Si è svolto nel pomeriggio di oggi, 11 aprile, presso la sala convegni della Biblioteca Civica di Imperia la presentazione del volume sulla storia della città di Imperia.
“Anno dopo anno…Imperia, una città in cammino” – Questo il titolo del volume di Antonella Dominici e Biancamaria Donatiello. A presentare la serata Francesco Vatteone.
Si tratta di un elenco cronologico, schematico di storia, cultura, monumenti, vita sociale, tradizioni, sport, imprenditoria e fenomeni climatici. Dalle origini di Oneglia e Porto Maurizio, all’unificazione di Imperia, sino ai giorni nostri.
In sala era presente il Coro conClaudia, diretto da Margherita Davico. Tiziana Zunino alla tastiera.
Presente il consigliere comunale Orlando Baldassarre che ha portato i saluti del Sindaco Claudio Scajola.
Raccontano Antonella Dominici e Biancamaria Donatiello
“Partendo dalle origini di Oneglia e di Porto, procedendo in parallelo fino al 1923, si fa la storia delle due cittadine. Nel ’23 confluiscono tutte e due dentro alla città nuova d’Imperia”.
Come si è sviluppato il nostro lavoro? “Diciamo che avevamo già un lavoro di base da molti anni, poi dopo vicissitudine l’abbiamo ampliato, abbiamo fatto delle aggiunte personaggi, industrie, cambiato, sostituito, cancellato, aggiunto”.
C’è qualcosa che vi ha colpito oppure qualcosa che la città non sa? “Io ho parlato con alcune persone che hanno già avuto modo di leggere il libro e mi hanno detto che ci sono tantissime cose che non sapevano, tante novità e sono rimasti molto soddisfatti di questa conoscenza, ecco perché noi abbiamo il piacere di presentare alla città di Imperia con un lavoro d’equipe”.
“Mi ha colpito la formazione delle due città, la politica delle due città, Porto Maurizio sempre sotto Genova e Oneglia sotto i Savoia.
La convinzione degli onegliesi di essere fedeli ai Savoia, che li hanno aiutati, che li hanno trattati bene. Il fatto che siano stati trattati bene dai Savoia, significa anche che i Savoia avevano un interesse a dominare su Imperia, perché cercavano uno sfogo al mare che dal Piemonte non avevano, quindi è stato un interesse reciproco”.
