28 Aprile 2024 04:21

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28 Aprile 2024 04:21

Sanremo 2024: Fiorella Mannoia. “Il sesso senza consenso è stupro, punto. Dobbiamo lavorare insieme per scardinare gli stereotipi” / Video

In breve: Fiorella Mannoia in conferenza stampa post seconda serata della 74esima edizione del Festival di Sanremo, in gara con "Mariposa".

“Il sesso senza consenso è stupro, punto, non c’è tanto da discutere. Pare che invece dobbiamo ogni volta ricominciare da capo, ma noi lottiamo lo stesso, non ci fermiamo, andiamo avanti”. Lo ha affermato Fiorella Mannoia nel corso della conferenza stampa post seconda serata della 74esima edizione del Festival di Sanremo, in gara con “Mariposa”.

Sanremo 2024: Fiorella Mannoia in sala stampa

“Perchè ho deciso di partecipare al Festival nel 2017? Un artista deve rischiare, è nell’essenza dell’artista. Mi sono buttata perchè noi più affermati, più anziani, dobbiamo metterci in gara, ho fatto bene perchè sono arrivata sul podio. Quel gesto di Gabbani di inginocchiarsi l’ho trovato di una cavalleria meravigliosa. Da fuori ci vedono come rivali ma non è vero. Domani saremo insieme a divertirci sul palco cantando proprio quelle due canzoni che ci hanno visto contrapporci.

Cosa faccio nel mio tempo libero? Non ho una grande vita mondana. Passo più della mia metà della mia vita sui palchi quindi quando torno a casa voglio stare sul mio divano con la copertina in santa pace. Sto con mio marito, vediamo qualche amico, guardiamo serie, film, leggo e gioco a Ruzzle e Burraco.

La mia canzone ha un contenuto serio ma una veste gioiosa con questo sapore latino, i latini dicono cose anche molto tristi e molto impegnate, rivoluzionarie però sempre in modo gioioso. In questo festival Io mi voglio divertire.

Sono passati 40 anni da ‘Quello che le donne non dicono’ per cui quella era un’immagine di una donna scritta da Ruggeri, nella sua descrizione c’erano le mamme, la sua mamma. Era la canzone dedicata a quella generazione lì. Sono passati 40 anni. Oggi la donna credo che si senta più come Mariposa. Abbiamo più consapevolezza della nostra emancipazione, dobbiamo ancora lottare purtroppo, perché a volte, come vedi dai fatti di cronaca, questa emancipazione da parte di alcuni uomini ancora non viene percepita come un diritto, ma dobbiamo lavorare tutti insieme per scardinare questi stereotipi che ci portiamo dietro da millenni. Le rivoluzioni hanno bisogno di tempo. Non si può pensare che in questo piccolo lasso di tempo si possa scardinare tutto.

Dobbiamo lavorare insieme per scardinare gli stereotipi che ci portano indietro, che vogliono noi donne da millenni sempre angeli del focolare o crocerossine con questo senso materno che ci porta sempre a pensare di salvare qualcuno. Da parte degli uomini bisogna cercare di scardinare i loro stereotipi che vedono il rifiuto di una donna come una minaccia alla propria virilità. Questa non è una lotta di donne contro uomini, ma è una lotta che dobbiamo fare insieme, a cominciare dalle famiglie che possano insegnare ai propri figli il rispetto dell’altro, di qualsiasi altro.

Quando una donna dice no è no, dobbiamo fare tanto lavoro ancora perché come avete visto negli ultimi giorni si è messa in discussione la convenzione di Istanbul. Il parlamento europeo ha rimesso in discussione di nuovo la legge sullo stupro. Io dico che non è così difficile poter legiferare, è una cosa semplicissima: il sesso senza consenso è stupro, punto, non c’è tanto da discutere. Pare che invece dobbiamo ogni volta ricominciare da capo, ma noi lottiamo lo stesso, non ci fermiamo, andiamo avanti”.

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