20 Aprile 2024 00:09

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20 Aprile 2024 00:09

PROCESSO PORTO IMPERIA. IL PM: “IL PORTO FINISCE CON LA VENDITA DEI POSTI BARCA, QUESTA È LA TRUFFA”/LA REQUISITORIA

In breve: Il pm: "La documentazione farlocca contiene opere contabilizzate più volte, opere contabilizzate, ma mai realizzate. E non sono errori, perché anche un bambino sa che un'opera non si può calcolare due volte"

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Torino. Prosegue per tutta la mattinata la lunga requisitoria del Pubblico Ministero Giancarlo Avenati nell’ambito del processo sul Porto di Imperia parlando delle figure chiave di questo processo. Dopo aver analizzato infatti Francesco Bellavista Caltagirone e sostenendo che sia un truffatore sia in tribunale che fuori; si passa poi all’ingegner Castellini e in ultimo Carlo Conti, ex direttore generale della Porto di Imperia Spa, il pm è entrato nel vivo della

LA REQUISITORIA

Perché i Sal (stati di avanzamento lavori) non vengono consegnati e poi si inizia a produrre documentazione farlocca? Perché l’Acquamare ha aspettato di vendere i posti barca, di avere i soldi dalle banche, di incassare il massimo dall’operazione. La documentazione farlocca contiene opere contabilizzate più volte, opere contabilizzate, ma mai realizzate. E non sono errori, perché anche un bambino sa che un’opera non si può calcolare due volte.

Nelle conversazioni si capisce che gli imputati sanno di averne combinate di tutti i colori. Si arriva poi addirittura a dire che la documentazione non verrà consegnata. È la tesi di Mauceri, avvocato di fiducia di Caltagirone al quale viene fatta indossare la pettorina della Porto di Imperia SPA. La prima volta che si sente il nome di Mauceri è durante la deposizione di Dante Benzi, il commissario giudiziario della Porto di Imperia SPA. Benzi dice che Mauceri ha presentato un decreto ingiuntivo per 400 mila euro e questo è uno dei motivi dello stato di insolvenza della società, che rischia il fallimento. Peccato però che Mauceri abbia fatto l’interesse di Caltagirone e non della Porto di Imperia SPA. Lui stesso ha detto che è stato chiamato da Caltagirone e Beatrice Cozzi Parodi.

All’avvocato Mauceri viene chiesto anche di scrivere l’intervento di un politico, del Sindaco Strescino. Io ho il massimo rispetto della difesa nel momento in cui va a difendere argomenti a vantaggio del proprio cliente. Mauceri però mette in condizione Acquamare di essere inadempiente verso la Porto di Imperia SPA. L’Acquamare avrebbe dovuto essere messa in mora dalla Porto di Imperia SPA. La Porto di Imperia SPA doveva prendersi un avvocato e bloccare i pagamenti. L’Acquamare invece ha scaricato le responsabilità della contabilità sulla Porto di Imperia, così in caso di decadenza saranno sue le responsabilità. L’infedeltà di Mauceri è palese.

La Porto di Imperia SPA è fallita mica per niente. Ha perso la concessione. Ha anche rilasciato un’ipoteca verso le banche. La Commissione fasulla è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Io dico che è stato cercato lo scontro con la Commissione. Come un ciclista che litiga con l’arbitro di gara per non fare la parte in salita. È stato fatto di tutto per mettere con le spalle al muro la Commissione.

Scajola sto progetto lo voleva, non credo volesse che il cantiere rimanesse a metà. È stata un’operazione di automutilazione. Prima il taglio del direttore dei lavori, poi dei professionisti, dei fornitori, della Commissione, e del Comune, e poi dice ‘Caspita mi hanno fermato!‘.

Poi c’è l’atto di significazione della Porto di Imperia verso la Commissione, la querela per diffamazione a Boni per aver mandato gli atti in procura. Questa è calunnia, è pesante. Carlo Conti fa una querela voce della Porto di Imperia SPA. La Fusco, vicepresidente della Regione Liguria, seconda di Burlando, fa una lavata di capo alla Commissione. State attenti ai pacchi bomba. Ma qui è la Calabria! Poi uno si stupisce del fatto che Scajola è indagato per ndrangheta e dice come è possibile.

E poi c’è anche la richiesta danni alla Commissione per 4 milioni di euro da parte di Acquamare. Tutte cause in capo a Mauceri. Non si può dire che non si siano guadagnati questi 400 mila euro. Hanno preso a pugni in pancia la Commissione, hanno reso indigeribile ogni cosa, sono andati allo scontro con il Comune, che era disposto a fare qualunque cosa, perchè pensava che il porto lo avrebbero fatto. Il Comune si muove quando teme che l’opera potrebbe fermarsi.

Caltagirone dice a Lanteri che è tutta colpa sua. Dice a Strescino che non difende abbastanza l’opera. Il porto finisce con la consegna dei posti barca. Questa è la truffa. La volontà di essere fermato. Certo che Caltagirone non si immaginava la cattura. Perché la Procura di Imperia ha avuto la fortuna di avere un magistrato che ha avuto la forza di sollevare il problema. La variante è fatta a uso e consumo della truffa. Diminuisce le opere a scomputo all’interno del porto. Togliamo la passeggiata sopraelevata e mettiamo le opere extraambito fuori dal porto, così possiamo andare avanti nella costruzione delle opere a mare e nella vendita dei posti barca. E non è tutto, perché il Comune per le opere a scomputo vuole un progetto esecutivo, ma Acquamare non glieli fa mai avere, così le opere non possono essere fatte. Strescino diceva ‘li ho pregati di fare le opere a scomputo’. E io gli credo, perché le opere a scomputo fanno gola a un’amministrazione. Acquamare sostiene inoltre che i progetti esecutivi sono fermi in Comune, ma non è vero. È una scusa per non fare i lavori a scomputo, per rallentare”.

 

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