2 Maggio 2024 06:50

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2 Maggio 2024 06:50

Il “pagellone” di fine 2023 di ImperiaPost: i voti ai consiglieri comunali / Parte III

Dopo sindaco, giunta, presidente del consiglio e la prima parte dei consiglieri ecco i nostri voti agli ultimi componenti del Consiglio Comunale (PARTE III):

Giovanni Lazzarini (Prima Imperia) voto 4.5: Epica la difesa del Sindaco Scajola nel consiglio comunale sul caso Bergaminelli. Secondo Lazzarini urlare al telefono al Comandante della Polizia Locale di mandare i vigili “fuori dai coglioni” durante un sopralluogo di polizia giudiziaria è “fare un appunto al proprio dirigente”.  Imbarazzante, come quello del collega Landolfi, l’intervento sulla Commissione Antimafia che secondo Lazzarini “darebbe un’immagine di dubbia sicurezza alla nostra città”. Pasticcione.

Silvia Mameli (Gruppo Misto) voto 6: Messa alla strette dal collega Zarbano lascia il gruppo Imperia Senza Padroni per aderire al Gruppo Misto. Ci mette grande impegno e studia le pratiche con attenzione. I Socialisti hanno messo gli occhi anche su di lei. Faccia molta attenzione. Desiderata.

Loredana Modaffari (Imperia Rinasce) voto 6: Avvocato, ha una grande capacità dialettica che non sempre sfrutta a dovere. Ha bisogno di fare esperienza per maturare politicamente, ma la personalità non le manca. Volitiva.

Giovanni Montanaro (Avanti) voto 4: Si annovera, a ragione, tra le vittime del fallimento del porto. Soffre però di amnesia sui responsabili di quella sciagurata operazione. Ha forse dimenticato come parlava, insieme alla quasi totalità degli operatori del porto, di Scajola, Caltagirone e soci prima di diventare l’ologramma del Sindaco? Vede nell’ex Ministro un Dio a cui tutto è permesso e concesso. Si prepara a fondare una nuova religione, lo Scajolicesimo. Credente.

Antonio (Antonello) Motosso (Avanti) voto 6: Supera non senza difficoltà la delusione per il mancato exploit elettorale e si rituffa in consiglio. Ha messo da parte alcuni atteggiamenti da bulletto per lasciar spazio a un maggior equilibrio. Maturato. 

Nicoletta Oneglio (Avanti) voto 5.5: Si rende protagonista, insieme ai colleghi Chiaraman e Fiorentino della ridicola farsa delle question time di maggioranza. Per il resto si faticano a trovare degni spunti di nota. Timorosa. 

Paolo Ornamento (Avanti) voto 6: Rispetto al precedente mandato prova ad essere più partecipe ai lavori del consiglio comunale. È già un passo avanti. Attento. 

Antonello Ranise (Insieme) voto 5: Vedi Gaggero. Finita la rivoluzione torna con la coda tra le gambe dal suo mentore politico Claudio Scajola, dipinto nuovamente con un eroe. Da lui ci si aspettava una maggiore coerenza. Redento. 

Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra) voto 7:  Insieme a Scajola e Ranise, con le dovute differenze e proporzioni, è l’unico vero politico seduto tra gli scranni del consiglio comunale. E si vede. Dovrebbe comprarsi un microfono perché il tono della voce è da chierichetto che confessa le marachelle al parroco. Preparato.

Alessandro Savioli (Area Aperta) voto 5.5: Non è mai stato un grande oratore, la freddezza del capogruppo Lauretti fa il resto. Non dà l’impressione di crederci molto. Disilluso. 

Giuseppe Venuto (Avanti) voto 5: Statua di cera del consiglio comunale. Latitante. 

Edoardo Verda (PD) voto 6.5: Il partito di opposizione più importante è nelle mani di un giovane di belle speranze che si barcamena tra politica e professione medica. Dovrebbe essere maggiormente sostenuto e protetto nelle battaglie più spinose. Ci mette tanto impegno e buona volontà, ma la giovane età ne limita l’esperienza necessaria per farsi largo in consiglio comunale. Abbandonato.

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Luca Volpe (Insieme) voto 5:  Scajola lo fa fuori dalla Giunta dopo cinque anni di assessorato al sociale. Il ruolo di capogruppo non gli si addice, ancor meno quello di cattivone. Su alcuni temi spinosi, come il porto turistico, la commissione antimafia e il caso Bergaminelli tenta, come i colleghi capigruppo di maggioranza, di difendere l’indifendibile avventurandosi in discorsi da far accapponare la pelle. Spaesato.

Luciano Zarbano (Alternativa Indipendente) voto 5: Parte con il gruppo consiliare di Imperia Senza Padroni, poi allontana la collega Mameli e successivamente aderisce a Alternativa Indipendente di Alemanno votando un candidato della lista a sostegno di Scajola alle scorse provinciali. Non proprio una partenza con il botto. Ci mette volontà e impegno, ma politicamente mostra lacune evidenti. Camaleonte.

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