30 Aprile 2024 09:34

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30 Aprile 2024 09:34

Imperia: nuovo processo per diffamazione e minacce, prosciolta l’ex preside dell’Ipsia Daniela Pistorino

In breve: La giudice Gamba ha accolto l'eccezione della difesa applicando il ne bis in idem processuale in quanto l’ex preside già imputata in un processo con le accuse di peculato, minaccia, violenza privata, diffamazione e maltrattamenti.

Non luogo a procedere. Così si è chiuso il nuovo processo che vedeva sul banco degli imputati l’ex dirigente scolastica dell’Istituto Marconi di Imperia Daniela Pistorino (difesa dall’avvocato Antonino Favazzo del foro di Messina) con l’accusa di diffamazione e minacce ai danni di docenti e dipendenti amministrativi.

Imperia: prosciolta ex preside Ipsia Daniela Pistorino. Giudice applica ne bis in idem processuale

La giudice Daniela Gamba ha accolto l’eccezione della difesa applicando il ne bis in idem processuale in quanto l’ex preside già imputata in un processo scaturito dalla denuncia di 15 persone offese (tra insegnanti e personale scolastico dell’istituto) con le accuse di peculato, minaccia, violenza privata, diffamazione, maltrattamenti, dinnanzi al collegio composto dai giudici Carlo Indellicati, Francesca Minieri e Antonio Romano (al termine della fase dibattimentale il Pm ha chiesto una condanna a 4 anni 2 e mesi di carcere).

Il processo aveva avuto origine dall’opposizione dei legali della Pistorino al decreto penale di condanna, 1.800 euro di multa, generato dagli esposti presentati da due professori che accusavano l’ex preside di minacce e diffamazione.

Nel dettaglio due i reati contestati: diffamazione, perchè nel corso di un consiglio di classe avrebbe offeso ripetutamente un’insegnante ,in quel momento assente, definendola “indecorosa, scorretta, infame”, aggiungendo che “meriterebbe di essere licenziata” e che “sarebbe stata mandata a calci a Sanremo”, minacce ai danni di insegnanti e dipendenti amministrativi perchè avrebbe affermato: “l’anno prossimo verrete sparsi ai quattro angoli del mondo” e “ne pagherete le conseguenze”.

“Chiedo l’emettersi sentenza di non luogo a procedere – aveva spiegato l’avvocato Favazzo in aula – essendo pendente dinnanzi il tribunale collegiale di Imperia un procedimento penale nell’ambito del quale l’imputata è giudicata in relazione ai reati di diffamazione e minacce ai danni di un’insegnante, mentre la condotta rubricata in danno di un secondo insegnante è stata qualificata nel richiamato procedimento collegiale quale elemento costitutivo del più grave reato previsto dall’articolo 572 di maltrattamenti nel cui ambito lo stesso professore ha rivestito la veste di persona offesa”.

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