Era maggio del 2020, nel pieno dell’ondata del Coronavirus che ha travolto l’Italia e tutto il resto del mondo, quando il programma televisivo “Le Iene” ha mandato in onda un servizio intitolato «Faccia a faccia con i complottisti» in cui Giorgio Romiti, conosciuto come Gaston Zama, intervistava anche un 63enne di Sanremo.
Quest’ultimo, dopo la messa in onda del servizio, aveva inviato alcuni messaggi dal contenuto piuttosto pesante al giornalista de Le Iene dando il via a quella che viene definita come una shit storm, ossia un’ondata di insulti e minacce ai danni di Romiti.
L’udienza in tribunale per diffamazione e minaccia
Ieri, 10 gennaio, i due si sono trovati faccia a faccia nel Tribunale di Imperia nell’ambito di due processi distinti avviati dopo le denunce sporte proprio da Romiti nei confronti del sanremese, imputato dunque per i reati di diffamazione e minaccia.
Il giornalista de Le Iene ha testimoniato in aula spiegando come, dopo la messa in onda del servizio, sia stato bersagliata da centinaia di commenti di odio, alcuni molto violenti, che lo hanno costretto per anni a limitare il suo utilizzo dei social per evitare di diventare nuovamente bersaglio di insulti e minacce.
In aula è comparso anche, come testimone, il vicedirettore del quotidiano online Open, David Puente, che ha dichiarato di essere stato anche lui vittima di insulti da parte del 63enne sanremese in un ambito simile a quello che ha travolto Romiti.
La prossima udienza è fissata per il 28 marzo.
