16 Maggio 2025 07:41

Imperia: referendum per il piano della sosta, il consigliere Sardi (AVS) attacca il sindaco Scajola. “Per lui un oltraggio al suo diritto di decidere senza critiche o resistenze”

Lucio Sardi, capogruppo in Consiglio Comunale di Alleanza Verdi-Sinistra, interviene con una nota in cui attacca il sindaco Claudio Scajola in merito alle tempistiche per la nomina dei membri della commissione per i Referendum sul piano della sosta, che non potranno tenersi in contemporanea a quelli nazionali già previsti per l’8 e il 9 giugno e alle cifre, a suo dire esorbitanti, previste per il compenso dei membri della stessa.

Il comunicato di Lucio Sardi

Scrive Lucio Sardi: “Martedì 22 aprile nella seduta della Commissione I Affari istituzionali ed organizzativi del Comune di Imperia si è avuto l’onore di vedere presentata una pratica in prima persona dal Sindaco, che di norma delega a tale ruolo il suo vice o un assessore.

La pratica in discussione nella commissione I era quella della nomina dei membri della commissione per i Referendum di spettanza del consiglio comunale, che è stata finalmente messa a calendario dopo l’avvenuta presentazione delle firme raccolte sul referendum abrogativo di parte della delibera che ha aumentato i parcheggi a pagamento nei centri storici cittadini.

Non si può certo dire che la delibera portata in discussione in commissione sia stata tempestiva, considerato che il quesito referendario sui parcheggi è stato formalmente presentato il 18/04/2024 dal Comitato Promotore (formalmente costituitosi presso l’ufficio del segretario comunale) e che a dicembre 2024, dopo diversi tentativi di bloccarlo da parte della maggioranza, su iniziativa delle opposizioni si è finalmente riusciti a colmare il vuoto regolamentare che ne bloccava l’iter.

Già all’indomani dell’approvazione della modifica regolamentare infatti, avendo in corso da tempo una procedura referendaria, un amministratore non orientato a tentare di ostacolarne il percorso, avrebbe dovuto procedere a far nominare la commissione in modo da consentirne l’avvio dei lavori tempestivamente a seguito dell’avvenuta presentazione delle firme necessarie per l’indizione dello stesso.

Come è noto però il sindaco e la sua maggioranza, evidentemente perché infastiditi e preoccupati sul quesito proposto, non hanno mai fatto mancare di dimostrarsi ostili al referendum proposto, tenendo sempre un atteggiamento ostruzionistico rispetto ad uno strumento democratico che andrebbe invece garantito e hanno atteso quindi l’ultimo momento utile per portarlo il più possibile in avanti nel tempo.

Tornando alla seduta della commissione il Sindaco, invece di presentare la pratica, ha esordito attaccando quanti, a suo dire, avrebbero per ignoranza o malafede “raccontato balle” e richiesto di poter tenere il referendum comunale sui parcheggi contemporaneamente a quelli nazionali fissati per l’8 e 9 giugno prossimi, ricordando che non ci sono i tempi tecnici (perché notoriamente il sindaco è scrupolosissimo sia nel rispettare tutte le procedure che a non mettere pressione ai dirigenti). Non sarà quindi possibile cogliere l’occasione anche di risparmiare risorse umane ed economiche potendo appoggiarsi sui seggi e sugli scrutatori già previsti e retribuiti per i cinque quesiti nazionali.

Forse per tentare di far apparire il referendum comunale un inutile e costoso rito messo in piedi dalle opposizioni e da un manipolo di cittadini criticoni, il sindaco ha portato in commissione una proposta di deliberazione in cui si prevede che ai tre componenti della commissione sui referendum di nomina consiliare sia attribuito un compenso di ben 5.000 euro a testa oltre eventuali spese di trasferta, fissando un tetto massimo di spesa previsto in 25.000 euro.

Una proposta totalmente insensata e in contraddizione con quanto previsto dal regolamento comunale sui referendum – che prevede per questi membri il riconoscimento di una indennità per ogni seduta della commissione – e anche priva di alcuna giustificazione in merito alla congruità di una tale abnorme indennità (non risulta che si sia preso a parametro alcuna tabella prevista per analoghe mansioni da altri enti pubblici) che allo stato attuale verrebbe corrisposta per l’esame di un solo quesito referendario comunale.

Evidentemente Scajola è stato preso dalla sindrome di Sansone (in questo caso si direbbe “muoia Sansone e tutti i referendari”) e, vedendo messe a rischio le entrate per nuovi parcheggi a pagamento passibili di cancellazione con referendum, ha pensato bene di assestare un ulteriore colpo alle casse comunali. Lo ha effettuato in primo luogo non facendo nulla per attivare o accelerare le procedure previste per il referendum (celerità e spirito di iniziativa chetante volte vanta di aver adottato per gli appalti) e rinunciando quindi a cogliere l’opportunità di risparmiare sui costi organizzativi che il voto sui referendum nazionali consentiva. In secondo luogo con il proporre le abnormi indennità per i tre incarichi di componente della commissione per i referendum, oggettivamente assai poco impegnativi.

Al Sindaco che, come un Luigi XIV di provincia, ha dopo pochi minuti nervosamente abbandonato la commissione in quanto non disposto ad abbassarsi a un confronto sul merito della pratica col sottoscritto, ricordiamo che se avesse avuto l’umiltà di accettare la volontà dei tanti cittadini che hanno affollato i banchetti per la raccolta delle firme e se avesse provveduto subito a nominare la commissione per i referendum (magari con indennità non nobiliari), avrebbe dimostrato di avere veramente rispetto sia della democrazia che delle casse comunali dalle quali, quando ritiene, non bada ad attingere senza farsi troppi scrupoli.

Come è purtroppo noto, con i se e con i ma non si fa la storia e in questo caso con il re e con la sua maggioranza si sta tentando di non fare un referendum che, per chi lo ha promosso, è uno strumento per trovare una soluzione a un problema creato da questa amministrazione, mentre per il sindaco è un oltraggio alla sua idea fissa di avere il diritto di decidere senza critiche o resistenze“.

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