28 Aprile 2024 12:35

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28 Aprile 2024 12:35

Imperia: turismo e commercio, le riflessioni dei consiglieri Bracco-Bozzano-Modaffari. “Domenica negozi quasi tutti chiusi. Attoniti di fronte allo spettacolo desolante”

In breve: I consiglieri di minoranza Ivan Bracco, Daniela Bozzano e Loredana Modaffari, recentemente entrati tra le fila del PD, intervengono con una nota per discutere della nostra città.

I consiglieri di minoranza Ivan Bracco, Daniela Bozzano e Loredana Modaffari, recentemente entrati tra le fila del PD, intervengono con una nota per discutere della nostra città. In particolare i consiglieri puntano il dito contro il turismo e il commercio.

Imperia: turismo e commercio, le riflessioni dei consiglieri Ivan Bracco, Daniela Bozzano e Loredana Modaffari

“Domenica 1° marzo, ore 11,30, un grosso Autobus Granturismo si arresta nella Piazza principale della nostra Città. Scendono numerosi turisti alla ricerca di storia, acquisti, e qualche locale tipico in cui consumare un caffè e qualcosa di dolce.

In breve, i Portici di Via Bonfante, orfana dei suoi cittadini, si riempiono di zaini e cappellini colorati, affamati di bello, di cose da vedere, ricordare, acquistare, fotografare per poi postare così suscitando un po’ di invidia in chi è rimasto a casa. Attoniti di fronte allo spettacolo desolante di saracinesche chiuse, negozi abbandonati, non un bar aperto, ci chiedono indicazioni sul centro, sul luogo di passeggio, sulla parte viva della Città; e la necessaria risposta ci obbliga ad una riflessione tremenda.

Si accalcano i ricordi di venti o forse trenta anni fa, tempo in cui le mattinate domenicali vedevano i Portici, cuore Imperiese, pieni di risate di bambini all’uscita dalla messa in attesa dei genitori intenti a far la coda per l’acquisto del dolce, della pasta fresca, del giornale nelle tante edicole della Città oggi chiuse; e i bar colmi di famiglie e nonni a consumare caffè, aperitivi e “piscialandrea”.

Diversi negozi aperti permettevano l’acquisto di beni, e le vetrine di quelli chiusi, solo per il giorno festivo, offrivano comunque luci e colori che invitavano a soffermarsi e programmare acquisti. Un tempo, le strade erano illuminate a giorno dalle vetrine dei negozi; oggi sono nere come la pece.

Un negozio su tre ha chiuso, e quei pochi ancora aperti sopravvivono; la sensazione è che stiano attendendo la fine. Oggi piove, non soccorre i malcapitati gitanti nemmeno il sole, l’unica risorsa di questa Città in cui tra poco i Cittadini, dopo l’acqua, pagheranno anche l’aria che respirano; e ai ragazzi, che trascorrono le giornate al computer cercando disperatamente su internet un lavoro qualsiasi, non rimarrà che emigrare magari come i loro nonni.

I loro nonni che, invece, in questa Città hanno trovato anni fa lavoro nelle Fabbriche (una escursionista si mostra preparata e ci ricorda ‘ma qui fanno la Pasta Agnesi…’), oggi cattedrali abbandonate; sul Porto, – ah già – il Porto, ecco dove indirizzare i turisti: il Porto. Quello di Oneglia, ovviamente, perché quello di Porto Maurizio offrirebbe una vista desolante e un odore insopportabile di cui tra poco godranno privilegiatamente i gabbiani, e i cittadini solo a pioggia… Ma sul Porto di Oneglia non c’è piu uno Yacht; ben sanno i gestori dei locali della zona che i proprietari delle lussuose imbarcazioni che sino a poco tempo fa coloravano lo specchio d’acqua e portavano reddito, hanno abbandonato da tempo un ormeggio inutilmente caro per la vicina, meglio attrezzata e addobbata, ma anche più economica Francia.

Sguardo di delusione… Siamo dispiaciuti, ma, se tornate tra un annetto, potrete trovare un bel centro commerciale! E, intanto, che fare per ridare fiducia ai giovani, agli anziani di Via Manzoni che hanno dovuto abbandonare le proprie autovetture a chilometri di distanza da casa perché sotto le loro abitazioni le strisce dei parcheggi si sono tinte di blu, e la pensione devo dedicarla a sfamarsi e non a mantenere in vita la Go Imperia? Che fare per abbattere il pensiero che “a lavorare in Comune entri solo se sei stata candidata in certe aree”, o che “i concorsi, quando vengono fatti, hanno risultati già scontati?”

Che fare per dare speranza ai portuali che perderanno il lavoro o dovranno asservirsi diversamente per continuare a sopravvivere mantenendo in vita Società la cui storia parla da sola? Che fare per ridare dignità alle Associazioni “indegne” di fare uso di “perle” come la Biblioteca Comunale? Che fare per garantire ai ragazzi che arriveranno a scuola in orario, o agli anziani che non si spaccheranno i femori nelle buche cittadine?

Come spiegare a chi dovrà purtroppo, per necessità, rivolgersi al Centro dei riuso che i beni conferiti, 1 pur messi a disposizione in buone condizioni da cittadini operosi, saranno “spazzatura” e non risorsa per la tipologia di spazio che è stata inderogabilmente destinata ad accoglierli? Purtroppo, la bacchetta magica si trova solo nelle fiabe, il cui contenuto andrebbe invocato quanto meno in maniera pertinente per non dare modo ai leoni da tastiera di ogni estrazione di confrontarsi sulla tipologia di animale su cui poggerebbero le mosche cocchiere, non cavallo, ma asino nell’immaginario di Fedro, e mula in quello di Esopo, giungendo a scoprire che gli insetti in questione non sono in realtà quelli che si arrogano meriti che appartengono agli altri, ma coloro che, minacciando azioni determinanti non avendone capacità, pungolano inutilmente chi le ha.

Se l’operosità dei Consiglieri Ivan Bracco, Daniela Bozzano e Loredana Modaffari è ritenuta un fastidioso pungiglione che spinge, però, al fare effettivo, e non al fare parlato, ben venga la definizione!

E – ci perdonerete – ben vengano le note di soddisfazione per i piccoli risultati che, purtroppo, voi vedete come minacce elettorali, per cui tentate di alterarli facendo credere che avreste comunque provveduto “ieri”, ma che per noi sono risposte importanti che, con gioia, restituiamo ai tanti senza voce che a noi si rivolgono.

Prego solamente i Consiglieri di maggioranza di adempiere con correttezza, come qualcuno ha fatto, il mandato ricevuto dal loro governatore di essere presenza armata sugli Organi di Stampa; di non fare uso dell’ingiuria e della inutile mortificazione per colmare il vuoto impressionante di contenuti; di non rivelare come unica virtù politica l’arte della delegittimazione. L’avversario si dovrebbe contrastare nella sostanza, opponendogli la visione programmatica delle proprie idee, non demonizzare a parole, attaccare, svilire, financo insultare.

Non si è “qualcuno” perché signora o signorina, dottore o fruttivendolo, dipendente INPS o dipendente Inpdap, carabiniere, magistrato o operaio. “La politica è una vocazione altissima”, l’ha ricordato persino Papa Francesco, aggiungendo che è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune.

E noi Consiglieri di opposizione, nel nostro “piccolissimo”, ciascuno con le sue modeste capacità, mettendo a disposizione il nostro tempo, chi fortunatamente di più e chi meno, lo cerchiamo con tutte le nostre forze, senza dietrologie, o fini diversi, che la maggioranza evidentemente vede in ossequio a quel meccanismo proiettivo noto a tutti dell’accusa rivolta ad altri di difetti che ci appartengono”.

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