Si è concluso il lungo iter giudiziario per l’intricata vicenda relativa al caso delle aste truccate. Al centro dell’inchiesta, avviata nel 2021 dalla Guardia di Finanza, una rete di consulenti e professionisti accusati di aver manipolato vendite giudiziarie di immobili per scopi personali, con la complicità di pubblici ufficiali.
Al termine dell’inchiesta i due finti consulenti immobiliari erano finiti agli arresti domiciliari, mentre per uno degli avvocati coinvolti, difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo, era scattata la sospensione di 12 mesi dalla professione.
Il gup di Imperia, Anna Bonsignorio, ha optato per l’assoluzione dell’avvocato dall’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio “per non aver commesso il fatto”. Diversa la sorte invece per i 2 consulenti immobiliari che sono stati condannati ad 1 anno e 10 mesi ciascuno, con pena sospesa.
L’inizio delle indagini
Le indagini risalgono al 2021 ed erano state svolte dalla Guardia di Finanza di Imperia, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Imperia Alberto Lari e dal sostituto procuratore Antonella Politi.
L’attenzione era rivolta a vari reati legati alla compravendita di case e immobili che erano stati messi all’asta dal Tribunale di Imperia. A far scattare le indagini era stata una querela sporta da un uomo che si era accorto che la sua casa, già oggetto di procedura esecutiva da parte del Tribunale di Imperia, era in vendita su un sito internet.
Come si svolgeva la turbativa d’asta
Dalle indagini emerse quindi che i titolari di un’agenzia di consulenza amministrativa, grazie alla compiacenza di tre avvocati e un impiegato di uno studio notarile, avevano tentato di turbare della aste immobiliari in favore dei propri clienti.
I due indagati principali si spacciavano quindi per agenti immobiliari, non avendo mai avuto l’abilitazione professionale, e pubblicavano annunci, foto e dettagli per la vendita di immobili che in realtà erano all’asta perché pignorati.
In alcuni casi, grazie alla complicità di alcuni ufficiali nominati dal Tribunale, la pubblicazione dell’asta veniva procrastinata al fine di avere il tempo necessario per chiudere accordi privati per vendere gli immobili fuori dalla procedura del Tribunale.