7 Dicembre 2024 13:20

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7 Dicembre 2024 13:20

Diano San Pietro: grande successo di pubblico per gli “Incontri di Primavera” della Communitas Diani

In breve: Con grande successo di pubblico si concludono a Diano San Pietro gli “Incontri di Primavera” dell’Associazione “Communitas Diani”

Il ciclo degli “Incontri di Primavera” promosso dalla “Communitas Diani” ha riscosso grande successo di pubblico e si è concluso domenica 28 aprile a Diano San Pietro con la visita della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo e del suo battistero, risalente probabilmente al VIII secolo ed annoverato tra i più antichi battisteri della Liguria di ponente.

Durante quest’ultimo appuntamento l’Associazione ha ripercorso la storia del sito sin dalle origini più antiche, a partire dall’epoca preistorica, per risalire sino ai giorni nostri: il sito è stato infatti protagonista dell’evoluzione degli eventi storici che hanno interessato il borgo e tutta la valle, dal culto pagano del dio Borman al diffondersi del cristianesimo sino all’invasione napoleonica.

L’attuale chiesa è il risultato di ampliamenti e restauri che si sono susseguiti negli ultimi secoli: in origine fu “pieve”, da cui dipendevano tutte le chiese del territorio, sino al XII secolo, quando i Marchesi di Clavesana ottennero dal vescovo il permesso di trasferire tale titolo alla Chiesa di San Nicola e stabilire la loro residenza nel borgo di Diano Castello. La dipendenza della Chiesa di Diano San Pietro dalla Parrocchiale di San Nicola si protrasse nel tempo: nel 1781 un abitante del luogo venne incaricato dai suoi concittadini di recarsi a Roma e presentare al papa l’istanza di separazione, che il vescovo albenganese non aveva ascoltato.

Il viaggio rocambolesco a Roma non ebbe fortuna, ma solo tre anni più tardi, quando nella popolazione era oramai scemata ogni speranza, venne conferito alla Chiesa di San Pietro il tanto atteso titolo di parrocchiale. L’edificio religioso è circondato da mura cinquecentesche, erette a quel tempo allo scopo di fortificare il luogo e dare riparo agli abitanti minacciati dai pirati barbareschi, temutissimi incursori, che rapivano uomini, donne e bambini per essere venduti come schiavi nei mercati orientali. Tale progetto di fortificazione non venne approvato dall’autorità genovese e l’opera rimase pertanto incompiuta. L’interno dell’edificio è particolarmente ricco di opere d’arte di pregio; la volta presenta scene della vita di San Pietro realizzate il secolo scorso dal pittore locale Silvio Novaro. Nel catino absidale si osserva la scena della pesca miracolosa di un altro artista locale, Giacomo Rolando, in cui fa da sfondo alla rappresentazione un’ampia veduta del nostro golfo della prima metà del Novecento, dal Pizzo d’Evigno a Diano Marina che si riflette sul mare con la Parrocchiale ed il suo alto campanile.

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