15 Maggio 2024 03:26

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15 Maggio 2024 03:26

Imperia: si fa 40 bonifici per 150 mila euro con il conto della ditta per cui lavora, 30enne condannato in Tribunale a 2 anni e 8 mesi

In breve: La sentenza pronunciata dalla giudice Marta Maria Bossi, in Tribunale a Imperia, con la formula del rito abbreviato.

Condannato a due anni e 8 mesi di carcere. Questa la sentenza pronunciata dalla giudice Marta Maria Bossi in Tribunale a Imperia, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati A.D., 30enne imperiese, difeso dall’avvocato Manuela Sasso del Foro di Imperia, accusato di truffa e accesso abusivo a un sistema informatico ai danni di un’azienda agricola di Taggia, “Di Giorgio di Antonio e Renato S.S.”.

La parte civile era rappresentata dall’avvocato Giovanni di Meo del Foro di Imperia.

La sentenza pronunciata dalla giudice Marta Maria Bossi in Tribunale a Imperia

I fatti risalgono al periodo tra dicembre 2020 e giugno 2021. Secondo l’accusa, il 30enne, che dall’ottobre 2020 si occupava del settore commerciale dell’azienda agricola, approfittando del fatto di lavorare nello stesso ufficio della moglie del titolare, l’unica autorizzata ad effettuare le operazioni finanziarie attraverso l’online banking dell’azienda, avrebbe sottratto più volte la chiavetta “token” per accedere abusivamente al conto online dell’azienda, disponendo 40 bonifici a favore di un proprio conto, procurandosi un ingiusto profitto totale di 150 mila euro.

Il 30enne avrebbe ammesso di aver utilizzato gli importi per spese personali , facendo la “bella vita”, e per l’acquisto di materiale informatico, ad esempio un computer e due tablet. Attraverso una perquisizione dell’abitazione, sono stati rinvenuti materiali informatici, presumibilmente proventi dell’attività illecita. Inoltre, attraverso accertamenti informatici sul cellulare in uso all’imputato, è stata trovata l’App dell’online banking abbinata al conto in favore del quale erano stati effettuati i bonifici fraudolenti e il conto in questione è stato posto sotto sequestro preventivo, così come il materiale informatico acquistato nel periodo dei fatti e gli altri conti e le carte ricaricabili in uso al 30enne.

L’imputato è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere e 300 euro di multa. Nel dettaglio, la pena è stata ridotta di un terzo (rispetto alla pena di quattro anni e 900 euro di multa) con la formula del rito abbreviato. Il giudice, come prescrizioni, ha disposto anche il ritiro del passaporto e l’obbligo di rimanere all’interno del territorio della Regione Liguria, oltre al risarcimento danni, da quantificare in separata sede, e a una provvisionale, immediatatamente esecutiva, in favore della parte offesa, pari a 150 mila euro. Su richiesta dell’imputato, la pena detentiva è stata sostituita con 2 anni e 8 mesi di lavoro di pubblica utilità, tradotte in 1940 ore, che l’imputato svolgerà presso la Croce d’Oro di Cervo.

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