28 Aprile 2024 11:10

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28 Aprile 2024 11:10

Imperia: Elezioni in Sardegna e studenti picchiati a Pisa, le considerazioni del Partito Democratico. “Due chiari segnali di insofferenza”

In breve: Così in una nota il Partito Democratico della città di Imperia.

Il clamoroso risultato del cosiddetto “campo largo” in Sardegna e la bruttissima vicenda dei manganelli di Pisa, anche se probabilmente non collegati, rappresentano due facce diverse di una stessa difficoltà della coalizione al governo di comprendere una realtà che sta profondamente cambiando – Così in una nota il Partito Democratico della città di Imperia.

La vittoria di Alessandra Todde su Truzzu, al di là della disaffezione crescente (hanno votato poco più del 50% degli elettori, un pessimo segnale della scarsa attrattività del voto specie tra i giovani) e del peso che può aver avuto sull’elettorato la bruttissima pagina di Pisa, ha portato alcuni messaggi chiarissimi.

Il primo è che viene punito “l’uomo (o la donna) di…”: Truzzu, meloniano della prima ora, giunto alla designazione dopo settimane di polemiche e liti intestine (da evitare come la peste), è stato percepito come un paracadutato.

Il secondo è che un Sindaco non sempre può semplicemente usare la carica come un trampolino, l’elettorato capisce e lo punisce. Truzzu perde nella sua città, Cagliari, di oltre 20 punti dall’avversaria, battuto nettamente persino nel suo seggio. L’uomo solo al comando (o se si vuole la sovrapposizione di più ruoli) non paga.

Il terzo è che vince la scelta di una candidata capace di aggregare forze politiche e liste civiche e di raccogliere un voto personale senza essere divisiva.

Alessandra Todde prende poco meno di 3 punti in più delle sue liste e oltre 40 mila voti personali. E’ inutile mettere in campo tante sigle che durano lo spazio di un’elezione se non si ha un candidato in grado di attrarre consenso.

Il campo progressista insomma chiede unità nella diversità tra politica e civismo, candidati che siano percepiti come affidabili, che aggreghino e non siano divisivi.

La stessa incapacità di comprendere quello che chiedono i giovani e la società civile in genere sta dietro le devastanti manganellate sui ragazzini che manifestavano per la pace a Pisa.

Le parole del ministro Piantedosi, “hanno cercato il contatto con i reparti. Si attacca la Polizia per fini elettorali”, oltre a essere totalmente slegate dalla realtà (basta guardare i filmati) sono drammaticamente lontane da quelle del Presidente Mattarella, che sottoscriviamo senza se e senza ma.

“L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di garantire sicurezza”
Due “fallimenti”, per usare le parole del Capo dello Stato, che nella loro diversità sono figli di una politica tutta parole d’ordine e insofferenza verso le differenze, di una politica urlata e padronale che comincia a mostrare – per fortuna – crepe evidenti”.

C.S

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