16 Maggio 2025 06:03

Imperia: 80° anniversario della Liberazione, da Piani a Piazza della Vittoria le celebrazioni per il 25 aprile. “L’Italia libera grazie alla forza di uomini e donne che hanno dato la vita”/Foto e Video

Si sono svolte questa mattina, venerdì 25 aprile, in piazza della Vittoria, a Imperia, le celebrazioni in occasione dell’80° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Prima dell’inizio delle celebrazioni, è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, scomparso pochi giorni fa.

Celebrazioni 25 aprile: da Piani a piazza della Vittoria un inno alla libertà

Le commemorazioni sono iniziate a Piani, presso il Monumento ai Caduti. La delegazione si è poi spostata nei cimiteri di Porto Maurizio e di Oneglia, dove sono state deposte delle corone di alloro ai caduti durante la guerra.

La manifestazione è terminata in Piazza della Vittoria con la cerimonia dell’alzabandiera, gli onori ai caduti con la deposizione di una corona di alloro e la benedizione di Don Gianpiero Serrato. L’orazione ufficiale è stata tenuta dal professore Giovanni Perotto.

Presenti i rappresentanti delle associazioni di partigiani, i cittadini e le massime autorità civili e militari della provincia di Imperia tra cui il Sindaco e presidente della provincia Claudio Scajola, il Procuratore Alberto Lari, il Prefetto Valerio Massimo Romeo, il Questore Andrea Lo Iacono, il Comandante provinciale dei Carabinieri Simone Martano, il Comandante della Capitaneria di Porto Luigi Cuciniello e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Omar Salvini

Il discorso del sindaco Claudio Scajola

“Le parole con cui Alcide De Gasperi, padre nobile della Repubblica, padre nobile dell’Europa Unita, prese la parola alla conferenza di pace di Parigi nell’agosto del 1946. Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me. In quel consesso internazionale nel quale si decideva il destino dell’Italia, l’argomento più nobile e decisivo che la nostra nazione poteva avanzare per riscattare la propria dignità fu l’esperienza della Resistenza

Una scelta di orgoglio, di coraggio, compiuta da una parte significativa del popolo italianocontro l’oppressione nazifascista. Una scelta fatta in modo particolare da tanti giovani che sacrificarono la propria vita in nome della libertà

Quanto si verificò a livello nazionale, si manifestò con ancora maggiore intensità, con ancora maggiore significato nel nostro ponente Ligure. Fu grazie al ruolo fondamentale svolto dalla resistenza che si riuscì a salvaguardare l’integrità territoriale della nostra frontiera, minacciata da un’ipotesi di arretramento del confine addirittura sino a Bordighera. 

La coraggiosa azione dei partigiani locali fu determinante come venne sancito anni dopo con il conferimento della medaglia d’oro al volor militare che adorna con orgoglio il gonfalone della nostra provincia. 

Come non ricordare oggi, nell‘ottantesimo anniversario, Genova, dove le forze della resistenza sono insorte, hanno liberato la città dagli occupanti nazisti e caso unico hanno tenuto la resa incondizionata dell’esercito tedesco. 

Alla radio, nel bollettino della liberazione, Paolo Emilio Taviani disse «Popolo genovese, esulta! Per la prima volta un corpo d’esercito agguerrito e ancora bene armato si è reso dinanzi ad un popolo». 

In questa importante giornata di memoria desidero limitare il mio intervento ad una riflessione, potrei dire a una morale, che emerge con chiarezza dalla storia che oggi ricordiamo. 

Schierarsi dalla parte giusta, anche quando ciò comporta pericoli, isolamento, sacrificio. Nel lungo corso della storia è sempre una scelta che trova infine il suo riconoscimento

Il nostro Paese era impegnato nella ricostruzione delle istituzioni e della partecipazione politica dopo due decenni di sospensione della democrazia. 

Un messaggio di speranza, che ritengo più che mai adatto al periodo che viviamo, recita: La situazione attuale, benché presenti gravissime difficoltà di ordine politico, economico e sociale, sia nel campo nazionale che in quello internazionale, non deve essere guardata come insanabile, sì da vederci spauriti e inoperosi

Quale possa essere l’avvenire che ci è serbato, il bene voluto come bene e realizzato come bene sarà duraturo e trionferà. Il male visto e combattuto come male sarà vinto

Oggi e ogni giorno scegliamo di stare dalla parte del bene, qualunque ne sia il costo. Come fecero, ed è un nostro grande esempio di cui siamo orgogliosi, tanti nostri predecessori nella lotta di liberazione. E quindi insieme gridiamo viva il 25 aprile, viva l’Italia, viva la democrazia”. 

Le dichiarazioni del Prefetto Valerio Massimo Romeo

“Credo di poter rendere memoria e onore ai 613 partigiani imperiesi che furono uccisi e torturati dai tedeschi. Ai quasi 4 milapartigiani imperiesi che hanno partecipato direttamente alla guerra di liberazione. Alle sei medaglie d’oro che ha ricevuto Imperia per il sacrificio nella lotta di liberazione

Credo ci siano delle parole che possano rendere omaggio a questo sacrificio dei cittadini imperiesi. Le parole sono scolpite su una lastra di marmo che si trova a Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze e che descrivono quello che è stato il sacrificio degli italiani nella lotta di liberazione”. 

Sono parole di Piero Calamandrei:

“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.

L’orazione ufficiale del professor Giovanni Perotto

“Una ricorrenza che è segnata da quel senso di vuoto della scomparsa di Papa Francesco, che ha lasciato appunto un vuoto nel cuore delle persone. E credo che il modo migliore per ricordarlo sia tenere vive le sue parole, che sono sempre state accompagnate da scelte concrete. E di tutto questo dobbiamo essere grati

Ed è proprio la gratitudine il primo sentimento che deve accompagnarci nel ricordo di quel 25 aprile di 80 anni fa, un giorno che dovrebbe veramente essere un giorno di felicità collettiva

Grazie, grazie a chi ha permesso che oggi fossimo qui a esprimerci in un paese libero e democratico. Chi lo ha fatto con le proprie scelte, come è stato detto, coraggiose, fino alla morte, con la propria testimonianza, il proprio sacrificio. E nessuno, nessuno si permetta di dire che questa è retorica

Questa è storia e questa dobbiamo ricordare senza sminuirla, ricordandola in tutta la sua forza e consegnandola ai giovani delle nuove generazioni. 

È una storia fatta di uomini e donne, di persone con un nome, con un volto, con una famiglia, una vita, persone che non sono più qui ma che dobbiamo far vivere nella memoria. È una storia, è stato detto, è anche geografia, una geografia di quei luoghi della nostra bella provincia che sono stati teatri di battaglie e di stragi terribili, frutto della feroce collaborazione fra le truppe tedesche occupanti e i soldati e i civili fascisti della Repubblica di Salò

E’ anche un calendario di date macchiate di sangue, quei giorni che vanno dall‘8 settembre del 1943 a quel 25 aprile 45, le stragi, le morti che sono state ricordate nella nostra provincia

E noi siamo qui per celebrare, celebrare con la solennità che abbiamo visto questo rito, quel giorno di aprile. Oggi è una splendida giornata di sole, Italo Calvino ci disse che quella giornata di aprile era un aprile molto freddo. Ecco, noi oggi siamo qui sotto il sole a ricordare l’Italia, il nord Italia che si è liberato dalla schiavitù. È un giorno sacro

Un giorno diverso dagli altri giorni. Un evento, quello della liberazione, a cui si è arrivati perché uomini e donne di buona volontà hanno saputo far fronte comune, al di là delle diverse visioni del mondo, delle ideologie, delle confittualità, convergendo su valori fondamentali, a partire dalla libertà, dalla giustizia, valori che erano stati violentati per vent’anni dal regime”

Le celebrazioni al monumento caduti di Piani

Le celebrazioni al Cimitero di Porto Maurizio

Le celebrazioni nel Cimitero di Oneglia

25 aprile: la cerimonia in Piazza Della Vittoria

La cerimonia dell’alza bandiera

A cura di Alessandro Moschi

🔔 Resta sempre aggiornato! Iscriviti al nostro canale Telegram

📢 Hai una segnalazione? Scrivici a redazione@imperiapost.it o inviaci un messaggio su WhatsApp

📲 Seguici sui social! Non perderti le ultime news su:
Instagram Facebook TikTok YouTube

🎯 Vuoi far crescere il tuo business? Per la tua pubblicità contattaci su marketing@imperiapost.it

Condividi questo articolo: