6 Novembre 2024 03:03

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6 Novembre 2024 03:03

Andora: scavi abusivi a Borgo Castello. Ignoti in azione con il metal detector. Nasce una Fondazione per proteggere e valorizzare il sito archeologico

In breve: Il Comune e la Soprintendenza alle Belle Arti hanno sporto denuncia ai carabinieri

La notizia negativa è che ignoti si sono introdotti nel parco archelogico di Borgo Castello ad Andora ed hanno utilizzato metaldetector per cercare reperti e fare scavi abusivi. La notizia positiva è che ora è nata una Fondazione per proteggere e valorizzare l’importante sito.

Il Comune e la Soprintendenza alle Belle Arti hanno sporto denuncia ai carabinieri

Scavi abusivi nel parco archeologico di Borgo Castello il complesso monumentale di Andora, dove sono in corso le attività propedeutiche all’intervento di rigenerazione urbana per il quale l’amministrazione Demichelis ha ottenuto dal Ministero della Cultura 20 milioni di euro di fondi europei PNRR, nell’ambito del Bando Borghi.

A seguito delle segnalazioni degli archeologici della ditta Aran Progetti che sta operando nel sito, il Soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio Federico Barello e il Comune di Andora hanno sporto denuncia alle autorità competenti e al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Nucleo di Genova. Ignoti si sarebbero, infatti, introdotti nei ruderi e agito presumibilmente utilizzando dei metal detector. Gli esiti dell’intrusione, sono evidenti nel grande edificio detto del Corbaro, dove sono state contate una trentina di buche del diametro variabile fra i 5 e i 40 centimetri, con profondità fra 5 e i 15 centimetri realizzate a ridosso delle strutture murarie e poi camuffate con terra o lastrine di pietra.

Gli archeologi che ogni giorno lavorano sul sito e stanno portando avanti un attento lavoro di lettura delle stratificazioni per datare tutte le mutazioni subite dagli edifici, hanno immediatamente notato le anomalie. Una ricognizione dei luoghi ha portato alla scoperta di tutti gli scavi abusivi fatti, con tutta la probabilità, nel corso del fine settimana quando la ditta e l’università non operano. Rilevate anche delle impronte delle scarpe delle persone che avrebbero compiuto l’intrusione.

Un’azione grave, compiuta con superficialità contro una patrimonio pubblico che fa parte della storia del nucleo più antico di Andora – ha dichiarato il sindaco Mauro Demichelis – La situazione è attenzionata alle autorità. La Soprintendenza ci ha comunicato che non sembra siano stati provocati danni al patrimonio culturale: sono stati attivati tutti i controlli e saranno potenziate ulteriormente le strutture ai varchi di accesso al cantiere perché il perdurare di questo genere di azioni potrebbe compromettere il lavoro già fatto dagli archeologi che hanno riportato alla luce e studiato molti vani per prepararli alle opere di rigenerazione. Gli archeologi dell’Aran progetti temono che siano stati asportati oggetti metallici e frammenti di ceramica e comunicano che alcuni sono stati abbandonati nei dintorni.”. 

Come ha ben spiegato la dottoressa Marta Conventi della Soprintendenza, in occasione dell’apertura straordinaria di Borgo Castello, in occasione delle Giornate Europee del patrimonio, i ruderi riemersi sono di abitazioni di tipo modesto: i frammenti in ceramica o in ferro trovati dagli archeologici sono di oggetti che avevano poco valore all’epoca del loro utilizzo, ma che oggi sono una preziosa testimonianza della vita quotidiana del borgo, così come le mutazioni che gli edifici hanno subito nel tempo per essere adattate ai diversi usi. Comprenderne la storia è necessario per poterle ricostruire.

La creazione della Fondazione Andora Borgo Castello

Intanto, sempre in riferimento al parco archeologico, c’è da segnalare la nascita ufficiale della Fondazione Andora Borgo Castello, ente strumentale dell’Amministrazione comunale, che sarà di fatto il motore degli obiettivi economici, di valorizzazione culturale e turistica di Borgo Castello. La fondazione, presieduta da Corrado Siffredi, non ha scopo di lucro e i proventi saranno destinati integralmente al conseguimento degli scopi statutari. Ad aprile 2024 il Consiglio Comunale aveva dato via libera allo Statuto. Parte ora l’iter per renderla operativa: primo passo la nomina da parte del Sindaco Mauro Demichelis, degli organi che firmeranno l’atto costitutivo.

Dopo l’A.M.A, l’azienda multiservizi che gestisce con successo numerosi servizi fra i quali il porto e la farmacia comunale, la Fondazione è il secondo soggetto a totale controllo del Comune di Andora, individuato nell’aggiudicazione del Bando pubblico del Ministero della Cultura che ha assegnato al comune 20 milioni di euro. 

Proprio dall’A.M.A. arrivano due componenti del Consiglio di Gestione, organo di amministrazione della Fondazione: questa mattina il Sindaco di Andora ha, infatti, nominato Consigliere Delegato Silvia Garassino e Consigliere Emanuel Voltolin Visca. A loro è stato chiesto di mettere al servizio della nascente realtà l’esperienza maturata in questi anni sia nell’Azienda pubblica che nella loro libera professione e attività imprenditoriale. Silvia Garassino idealmente rappresenta anche i residenti del Borgo, raccogliendo il testimone dalla nonna Maria Gandolfo Alberti, andorese insignita con il riconoscimento «Chiavi di Andora» che ha custodito per 60 anni le chiavi della chiesa di Castello, permettendo ai turisti di visitarla.

Il sindaco Demichelis ha nominato Presidente della Fondazione Corrado Siffredi, che vanta una lunga esperienza in ambito pubblico: ha ricoperto incarichi elettivi nei mandati 1999-2004,2014-2019 e 2019-2024. E’ stato assessore al Turismo Spettacolo e Cultura, delegato al Commercio, alla Gestione del Porto. Nel corso dei suoi mandati ha saputo promuovere Andora a rilevanza nazionale con numerose iniziative promozionali. E’ stato fra i primi a credere nella valorizzazione del Borgo come polo culturale, favorendo l’organizzazione di rassegne teatrali e mostre d’arte contemporanea. Fra gli eventi che hanno conquistato la ribalta nazionale, l’aver trasformato il Paraxo in teatro con la messa in scena  di una pièce scritta da Giovanni Paolo II, nell’anno del Giubileo.

Contestualmente il sindaco Mauro Demichelis ha individuato il rappresentante del Comune nel Comitato scientifico che riunisce Regione Liguria, Diocesi, Soprintendenza, Anci, Camera di Commercio, Università di Genova e Comune: si tratta di Marco Cortese, sottufficiale dell’Aeronautica Militare con il grado di Luogotenente, da anni impegnato nell’associazionismo.

Il primo cittadino ha invitato i Capigruppo di maggioranza e di minoranza in Consiglio comunale, a designare i tre membri che comporranno il Consiglio di indirizzo della Fondazione.

A seguito della rimodulazione degli organi nelle partecipate, entrano nel Cda dell’A.M.A. al fianco del presidente Fabrizio De Nicola, Simona Aicardi, dipendente del MIUR, Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi dell’Istituto comprensivo Andora Laigueglia, già avvocato e Gerardo Gerundo, agente di commercio, con esperienza nella definizione dei piani di marketing, sviluppo di prodotto e contrattazione con importanti marchi internazionali.

Il progetto di Borgo Castello oltre a realizzare la piena rigenerazione dei ruderi riemersi dagli scavi, prevede un forte impulso all’economia, che passa attraverso l’avvio di tutte le attività culturali, turistiche, ricettive, agricole, artigianali, di gestione degli immobili e delle aree verdi, nonché la promozione di tutto il complesso monumentale e del parco archeologico anche mediante l’utilizzo della realtà aumentata dinamica – ha dichiarato il sindaco Mauro Demichelis – A seguito di questo impulso saranno numerosi i posti di lavoro che si creeranno a tutto vantaggio anche delle giovani generazioni che qui potranno trovare nuove occasioni di crescita professionale”.

Come per legge, il patrimonio della Fondazione avrà un fondo di dotazione necessario all’avvio del progetto di sviluppo del Borgo, costituito dall’immobile comunale di via Santa Lucia e da una dotazione economica di 100 mila euro.

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