20 Maggio 2024 20:07

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20 Maggio 2024 20:07

“Il gatto e la volpe”: speciale elezioni Sanremo. E’ Giovanni Rolando l’ospite della diciassettesima puntata/Video

In breve: È Giovanni Rolando l’ospite della rubrica di ImperiaPost “Il gatto e la volpe“,  giunta alla diciassettesima puntata e condotta dai giornalisti Mattia Mangraviti e Gabriele Piccardo.
È Giovanni Rolando l’ospite della rubrica di ImperiaPost “Il gatto e la volpe”,  giunta alla 17ª puntata e condotta dai giornalisti Mattia Mangraviti Gabriele Piccardo e eccezionalmente dedicata alle elezioni comunali di Sanremo. Nel corso della puntata, Rolando, ingegnere, 68 anni, candidato Sindaco del centrodestra, appoggiato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Udc e due liste civiche, ha trattato vari argomenti, rispondendo a tutte le domande. Dall’affaire Toti agli alleati di centrodestra, da Scajola a Rivieracqua, dall’Ospedale Unico alla Riviera Trasporti, passando per il Gay Pride, il programma elettorale e il Festival di Sanremo.

“Il gatto e la volpe”: ospite il candidato Sindaco Giovanni Rolando

Hai temuto che a Sanremo potesse succedere quello è accaduto a Imperia a Luciano Zarbano e che il centrodestra ti scaricasse per appoggiare Mager?

“C’è stata anche quella possibilità secondo me. Poi il Senatore Berrino si è proprio imposto lui personalmente e quindi siamo andati avanti su questa linea”.

E’ Berrino il tuo sponsor?

“Allora, è nata una cosa sanremese. E’ chiaro che una cosa è essere sponsor di una lista civica, una cosa essere sponsor di un partito di governo. Quindi è chiaro che Berrino è partito subito con me e tutti i sanremesi dietro di me, sia partiti che liste civiche, e poi Berrino ha chiuso il cerchio perché evidentemente a livello romano ci va il placet”.

La senti l’intromissione di Scajola in questa campagna elettorale?

“Fino adesso no, l’altro giorno è uscito con una battuta che sinceramente non ho capito. Io appoggio Mager.  E’ una scelta, ognuno chiaramente è libero di fare quello che vuole. Io sinceramente, visto il suo ruolo di Presidente della Provincia, ne sarei stato fuori. Però figuriamoci, lui l’ha detto chiaramente, io appoggio Mager. Bene, prendo atto”.

Con Scajola vi siete battibeccati anche dopo l’arresto di Toti. Il Comitato che ti sostiene ha precisato che c’è distanza rispetto a Toti e Scajola ha replicato piccatamente.

“Lasciamo stare Toti, povero uomo, che ha tante gatte da pelare e soprattutto ha una famiglia dietro. Io sinceramente su Toti non voglio più parlare, anche perché non ritengo che tutto questo influenzi la campagna elettorale di Sanremo. Toti, a quanto ne so io, è una brava persona. Vedremo, bisogna essere garantisti in queste cose, ma soprattutto ritengo che personalmente io non ne parlerò più”.

Sei d’accordo con il fatto che un amministratore deve fare l’amministratore, lasciando ai dirigenti il compito di occuparsi di appalti e affidamenti?

“I dirigenti per fare la parte esecutiva è chiaro che vanno sempre stimolati e controllati. Il mio, chiamiamolo Karma, è ‘tu sei dirigente, benissimo risolvimi questo problema nel rispetto della legge, questo è il tuo compito’.

E nella vita privata, i rapporti tra amministratori e imprenditori? Ti faresti ospitare da un imprenditore?

“Devi sempre scindere la sfera privata dalla sfera pubblica. Non devi sovrapporre le due cose. Se io sto facendo con te un’operazione amministrativa cercherò di non frequentarti, se non sto facendo un’operazione amministrativa e l’imprenditore è un mio amico ci vado, non vedo preclusioni”.

Dalle carte dell’indagine su Toti emerge che Spinelli finanziò anche la Lega. Questa cosa ti ha infastidito?

“Sono tutte sfere che non so. Io sinceramente ho un bel rapporto con Rixi , mi trovo molto bene. Si è impegnato lui stesso a cercare finanziamenti molto forti per il Ponente Ligure in generale. E’ fondamentale qua avere questo Vice Ministro alle Infrastrutture che lo fa proprio con molta forza. Lascia la parte politica a Salvini e fa con molta forza la parte tecnica. Quindi per Aurelia Bis, Armo-Cantarana, e chi più ne ha più ne metta,  è fondamentale il ruolo di Rixi”.

E’ vero che prima di candidarti a Sindaco sei andato da Scajola per ottenere un appoggio elettorale?

“Io l’ho incontrato. Non ho nulla contro Scaiola. Lui adesso ha il ruolo di Sindaco di Imperia e Presidente della Provincia.  L’ho cercato, basta, l’ho trovato, ci siamo visti”.

E perché non ha funzionato?

“Ma io non è che abbia chiesto ‘Claudio appoggiami’. Cioè secondo me Sanremo è Sanremo, Imperia è Imperia”.

Però è anche Presidente della Provincia…

“Certo, dopo quando sarò Sindaco, se sarò Sindaco, farò sinergia con Claudio Scajola Presidente della Provincia e con Claudio Scajola Sindaco di Imperia. Questo campanilismo è sempre brutto, Non abbiamo capito che se Imperia vale 10 e Sanremo vale 12 (ride, ndr) insieme non valgono 22, valgono 30. Cresciamo tutti e due. Se cominciamo a fare i vecchi campanilismi, allora io non parlo con quello lì perché è amico di Scajola, non parlo con l’altro perché è amico di Rixi, non parlo con l’altro perché è amico di Berrino, allora a quel punto lì siamo ai confini dell’impero. Se andiamo ancora più ai confini dell’impero ci freghiamo da soli. Noi dobbiamo fare veramente sinergia. Io in quello ci conto molto perché comunque vadano a finire le elezioni, non dobbiamo farci la guerra. Dobbiamo insieme far crescere questa provincia che ha mille problemi, a parte Imperia, a parte Sanremo”.

Ospedale unico, sei a favore o contro?

“Allora io credo nell’Ospedale unico, perché sennò così com’è la nostra sanità sarà sempre in discesa. Non vedo perché un giovane medico rampante dovrebbe venire a Sanremo dove praticamente guadagna come stare a Genova con opportunità molto inferiori e in più deve trovarsi la casa a Sanremo. Io sono un buon medico e me ne sto a Genova. Con un Ospedale Unico di primo livello si aprono prospettive ben diverse. E’ chiaro che, come utente, il vantaggio di avere un Ospedale dove tu sei sicuro di essere trattato ad altissimo livello in provincia”.

E l’Ospedale di Sanremo che fine fa?

“Potrebbe diventare un centro, diciamo un poliambulatorio molto grande. Le famose case della salute tanto per chiarirci. Ospedale Unico e case della salute”.

Il Pronto Soccorso dovrebbe rimanere a Sanremo?

“Il pronto soccorso a Sanremo io lo farei rimanere”.

Eri presente all’atto costitutivo di Rivieracqua, all’epoca eri amministratore unico di Amaie.

“Ero presente ed era nata bene”.

E poi cos’è successo?

“Doveva essere una nuova grande società partecipata da tutti i comuni dove accentrare tutti i servizi, accentrare tutto e partorire questa tariffa unica. Quindi grandi investimenti, raddoppio del Roja. Poi secondo me si è un po’ persa per strada. Ci sono stati anche dei cloni di gestione. Non è mai entrata a regime, poi io ne sono uscito quasi subito”.

Non sei d’accordo con l’ingresso del privato?

“No, non è che non sono d’accordo. Io sono per l’acqua pubblica in generale perché ritengo che l’acqua è un bene primario. Non ci va lucro sull’acqua, secondo me il lucro sull’acqua è una cosa che grida vendetta. Il prossimo passaggio sarà il lucro sull’aria. E’ chiaro che un privato che entra in Rivieracqua vuole giustamente guadagnarci se no perché ci deve entrare. La situazione 2-3 anni fa era una situazione veramente difficile, gli ultimi due anni c’è stato il calo del costo dell’energia e ci sono stati alcuni fattori che secondo me portano a potere riesaminare la continuità di Rivieracqua come pubblica. Quando hanno adottato la delibera di consiglio comunale a Sanremo nei giorni scorsi (via libera al nuovo statuto e all’ingresso del privato e del Comune di Sanremo in Rivieracqua, ndr) io sinceramente, anche se non ho nessuna voce in capitolo, non ero d’accordo. E’ stato un pochino vendere l’acqua ai privati. Poi quando mi sento dire che il Comune di Sanremo avrà una percentuale del 22% e Imperia del 28%, vorrei capire anche sti numeri da dove escono. Perché Sanremo è molto più grande di Imperia, quindi probabilmente i conti bisogna rivederli un pochino. E poi ci sono molti motivi di incertezza in questo momento. Ci sono molti ricorsi. Se poi uno mi dimostra che, o entra il privato o domani questa azienda fallisce, sono il primo a dire va bene. Credo che però un’amministrazione come quella di Sanremo, che è la più grande della provincia, prima di fare questo atto avrebbe dovuto rivedere bene i conti alla luce delle ultime due gestioni”.

Il privato ha un nome e un cognome, Iren.

“Ci sono delle gare e devono fare le gare è chiaro. Si continua a parlare di Iren, però in realtà le gare le devono ancora fare. Iren secondo me è il più interessato, quindi in teoria dovrebbe essere quello che fa l’offerta più interessante. Poi le gare son gare”.

Riviera Trasporti, il Comune di Sanremo ci vuole mettere impegno o si sta disimpegnando?

“Si è un pò disimpegnato. La motivazione del disimpegno era ‘io ci metto il cambio di destinazione d’uso di questa grande area che poi è il deposito che c’è vicino al campo sportivo e quindi creo un valore per Riviera Trasporti molto elevato’. Io provocatoriamente ho detto, Sanremo dovrebbe metterci dei soldi, però tutti i soldi li impegnamo sul trasporto di Sanremo. Sanremo ha tutte queste vallate dove il vero problema  sono le frazioni. Cioè se tu non dai un servizio molto capillare…”.

Però prima hai detto che non bisogna fare discorsi campanilistici…

“Io dico, a Sanremo ci metto il grano, 500 mila euro, benissimo, questi 500 mila me li metti sugli autobus che girano a Sanremo. Non è campanilistico. Perché la situazione è veramente preoccupante. Qui c’è un discorso, che non paga nessuno. Io ho preso l’altro giorno l’autobus, perché ho rotto la macchina, sono l’unico che ha provato a pagare il biglietto. Non sono riuscito manco a pagarlo, perché non c’avevano il resto. Ma la colpa non è dei bigliettati, è che sono sotto personale”.

La notizia è che non hai pagato il biglietto.

“Ho fatto anche il gesto, ho tirato fuori 5 euro. E mi ha detto il conducente ‘Non ho il resto’. E  gli ho detto, cosa faccio? E lui mi ha risposto ‘si sieda’”.

Ora devi fare il gesto di andare alla Riviera Trasporti per dare 1.20 euro.

“Si lo posso fare. Come gesto di correttezza. Però bisogna invogliare anche gli altri milioni di persone che non pagano il biglietto di andare anche loro. Facciamo anche questo invito”.

Festival di Sanremo, tu come lo gestiresti?

“Il Festival ora è molto bello, molto coinvolgente. Però è una manifestazione che dura troppo poco. Cioè, il Festival dura fin troppo, però gli strascichi del Festival durano troppo poco. Dovrebbe essere una macchina, un motore che mette in moto una macchina che dura tutto l’anno. Quindi Festival va benissimo, ma attenzione a tutte le attività commerciali che sono intorno e che delle volte hanno dei danni a seguito del Festival. Contemporaneamente niente da dire, la città è vivissima per una settimana. Noi bisogna allungarla con manifestazioni collaterali e soprattutto fare una convenzione con la RAI che dice ‘bene a parte il festival tu mi fai altre 5-6-7 manifestazioni importanti durante l’anno’. Rai pubblicità quest’anno ha fatto 60 milioni. Attenzione, non solo i 60. Il fatto che il Festival di Sanremo abbia attirato così tanto ha fatto alzare la quotazione della pubblicità sulla Rai. Quindi la RAI dal Festival ha guadagnato almeno 60 milioni di sicuro. Sanremo ne ha avuto 5. Dieci anni fa Rai Pubblicità ne faceva 20 e Sanremo ne aveva 6, allora c’è qualcosa che non funziona. O invece che 5 me ne dai 10, oppure mi fai una riga di manifestazioni durante tutto l’anno, che concertiamo insieme, e che mi riempiono la città in tutti i periodi che sono abbastanza, diciamo, non utilizzati a livello alberghiero”.

Ti imbarazzano un po’ le posizioni di Fratelli d’Italia a livello nazionale? O la presenza di Vannacci?

“Sto frequentando tantissimo. Non c’è assolutamente intromissione fra quello che voglio fare io. A livello locale c’è una libertà totale, è chiaro che c’è il dialogo con Berrino, come prima persona, con Rixi”.

Tu sei antifascista?

“Si”.

Perché hai deciso di candidarti?

“Io ho fatto l’ingegnere per 45 anni.  Ho fatto di tutto, dappertutto. Io mi trovo nei posti più brutti del mondo, li vedo fiorire. Mio figlio è in Romania da 12 anni. Ogni volta che vado in Romania, Romania eh, non sto parlando di Phoenix Arizona, vedo delle cose che da noi ci scordiamo. E’ la macchina burocratica sanremese? Non italiana,  perché vedo anche in Italia la fioritura di paesi e paesini, soprattutto a livello turistico, come noi. Possibile che quello che io riesco a fare in giro non riesco a farlo a Sanremo? Da lì nasce il candidarmi”.

Cosa vorresti fare nei primi 100 giorni?

“E’ chiaro che la prima cosa che deve fare un Sindaco è andarsi a presentare ai dirigenti. L’argomento dirigenti è fondamentale, è comunque una macchina complessa che come tutte le macchine ha delle cose da aggiustare. Nessuna macchina pubblica funziona benissimo, ci sono magari delle persone che sono capaci, ma vanno ottimizzate nei loro ruoli e vanno incentivate. Seconda cosa da fare incontrare i dipendenti. A questo punto hai capito dove sei. Poi bisogna mettere le mani su quelle cose che io chiamo ‘diritti dei cittadiniì, che sono la pulizia, le buche per la strada. Quelle cose lì assolutamente vanno fatte subito, in modo ingegneristico. E’ lì che entra la mia indole da ingegnere. Non deve arrivare l’omino con un bel sacchetto di asfalto che dura circa tre quarti d’ora. Lì fai un appaltino molto snello, con una squadretta che arriva, ti raschia il buco bene, ti fa una scarifica e ti fa una bella pezza grande che costerà 150 euro. Fai una squadra che durante il giorno va in giro a fare questo e tu tappi 50 buchi in un giorno con sta squadretta e metti a posto una strada. La spazzatura a Sanremo è terribile. E’ diventata uno zoo.  Abbiamo il porta a porta che è un sistema micidiale che stanno abbandonando tutti perché non funziona. Hai le colonie dei topi. Bisogna cambiare assolutamente il sistema perché così non va bene e si torna ai cassonetti intelligenti, ovvero le isole ecologiche. Ce ne vanno tante, circa una ogni 250 abitanti. In modo graduale, anche perché non sarebbe recepita dalle persone. Devi educare le persone. Bastone e carota. Tipo una premialità con le tessere, tipo uno sconto sul parcheggio”.

Cosa temi di Mager e di Fellegara?

“Temo tutti e due. Credo che una elezione politica sia come una gara, tu hai vinto quando hai passato il traguardo di 1 cm. Finché non lo passi puoi inciamparti, puoi avere un eccesso di velocità. Sono tutti da rispettare, noi parliamo sempre solo di loro due perché giustamente siamo noi tre gli avversari. Gli altri hanno percentuali molto più piccole e quindi certamente non potranno diventare Sindaci. Però l’avversario va sempre rispettato e temuto”.

Temi un accordo Mager-Fellegara al ballottaggio?

“Non credo. E’ tutto possibile, però attenzione, non scordiamoci che Mager ha con se tutti quelli che erano con Bianchieri e che prima erano col PD e che sono stati mandati via da Bianchieri. Poi gli accordi se li fanno li fanno loro, non li faccio io”.

E se non arrivassi tu al ballottaggio? Con chi faresti un eventuale accordo?

“C’è una cosa che si chiama fantascienza, stiamo facendo una trasmissione televisiva o fantascienza. Lascerei liberi i cittadini”.

E se invece fossi tu ad andare al ballottaggio, con chi faresti degli accordi?

“Gli accordi non li farei con nessuno. Cosa vuoi fare? Dai un assessore a uno se ti appoggia al ballottaggio? Non ha nemmeno senso. Ammesso che io vinca, cercherei di dare poi, dopo, in consiglio comunale, dei compiti un pochino a tutti. Perché la città ne ha certamente bisogno. Quindi se tutti i consiglieri comunali si dessero da fare, è quasi un’utopia questa, perché di solito poi vengono fuori maggioranza e minoranza, però in realtà se uno è un consigliere comunale di una frazione e voglio avere un riferimento in quella frazione perché non prendere lui? E’ la cosa più semplice, è lui che conosce i problemi di quella frazione. Se c’è da fare un’opera pubblica in un’altra frazione perché non prendere quello che tutto sommato ci vive anche se non è nella maggioranza?”.

Parliamo di questa paraculata che avete organizzato l’11 maggio in piazza Bresca. L’Eurovision Party per vedere Angelina Mango…

“Voi non lo sapete, ma quando Angelina non la conosceva nessuno, mi hanno intervistato ‘Chi vince secondo te il Festival?’. Io ho detto Angelina, l’ho lanciata io. No scherzo, ho avuto una botta di fortuna perché l’avevo vista una volta alla televisione e ho pensato ‘che brava sta ragazza’. Siccome Eurovision è nato proprio dal Festival, Eurovision è un’idea di un giornalista che è nata dal Festival, quindi è giusto pubblicizzarla, è giusto dare risalto a questa manifestazione che oggi come oggi sappiamo che c’è. Siamo interessati perché c’è un italiano che ci va, che poi è sempre il vincitore del Festival”.

In politica almeno una volta si finisce per dire una minchiata. Tu sul Gay Pride hai detto ‘degenerato, sfilata nella quale non mi riconosco minimamente’.

“Degenerato è stato letto male. Degenerato vuol dire ha cambiato il suo motivo originario. Ho veramente tantissimi amici che sono gay, a me non me ne frega assolutamente niente.  Ce l’ho anche in lista, sono uguali agli altri. Allora o tutti facciamo finta di dire ‘oh che bello per me sono tutti uguali. I cinesi sono uguali agli italiani e i musulmani sono uguali a…’. Per me è veramente così. Il migliore amico di mio figlio, che per me è un mio nipote, è cinese, è il suo testimone di nozze. Io non vedo la differenza, non c’è. Allora perché ho fatto quel ragionamento sul Pride? Si vuole far vedere più differenza di quella che c’è in realtà e io non mi riconosco in una cosa un po’ estremizzata. Poi magari quello di Sanremo, al quale non ho partecipato, rimaneva nei canoni. Io credo che se veramente vuoi parlare di uguaglianza non devi fare una sfilata dove fai vedere gli estremi che non non è quello che vogliono le persone. Le persone che si sentono uguali non gliene frega niente di andare a sfilare di fianco a uno che c’ha la cresta o che c’ha il coso. Non gliene frega assolutamente niente, loro sono uguali. Non che lo si sentono, lo sono veramente”.

C’è Giuseppe Conte a Sanremo domani. Tu vorresti che i leader nazionali venissero a sostenerti?

“Mi è indifferente nel momento in cui ho il riconoscimento dei leader nazionali. Tajani (Forza Italia, ndr) ha detto ‘viva Rolando’. Va bene, l’ha detto a Roma”.

Forza Italia ti appoggia, siamo sicuri?

“Baggioli ha incontrato a Roma Gasparri e Tajani e, non mi ricordo se c’era presente proprio anche Bagnasco, tutti e due hanno detto per le Europee votate Forza Italia e a Sanremo votate Rolando. Cioè è un appoggio ufficiale. Avere l’appoggio ufficiale dei leader è importante perché bene o male i partiti esistono, non è che i partiti siano finiti. Anche perché governare senza partiti a Sanremo è veramente difficile. Perché comunque tu devi muoverti, a parte i finanziamenti, dovresti cercare anche di cambiare qualche legge, di avere qualche appoggio”.

Per il Casinò di Sanremo che idee hai?

“Deve diventare il nuovo centro culturale di Sanremo, cioè cultura e gioco. Io vengo per la cultura e poi vado a giocare, io vengo a giocare e c’è la cultura e c’è anche il ristorante. Quello che manca a Sanremo è un quadro generale turistico. Quindi  tutto quello che è l’assessorato al turismo, il Casinò, i privati stessi. Non scordiamoci che Vacchino (proprietario Ariston, ndr) fa un programma di intrattenimento di primissimo livello e tutto questo va messo a regime perché se non lo metti a regime scopri che poi gli alberghi ti chiudono tre mesi l’anno”.

Zoccarato?

“E’ tranquillo, ha fatto una sua lista, sta andando avanti con la sua lista, secondo me si sta comportando molto bene. Poi sgomitare con me non conviene”.

Vuoi fare un appello?

“Votate Rolando, il resto non conta”.  

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