29 Aprile 2024 22:32

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29 Aprile 2024 22:32

Imperia: “Basta morti sul lavoro”. Cgil e Uil scendono in piazza. “Troppe chiacchiere da Regione e Governo, vogliamo certezze”/Foto e Video

Anche a Imperia, come nel resto d’Italia, oggi è il giorno della mobilitazione indetta da Cgil e Uil per dire basta alle morti sul lavoro e chiedere una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale e di fare impresa. Lo sciopero generale di 4 ore riguarda tutti i settori privati e questa mattina in piazza Bianchi si è tenuto il presidio dei sindacati.

Ecco gli obiettivi e i motivi dello sciopero:

  1. ZERO MORTI SUL LAVORO
    La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa; n Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;
    Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di tratta- mento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;
    Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;
    Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;
    Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;
    Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;
    Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanzia- menti/incentivi pubblici.
  2. PER UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE
    Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno.
    La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati.
    Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze; Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:
    È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;
    Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;
    Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;
    Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investi- menti pubblici.
  3. PER UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI FARE IMPRESA
    Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali
    del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

Imperia: “Basta morti sul lavoro”. Sciopero di Cgil e Uil, presidio in piazza Bianchi

Milena Speranza (Uil Liguria)

“Siamo qui di nuovo in piazza Cgil e Uil, sono manifestazioni che continuano ormai da tempo, ne avremo un’altra il 20 di questo mese su Roma, che riguarderà proprio tutti, oggi riguarda tutti i lavoratori del privato. Siamo qui per manifestare contro un governo che non apre le orecchie verso le esigenze di lavoratori e di cittadini. Non possiamo più sopportare alcune cose che da tempo le organizzazioni sindacali contestano al governo, non possiamo sederci su tavoli dove si chiude sempre con un niente di fatto.

Abbiamo problemi importanti, uno dei più sentiti dalle organizzazioni sindacali è il tema della della sicurezza sul lavoro. Noi da tempo facciamo campagne per arrivare ad avere zero morti sul lavoro, ancora quest’anno da gennaio fino ad oggi la situazione è andata a peggiorare e non a migliorare.

Crediamo che ci vada un impegno maggiore perché le aziende che non rispettano tutta la questione della sicurezza sul lavoro devono essere sanzionate ma non con delle sanzioni che poi si risolvono con un mese di sospensione. Noi crediamo proprio che laddove non si sta attenti alla sicurezza ci siano delle colpe in carico al datore che vanno quasi a finire nell’omicidio colposo perché bisogna proprio comprendere come si deve lavorare e come si deve rispettare il lavoratore, perché il lavoratore che viene a lavorare ed è il suo diritto tornare a casa la sera tornare da suoi familiari e non si può più perdere la vita sul posto di lavoro. Bisogna avere un sistema normativo che castighi molto seriamente le aziende che non rispettano la sicurezza sui posti di lavoro”.

Tiziano Tomatis (CGIL)

“Siamo siamo qua per dire basta ma soprattutto per dare un po’ di verità a tutti quanti perché le bugie di questo governo ovviamente sono sotto gli occhi di tutti ma non percepite da tutti. Ad esempio oltre la la sicurezza sul lavoro siamo anche qua a protestare in maniera molto forte sulla riforma fiscale che è una riforma fiscale iniqua che al di là dell’aumento dell’occupazione dà un lavoro povero, tanto è dato dalle tasse che soltanto i dipendenti lavoratori e i pensionati si stanno accollando per tutto lo Stato. Il 90% delle tasse è pagato da lavoratori dipendenti e da pensionati, noi vogliamo dire basta a questo, anche perché il governo per contrastare questo non ha fatto nulla, anzi non ha tassato gli extra profitti, non ha fatto delle aliquote progressive per prendere di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno, ma viceversa. Quindi noi oggi siamo qua in piazza anche per questo.

Sulle imprese abbiamo una posizione molto decisa cioè bisogna aumentare la formazione e inserirla laddove non c’è, una formazione continua a tutti i lavoratori, dare una patente a punti a quelle imprese che non rispettano o rispettano poco tutti i dispositivi sulla sicurezza e chi non raggiungesse diciamo la patente positiva non può fare impresa. Questi sono solo uno dei punti su cui Cgil e Uil si stanno battendo da tempo su tutta la nazione. Oggi siamo qua in piazza ma nelle altre piazze d’Italia, davanti alle prefetture ci sarà la stessa manifestazione.

Crediamo e vogliamo risvegliare l’animo di tutta la popolazione perché questo qua è un tema che riguarda non solo i lavoratori dipendenti e i pensionati, ma riguarda la popolazione in generale. Siamo in una provincia dove abbiamo i redditi più bassi in assoluto. Considerando l’inflazione al 18%, gli aumenti che sono stati sono di 4 euro al mese. Capite bene che un dipendente normale, un pensionato o un disoccupato che qua ce ne sono parecchi, senza il sostegno al reddito non può arrivare a fine mese.

Gli italiani o comunque i residenti in Italia sono 5,6 milioni in stato di indigenza ed è un numero in aumento pertanto noi qua siamo qua a gridare basta morti sul lavoro, una riforma equa sul fisco, un nuovo modello di far impresa”.

Tiziano Tomatis (CGIL)

“Le vertenze in atto sul nostro territorio sono molte ad esempio abbiamo una grande vertenza sul trasporto pubblico locale che ad oggi ci manifesta una condizione assai decadente. Ci sono situazioni nella provincia di Impera, nell’entroterra, dove i servizi del trasporto sono stati dimezzati, in alcune zone anche soppressi. Abbiamo un accordo di condividere con la prefettura la formalizzazione di un protocollo per maggior sicurezza per quanto riguarda le imprese, e con il Comune di Imperia per cercare di far sì che la società RT, ad oggi in concordato, possa rientrare in un affidamento in house per dare più garanzie sia ai cittadini che ai lavoratori. Queste sono le grandi vertenze.

La successiva è quella sulla sanità pubblica. Nella provincia di Imperia non abbiamo più sanità, non abbiamo più la possibilità di curarci. Il cittadino in provincia d’Imperia è destinato a sostare delle ore ore in pronto soccorso senza ricevere le cure necessarie, è un dramma, è la priorità in assoluto da affrontare, a partire dal governatore della della Liguria, che continua a sostenere che tutto va bene. Le liste d’attesa sono aumentate 18 mesi non ci sono cure e neppure assistenza”.

Milena Speranza (Uil Liguria)

“Questo è un territorio che si sta impoverendo perché è difficilmente raggiungibile quindi abbiamo dei problemi seri sulla viabilità, è un territorio che ha poco lavoro quindi bisogna cercare di essere imprenditoriali per ricreare posti, ricreare un sistema che porti guadagno in casa alle famiglie perché di questo abbiamo bisogno.

Certo questo governo non ci sta aiutando perché noi tra i tanti problemi che portiamo in piazza abbiamo anche quello dei rinnovi contrattuali. Non si possono sentire rinnovi contrattuali al 5%, pensate che il costo vita è salito al 18% e noi incrementiamo i contratti col 5%. Questo significa voler impoverire sempre di più le famigli.

Noi crediamo che ci vadano delle azioni serie a partire dai territori e perché sui territori non si può più far finta di niente. La nostra politica si deve impegnare, deve comprendere quali sono le esigenze territoriali e cominciare a lavorare su quello. Bisogna metterci la testa a partire dalla Regione, a partire dagli enti locali. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché questo territorio ha bisogno di fare impresa. Le nostre poche imprese territoriali sono andate via, alcune sparite, alcune sono tanto piccole che si sostengono soltanto con la collaborazione familiare. Noi abbiamo bisogno di qualcosa di più, abbiamo un turismo da sviluppare. Non si può pensare che la gente che vuole venire qualche giorno sul territorio debba passare una giornata intera sull’autostrada perché non si può arrivare nel territorio di Imperia. Abbiamo modo di far turismo però qualcuno lo deve fare veramente, non si può pensare di abbandonare le imprese perché lo facciano da sole e le imprese non possono pensare di farlo esclusivamente a danno del lavoratore, magari applicando contratti di poco conto, sottovalutando quello che deve essere veramente una paga base mensile. Non raccontiamoci più la storia che i ragazzi non rispondono al lavoro perché hanno altre altre indennità, il problema del lavoro è che è sottopagato. Bisogna pagare bene, i contratti vanno fatti nel modo migliore e non al 5%”.

Tiziano Tomatis (CGIL)

“La strage sul lavoro a Suviana? Questa questa è l’ennesima prova del subappalto a cascata, del lavoro sommerso, che non si riesce né a controllare né a gestire. Per questi motivi anche nella nostra manifestazione stiamo chiedendo che il committente abbia la responsabilità anche nei subappalti a cascata, nei termini della responsabilità sugli infortuni sul lavoro. Per responsabilizzare un po’ di più quello che sta accadendo ormai negli ultimi periodi.

Nel 2022 avevamo avuto un apice elevato di infortuni con una leggera discesa del 2023, ma nel primo bimestre del 2024 siamo già a due morti nella provincia di Imperia, quattro rispetto ai tre dell’anno scorso. Questo la dice lunga sulla sicurezza sul lavoro”.

Milena Speranza (Uil Liguria)

“Non c’è controllo su appalti e subappalti, il problema è che noi l’ispettorato del lavoro non ha più forza, non abbiamo gli ispettori del lavoro che vadano a fare i controlli. Bisogna che si investa e si facciano le assunzioni adeguate affinché questi controlli possano tornare a essere su tutto il territorio nazionale. La storia dei subappalti è una storia che ci portiamo avanti da sempre, diventa un problema poi individuare chi è responsabile quando succedono cose gravi come quelle dei morti sul lavoro.

Dei due morti che ci sono stati sulla provincia di Imperia uno era in itinere, quindi bisogna comprendere com’è il territorio, come i nostri lavoratori si possono muovere sul territorio, qual è la sicurezza che viene data ai lavoratori, c’è un entroterra difficile da raggiungere.

Chiediamo fatti, basta chiacchiere, basta annunci sui giornali, sui media su tutto ma che si applichi veramente quello che auspichiamo.

Ringraziamo il Prefetto di Imperia perchè ci ha chiesto di passare da lui dopo la manifestazione perchè voleva condividere con noi i motivi della manifestazione. Una dimostrazione di grande interesse dello Stato nella provincia di Imperia per fatti che non sono storie inventate, ma che sono reali e che sono lontani dalle chiacchiere che il Governo e la Regione Liguria continuano a divulgare”.

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