16 Maggio 2025 07:32

Imperia: dopo il Conad di via Airenti, anche Basko e Carrefour adottano le “multe” per chi approfitta dei parcheggi. E non mancano le polemiche / Le immagini

In breve: Diverse le lettere recapitate agli utenti: per una sosta oltre i 90 minuti, il Basko chiede 25 euro e il Carrefour 40euro

Ci risiamo! Dopo le segnalazioni che nell’ottobre scorso avevano riguardato il Conad di via Airenti a Porto Maurizio, ora giungono altre segnalazioni di lettori “multati” per aver oltrepassato i tempi della sosta gratuita nel parcheggio del Carrefour di via Giannetti e nel Basko di via Gavi.

Diverse le lettere recapitate agli utenti: per una sosta oltre i 90 minuti, il Basko chiede 25 euro e il Carrefour 40euro

Anche in questo caso ad agire per conto del Carrefour e del Basko è una società privata, la Parkedepot di Bolzano, che, guarda caso è la stessa che agisce per conto del Conad di via Airenti. E anche in questo caso giungono lettere con le quali viene contestata la sosta eccedente quella consentita gratuitamente, con tanto di targa del veicolo, ripresa da telecamere, giorni e orari legati alla contestazione. A cambiare sono le cifre richieste: 40 euro al Carrefour e 25 euro al Basko, trascorsi i 90 minuti di sosta gratuita. Che ovviamente si moltiplica in caso di violazioni ripetute.

Posto che vale prima di tutto e per tutti il rispetto delle regole e pertanto non è corretto approfittare del posteggio di un supermercato al di là del tempo necessario per fare la spesa, questo sistema di “multe” (e le virgolette sono più che mai d’obbligo visto che non si tratta assolutamente di multe o sanzioni) si sta rivelando un vero e proprio boomerang soprattutto per l’immagine dei supermercati e centri commerciali che se ne avvalgono. Basta infatti scorrere siti dei consumatori e pagine social per verificare le polemiche e i ricorsi avviati contro questo metodo.

Come avevamo già spiegato, la contestazione inviata per posta ordinaria non consente di dimostrare che l’utente interessato l’abbia realmente ricevuta. Quanto all’asserita violazione contrattuale indicata in cartelli posti attorno ai parcheggi, la stessa dovrebbe poi essere dimostrata davanti a un giudice in sede di procedimento civile per la riscossione del credito. E con essa anche l’omologazione delle apparecchiature con le quali vengono rilevate targhe e orari di sosta (tema oggi peraltro molto di moda sul fronte degli autovelox).

La domanda sorge davvero spontanea: ma perché mai utilizzare sistemi che creano soltanto polemiche (e a quanto sembra non portano nemmeno grandi risultati economici) invece di impiegare le care vecchie sbarre con ticket da far vidimare alle casse? A meno che il problema non sia quello di disincentivare il posteggio selvaggio, ma, bensì, quello di battere cassa… o perlomeno provarci. In questo caso tutto cambierebbe.

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