30 Aprile 2024 06:28

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30 Aprile 2024 06:28

“Razza bianca europea in via di estinzione”: l’assessore regionale Marco Scajola nella bufera. “Parla come la destra di Orban”/Video

In breve: La replica dell'assessore: "Parole interpretate ad arte che volevano semplicemente esprimere un concetto più ampio, cioè che la nostra società mette al mondo, purtroppo, sempre meno figli".

“Andiamo veramente al rischio estinzione, come dicono molti esperti, che dicono che la cosiddetta razza bianca europea è a rischio estinzione. E lo sarà molto probabilmente. Perché mancano, secondo me, e dobbiamo incentivarle, politiche nazionali più forti”. Stanno facendo molto discutere, anche fuori dai confini regionali, le parole pronunciate dall’assessore regionale Marco Scajola nel corso del consiglio regionale dello scorso 27 marzo. 

Liguria: bufera sull’assessore regionale Marco Scajola

A sollevare il caso l’Agenzia Dire che ha riportato la dura presa di posizione dell’opposizione.

“Le parole sono importanti – hanno dichiarato i capigruppo di minoranza le affermazioni di Scajola sono inaccettabili, con toni e modalità che scimmiottano teorie di sostituzione etnica e solleticano contrapposizioni inutili rispetto a un tema fondamentale come quello del sostegno alle famiglie e di contrasto alla denatalità, con politiche mai attuate. Un tempo ci si dimetteva per molto meno, ora non si chiede neppure scusa. Scajola, prima ha negato di aver detto quello che ha detto e, dopo una settimana, non è riuscito neppure a correggere il tiro. Se non riesce a farlo lui, almeno lo faccia Toti, visto che è insostenibile sentire parlare in aula del consiglio di “razza bianca’”.

O Scajola non sa il valore di quello che dice, ed è un problema, oppure lo sa, ed è ancora peggio – ha aggiunto il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi, sempre all’Agenzia Dire – Che un assessore parli di ‘razza bianca europea in estinzione‘ in un’aula del consiglio è inaccettabile e dovrebbe correre un brivido su quello che significa e sugli immaginari da sostituzione etnica di cui parla la destra di Orban e che evidentemente Scajola vuole solleticare. Salvo poi negare di averlo detto. Scajola aggiunge una nuova declinazione a quella per cui la sua famiglia è nota: quella del suprematista bianco a sua insaputa“.

“È evidente – ha replicato Marco Scajola all’Agenzia Dire –  che, non potendo contestare i fatti, le azioni portate avanti da questa giunta, le opposizioni si attaccano a parole che ovviamente sono state interpretate ad arte e che volevano semplicemente esprimere un concetto più ampio, cioè che la nostra società mette al mondo, purtroppo, sempre meno figli: e questo è un problema reale, concreto, non solo per il presente, ma soprattutto per il futuro di tutti noi e del nostro Paese. Chi mi conosce sa quanto è costante e determinato il mio operato quotidiano nei confronti del prossimo e certamente non saranno le squallide basse affermazioni di politicanti in cerca di visibilità a far venire meno il mio impegno, il mio costante lavoro per gli altri. I fatti sono sotto gli occhi di tutti e parlano da soli, se ne facciano una ragione calunniatori e mettimale.

Le opposizioni in questa regione non sanno ormai più a cosa aggrapparsi. Comincino a lavorare seriamente e collaborino con noi per contrastare la povertà e i problemi che ogni giorno tante famiglie sono costrette ad affrontare, invece che portare avanti sterili polemiche. Il fatto che tutti i capigruppo di minoranza spendano una settimana del loro tempo, ben pagati dai contribuenti, per costruire un tema su cui attaccarmi, la dice lunga sulla qualità del loro lavoro”.

“Esprimo tutta la mia solidarietà all’assessore regionale alle Politiche Abitative, Marco Scajola, vigliaccamente attaccato dal Pd, che non perde occasione per strumentalizzare politicamente una parola estrapolata ad arte da un contesto più ampio ha dichiarato in una nota il capogruppo della Lega Stefano Mai – Apprezzo il coraggio di Scajola, che ha sollevato un tema così complesso e delicato come quello della denatalità che affligge la Liguria e il nostro Paese. Sono questioni di cui la politica deve occuparsi, cercando soluzioni per aiutare le nostre famiglie a fare più figli e non facendo sterili polemiche sull’uso di un termine piuttosto che di un altro quando il concetto non cambia”.

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