera situato nel territorio dello Stato membro di cui trattasi. Una persona può infatti essere entrata nel territorio di uno Stato membro anche prima di aver attraversato un valico di frontiera”.

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