25 Aprile 2024 06:46

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25 Aprile 2024 06:46

IMPERIA. SPEDIZIONE PUNITIVA CON MAZZE DA BASEBALL E COLTELLI PER UNA RELAZIONE SENTIMENTALE “SCOMODA”. IN DUE A PROCESSO/I DETTAGLI

In breve: In due a processo per la presunta aggressione a un 38enne imperiese che rimediò ferite e traumi guaribili in 39 giorni. Un'aggressione, secondo l'accusa, per via di una relazione sentimentale scomoda

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Ha preso il via questa mattina il processo a carico degli albenganesi Giovanni Roccadoro, 28 anni, e Roberto La Marca, 42 anni, accusati di lesioni per una presunta aggressione all’imperiese Luca Cossetta, 38 anni, con mazze da baseball e coltelli. Presunta aggressione che costò a Cossetta ferite e traumi guaribili in 39 giorni.
I fatti risalgono al 3 ottobre 2011. Cossetta denunciò l’aggressione, descrivendola come una spedizione punitiva a seguito di una sua relazione con la ex moglie di uno dei quattro aggressori. Nei giorni successivi alla denuncia finì in manette Giovanni Roccadoro, mentre altri due membri della sua famiglia e Roberto La Marca furono colpiti da misure cautelari specifiche, nel dettaglio l’impossibilità di fare ritorno nella provincia di Imperia e di uscire nelle ore notturne.
Due dei quattro aggressori sono già stati prosciolti, in quanto sono riusciti a dimostrare di non essere a Imperia il giorno dell’aggressione, ma in un locale di Alassio per vedere Juventus-Milan. Giovanni Roccadoro e Roberto La Marca, invece, difesi rispettivamente dagli avvocati Mario Iavicoli di Genova e Erminio Annoni di Imperia, sono stati rinviati a giudizio.
Nell’udienza di questa mattina sono state depositate le prove (tra cui un video) e la lista dei testimoni, 18 in tutto. L’udienza è stata rinviata al prossimo 24 marzo per la deposizione dei testimoni del Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo e delle parti civili. Una successiva udienza si terrà il 14 aprile, per la deposizione dei testimoni della difesa e l’esame degli imputati.
Questa mattina, nel suo breve intervento, l’avvocato Annoni ha già tracciato quella che sarà la linea della difesa, ovvero la presunta inattendibilità della vittima. “Il fatto che due dei quattro soggetti accusati dell’aggressione abbiano dimostrato la loro estraneità ai fatti – ha detto Annoni al Giudice – dimostra l’inattendibilità della vittima”.

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