30 Aprile 2024 17:10

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30 Aprile 2024 17:10

Imperia: commento sessista, parla il dirigente Paolo Auricchia. “Era una battuta. Se vogliono le scuse, sono qua”/Video

In breve: Queste le parole del dirigente scolastico del Liceo Vieusseux di Imperia, Paolo Auricchia, recentemente balzato agli onori della cronaca per via di un post sessista pubblicato su Linkedin.

Era una battuta all’interno di un social. Non penso queste cose, sono per la parità di genere. Si è sfruttato il mio incarico di dirigente. Se vogliono le scuse per un’espressione infelice sono qua. Sono qua assolutamente per scusarmi verso coloro che si siano sentiti offesi – Queste le parole del dirigente scolastico del Liceo Vieusseux di Imperia, Paolo Auricchia, recentemente balzato agli onori della cronaca per via di un post sessista pubblicato su Linkedin in relazione all’incidente occorso alla guardalinee Guadalupe Porras, andata a sbattere contro una telecamera durante l’incontro di Liga fra il Betis Siviglia e l’Athletic Bilbao. La donna, ferita al volto, ha dovuto lasciare il campo sanguinante.

Tantissimi i messaggi di sdegno da parte della Politica, ma anche da parte di insegnanti e studenti. Tanto che per la mattinata di domani, 12 marzo, è stato organizzato un corteo di protesta per le vie della città. In merito alla possibilità di dimissioni, il dirigente Auricchia ha dichiarato:”Non lo so. Ci saranno delle procedure“.

Della vicenda si stanno occupando anche “Le Iene”.

Imperia: commento sessista, parla il dirigente Paolo Auricchia

“Rifarei quello che ho scritto? Assolutamente no. Non corrispondeva al mio pensiero, alle mie convinzioni in materia. Non vorrei essere travisato, essere portato, additato al pubblico ludìbrio come uno che pensa quelle cose. Non le penso.

Era una battuta all’interno di un social che aveva un ruolo particolare, quella battuta, e serviva a richiamare i presenti sul social a non demonizzare gli interlocutori, a non dare luogo a situazioni di aggressione verbale, delegittimazione come cittadini e persone. In questo paese dobbiamo accettare che esistono opinioni discordi differenti tra le quali bisogna mediare. È la libertà di parola.

La bufera che ne è scaturita è una cosa assolutamente disdicevole. Probabilmente mi sono espresso male, ma non stavo parlando ai miei alunni o alla scuola.

Si è sfruttato il mio incarico di dirigente. Bisogna mettere un account fake? Tutta la mia vita professionale sta in vita.

Con i ragazzi ci parlo tutti i giorni, loro trovano la porta della presidenza aperta ogni giorno, lo sanno benissimo, anche se non lo apprezzano. I miei docenti lo stesso, anche se non lo apprezzano.

Se vogliono le scuse per un’espressione infelice, che non corrisponde al mio pensiero, perché io invece sono per la parità di genere nell’accesso alle professioni dappertutto nel mondo del calcio, nel mondo dello sport che ho frequentato in più riprese nella mia vita. Figuriamoci se sono contrario a questo. Figuriamoci se sono contrario alle professioni al femminile, in rosa.

Se vogliono le scuse per un’espressione infelice che non corrisponde al mio pensiero, sono qua. Sono qua, assolutamente, per scusarmi verso coloro che si siano sentiti offesi.

Sulle parole della politica intervenuti in merito alla mia vicenda non voglio entrare. Assolutamente. Non voglio che la scuola sia trascinata nelle vicende politiche, anzi mi sembra un degrado della scuola quando una parte politica o una parte della scuola si fa trascinare nei suoi comportamenti da pregiudiziali politiche.

Io spero che non ci siano, voglio credere che non ci siano e non voglio addentrarmi in tutto”.

Lei scrive per un certo blog Pannunzio di Torino. Ha scritto anche degli articoli relativamente all’ex premier neozelandese in cui appunto faceva i complimenti sul fatto che fosse dimessa a seguito di una maternità?

“Più di un anno fa. Non era giusto, se quelli erano i suoi interessi personali, se quella era la sua felicità. Anche quelli possono essere delle scelte di vita. Qui siamo tutti a voler fare carriera, ad essere arrivisti, carrieristi. Esiste anche una dimensione privata, una dimensione familiare della vita che può dare soddisfazioni, gratificazioni, felicità.

Se questa qui che era il posto più importante del suo paese ha ritenuto di preferire la famiglia intanto mi meraviglio dall’altra parte del mondo e poi le dico hai fatto bene se questa era la tua preferenza se questa era la tua strada.

Chi vuole fare entrambe le cose deve essere aiutato a fare entrambe le cose. Certe volte può essere difficile conciliare le due cose”.

In questo articolo cita appunto situazioni problematiche di questo tipo?

È chiaro che quando carriera e famiglia si pestano i piedi, una delle due può risultarne danneggiata. E di questo dobbiamo essere consapevoli.

Ci deve essere la possibilità di coesistere e lo Stato deve dare il suo contributo, il suo aiuto alle donne, alle famiglie, perché si possa raggiungere questo obiettivo di conciliare entrambe le dimensioni della vita femminile e maschile.

Perché c’è anche la dimensione familiare della vita maschile. Perché ipotizzare sempre queste convinzioni malevole nell’altro, bisogna conciliarle entrambe le cose come è giusto come viene detto come è giusto che sia però bisogna anche essere consapevoli che i due impegni le giornate sono di 24 ore siamo consapevoli non pensiamo di poter chiedere la luna e soprattutto di non mettere in bocca agli altri delle frasi delle convinzioni che non hanno”.

Gli studenti hanno chiesto le sue dimissioni. Cosa ne pensa?

“Ci saranno delle procedure, non lo so. Qualche contatto con il Provveditorato? Non mi sembra il caso di doverlo dire. 

Non sembra che abbia chiesto scusa? Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

 

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