6 Maggio 2024 08:02

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6 Maggio 2024 08:02

Imperia, il sindaco Scajola all’Assemblea ANCI: “Sul turismo recuperare strategia nazionale. Auspico Comuni più protagonisti. Siamo spesso bloccati da un controllo, che ci deve essere, ma deve avere un termine”

In breve: Il Sindaco di Imperia Claudio Scajola alla 40° Assemblea annuale ANCI "Tre colori sul cuore. I Sindaci uniscono l'Italia" che si sta svolgendo a Genova in questi giorni.

I comuni dovrebbero essere maggiormente protagonisti nello scenario turistico, che è uno dei principali settori del PIL nostro Paese e su cui si deve investire sempre di più“. È quanto ha dichiarato il sindaco Claudio Scajola nel corso della 40° Assemblea Annuale ANCI, svoltasi in questi giorni a Genova, rispondendo a una domanda sulla trasformazione turistica che sta vivendo la città di Imperia.

Il primo cittadino, che è anche vice presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni, ha preso parte quest’oggi all’incontro con il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, durante il quale sono stati affrontati i temi del turismo, della cultura e della tutela del territorio. 

Durante i lavori dell’Assemblea, che ha fatto registrare oltre 7.000 presenze tra sindaci, amministratori e ospiti, è stato ricordato anche il Centenario della Città di Imperia, festeggiato lo scorso 21 ottobre. A farlo è stato il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, che durante il suo intervento sul palco ha voluto fare gli auguri a Imperia. Auguri che sono stati accompagnati dall’applauso dell’intera platea dei presenti. 

 

Assemblea Annuale ANCI: il Sindaco di Imperia Scajola sul turismo.

Come sta riuscendo a trasformarsi da Città industriale a città turistica e ad attrarre sempre più turisti?

“Intanto bisogna avere, come fanno tutti i giorni i sindaci, una percezione precisa di quali sono le esigenze del territorio – ha risposto Claudio Scajola – Laddove in questa nostra Italia, non è soltanto il caso del mio territorio, il processo di industrializzazione si è modificato sostanzialmente, bisogna cercare di recuperare tutte quelle aree ormai degradate ma che sono nei centri delle città e che possono avere un grande risvolto attrattivo per riuscire a colmare le esigenze dei turisti.

Sul turismo, però, noi scontiamo un enorme danno che è stato fatto quando, con la famigerata modifica del Titolo Quinto della Costituzione, si è pensato si rincorrere le spinte velleitarie di un distorto autonomismo. Si è pensato che il turismo non dovesse essere più una funzione complessiva del nostro Paese, ma dovesse essere delegata alle Regioni, facendo di fatto una dispersione di risorse e non una creazione di una politica turistica nazionale.

Ho visto delle immagini curiosissime, a New York, dove giravano due autobus che facevano la pubblicità di una Regione, tra l’altro molto piccola. Credo invece che serva una politica organizzata, funzionale, per attrarre turisti in Italia, che poi si distribuiranno sul territorio nazionale, secondo le diverse esigenze.

Anche perché non sono più parole antitetiche turismo e cultura: l’Italia non è più soltanto la spiaggia del Nord Europa. L’Italia è un luogo dove fare il bagno, andare in montagna, guardare le bellezze naturali e il patrimonio artistico dal valore inestimabile che possiamo vantare.

I comuni dovrebbero essere maggiormente protagonisti nello scenario turistico, che è uno dei principali settori del PIL nostro Paese e su cui si deve investire sempre di più.

E su questo si apre un’altra vertenza. Nella trasformazione e nel miglioramento dei nostri territori, siamo bloccati spesso da un controllo, che giustamente ci deve essere, ma che deve avere anche esso un termine. Ci deve essere una modifica che possa consentire che tutti gli enti, compresa la Sovrintendenza, debbano avere un termine ultimo. E qualora la posizione sia contraria al progetto presentato, ci sia un’Autorità superiore centrale, che entro un termine deve dare la sua approvazione.

Altrimenti qui ci limitiamo sempre a parlare di risorse e non parliamo delle necessarie riforme che si devono fare”.

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