29 Aprile 2024 11:58

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29 Aprile 2024 11:58

Diano Marina: accusato di aver importato armi da guerra, 70enne assolto dopo anni di calvario

In breve: Termina con un "non luogo a procedere" la lunga vicenda giudiziaria che vedeva protagonista il commerciante dianese Mario Garlasco

Termina con un “non luogo a procedere” la lunga vicenda giudiziaria che vedeva protagonista il commerciante dianese Mario Garlasco, oggi 70enne, per le accuse di reati commessi tra il 2004 e il 2009. Nel dettaglio, a Garlasco, assistito dal difensore di fiducia Avv. Alessandro Lodato Costa, veniva contestato di aver introdotto nel territorio italiano armi da guerra (armi Zastava idonee al tiro a raffica) in violazione degli artt. 1 e 2 L. 895/1967 rischiando condanne sino a 12 anni di carcere.

Diano Marina: accusato di aver importato armi da guerra, 70enne assolto dopo 10 anni di calvario

“Rinviato già a giudizio presso il tribunale di Brescia nel procedimento avviato nel 2013 da quella Procura della Repubblica – spiega l’avvocato Lodato Costa – e approdato a udienza preliminare dal Giudice per le Indagini Preliminari di Brescia Dott. Carlo Amedeo Bianchetti nel settembre del 2019, unitamente ad una decina di altri imputati (per lo più titolari di importanti aziende del settore produttori e rivenditori di armi), ha vinto in quella sede una prima eccezione processuale per incompetenza territoriale in favore del ritenuto competente Tribunale di Imperia.

Il mio assistito ha dovuto attendere anni per leggere di una vittoria nel merito. Già a Brescia gli imputati poi furono tutti assolti.

Dopo aver depositato diverse memorie difensive alla conclusione delle indagini preliminari, l’imputato ha offerto ulteriori memorie difensive e materiale probatorio che hanno convinto all’Udienza Preliminare sia la Procura della Repubblica di Imperia sia il Giudice per l’Udienza preliminare dott. Anna Bonsignorio che ha, infine, dichiarato il non luogo a procedere con la formula massima, ossia perché “il fatto non costituisce reato”.

Un plauso, quindi, alla dedizione e all’ascolto dei magistrati di questo processo, sia inquirenti sia requirenti, PM e GUP che si sono dedicati con abnegazione all’approfondimento e comprensione del caso, ricevendo e studiando le memorie difensive e gli allegati offerti, dando dopo attenta analisi quella agognata risposta interpretativa che ancor oggi ricorda il corretto modo di fare giustizia, nel sentito rispetto delle regole e del ruolo delle parti”.

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