8 Maggio 2024 23:32

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8 Maggio 2024 23:32

CPR a Diano Castello: il Sindaco Romano Damonte. “Siamo contrari. Le smentite? C’è un verbale dell’incontro con il Prefetto che indica la Camandone come sede”/Video

In breve: "La Camandone è nel cuore del golfo dianese, a 300 metri dal mare. Un CPR lì creerebbe problemi alla cittadinanza, ai turisti, alle attività commerciali e metterebbe una pietra definitiva sulla struttura". Lo ha dichiarato Romano Damonte, Sindaco di Diano Castello.

“La Camandone è nel cuore del golfo dianese, a 300 metri dal mare. Un CPR lì creerebbe problemi alla cittadinanza, ai turisti, alle attività commerciali e metterebbe una pietra definitiva sulla struttura”. Lo ha dichiarato Romano Damonte, Sindaco di Diano Castello, ospite della quindicesima puntata de “Il gatto e la volpe”, durante la quale ha affrontato il tema del CPR, Centro Permanente per il Rimpatrio che potrebbe sorgere proprio in paese, rpesso la caserma Camandone. 

Oggi, sabato 27 aprile, è prevista manifestazione di protesta davanti alla Caserma, organizzato dal Comitato No al CPR nel Golfo Dianese”.

CPR a Diano Castello: il Sindaco Romano Damonte

Cosa vi è stato detto quando siete stati convocati?

“Siamo stati convocati ancora una volta dal Prefetto noi del comitato NO CPR, composto dai Sindaci del Golfo, e ci è stato comunicato che la caserma Camandone è quasi prescelta come sede del CPR. In quella riunione c’era anche il Questore, per l’ordine pubblico, e il comandante dei Vigili del Fuoco, per la struttura, tutti gentili e a modo.

Ci è stato comunicato che la caserma è adatta, è prescelta per la sede del CPR. In regione Liguria ci è stato detto di comunicare cosa ne pensiamo e abbiamo detto che non siamo d’accordo, come abbiamo detto da subito. Non siamo d’accordo con l’ipotesi, chiamiamola così perchè ci hanno detto che queste strutture saranno costruite da Invitalia, il soggetto pubblico che se ne occuperà. Invitalia farà delle ricerche e dirà se va bene per questo scopo oppure no. A noi ci è parso che fosse tutto già deciso. Di chi è la decisione? Secondo noi è una decisione del prefetto dietro un input del ministero”.

Cos’è un CPR?

“Il CPR è un centro permanente per il rimpatrio. Ci è stato detto che potrebbe ospitare 50 extracomunitari. In questi centri vengono collocate persone che non sono riconosciute e poi, dopo i vari accertamenti, vengono man mano smistate presso le loro nazioni di provenienza.

È una galera? Non sta a me giudicare. Ci è stato assicurato che non potranno uscire, che non potranno dare fastidio sul territorio, che saranno controllate ora per ora dalle forze pubbliche. Verranno create delle strutture prefabbricate dove potranno vivere e soggiornare queste persone”.

Poi dopo la riunione cosa è successo?

“È stata adombrata la cosa come se noi avessimo capito male. Non ci ha fatto piacere che negli ultimi giorni si è fatto passare il messaggio che non abbiamo capito l’italiano. Noi abbiamo capito e abbiamo organizzato la manifestazione. Se poi veramente non abbiamo capito l’italiano, bene”.

C’è un verbale dell’incontro?

“Sì. Lì c’è scritto che il prefetto ha dato indicazione che la Camandone sarà individuata come sede per il CPR. Con noi il Prefetto è stato correttissimo. A volte ci ha convocato lui, altre volte gli abbiamo chiesto noi di incontrarci. Questa volta ci è sembrato che la decisione fosse praticamente presa. Poi negli ultimi giorni sono subentrate mezze smentite. Dicono che è tra le ipotesi, ma secondo noi non è adatta a questo scopo nemmeno come ipotesi”.

Può spiegarci come mai siete contrari?

“La Camandone è nel cuore del golfo dianese, a 300 metri dal mare. Creerebbe problemi alla cittadinanza, ai turisti, alle attività commerciali e metterebbe una pietra definitiva sulla struttura. Ci eravamo già mossi per la rigenerazione.

Noi come Comune non dovevamo proporre nessun progetto perchè prima era del Ministero della Difesa e poi della Cassa Deposito e Prestiti. Il Comune nel 2011 aveva approvato un PUV (Piano Unitario di Valorizzazione) dove si prevedeva una riqualificazione con una parte sociale, una turistica e una alberghiera e una abitativa. Circa 6 anni fa hanno dato il compito di iniziare a studiare l’operazione a una società di Milano, abbiamo avuto degli approcci e sono state fatte delle richieste.  L’accordo era che la palazzina comando e tutto il parco, finita l’operazione, sarebbe dovuto andare al Comune di Diano Castello e anche il 10% di quello che incassava lo Stato. Poi c’è stato il passaggio alla Cassa Deposito e Prestiti. Al Comune non è stato riconosciuto niente”. 

Cosa vorreste realizzare alla Camandone?

“Noi le nostre idee ce le abbiamo. La palazzina comando potrebbe diventare un centro servizi per il golfo dianese. Prima del discorso del CPR avevamo chiesto alla Cassa Deposito e Prestiti se ci veniva data in comodato d’uso la palazzina comando, come già abbiamo due capannoni che sono a disposizione dell’Igea, per portarci la protezione civile, ma ci era stato detto che non era a norma.

Noi non potevamo nemmeno fare un progetto perchè non avevamo le forze. Ora tutti parlano e danno la colpa a Diano Castello, ma ci vogliono tutti i passaggi. La caserma non è la nostra.

Se riusciremo a sventare questo pericolo, i comuni del golfo potranno parlare alla Cassa Deposito e Prestiti e chiedergli di fare qualcosa, altrimenti possiamo provare a pensarci noi”.

Il Consiglio Comunale di Diano Marina ha votato contro l’ordine del giorno di Bellacicco, la provincia, tra cui l’assessore di Diano Marina Barbara Feltrin, ha votato contro l’ordine del giorno del PD a esprimersi contro il CPR. Come si spiega?

“Noi come comitato non vogliamo fare discorsi politici ma di territorio e comprensorio. Il CPR non va messo nella caserma Camandone. Non dovremmo portare delle bandiere, solo portare avanti questa idea. Avevamo chiesto come comitato che si approvasse come ordine del giorno. Se ne facciamo una questione di bandiere e colori ci diamo la zappa sui piedi da soli. La nostra è una provincia turistica quindi tutti dovrebbero dire la stessa cosa.

A chi dice che porterebbe lavoro rispondo che non siamo ancora alla canna del gas nel dianese. Non risolverebbe i nostri problemi”.

Cosa vi aspettate dalla manifestazione?

“Ci saranno i sindaci, le associazioni di categoria, qualche Sindaco parlerà e per ultimo parlerò io. Vedremo che riscontro ci sarà, se veramente avremo delle richieste di confronto. Se ci diranno che abbiamo capito male. Abbiamo chiesto un incontro con il ministro Piantedosi e nessuno ci ha risposto.

La gente ci ha chiesto di farci sentire. Quello che facciamo domani non lo facciamo contro nessuno ma a favore del territorio. Non vogliamo il CPR sul nostro territorio. Il Sindaco di Diano Marina Za Garibaldi è motivato anche lui. Noi sindaci siamo tutti uniti e non vogliamo il CPR. Non per una questione ideologica ma per una questione di praticità, non ci può stare nel golfo dianese”.

 

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