16 Maggio 2025 06:14

Imperia: metalmeccanici, presidio dei sindacati davanti alla Provincia. “Si riapra la trattativa per arrivare a un contratto dignitoso”/Foto e Video

Si è svolto questa mattina il presidio dei metalmeccanici davanti alla sede della Provincia di Imperia. La manifestazione, organizzata da Fim-Cisl e Fiom-Cgil, rappresenta la quarta giornata di sciopero nazionale per il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto lo scorso giugno. A livello locale, sono coinvolte circa 450 famiglie.

Spiega Simone Mara della Fim-CISL: Non è mai iniziata la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del metalmeccanico industria. Un contratto che copre 1.600.000 lavoratori e che rappresenta il settore che è trainante per quanto riguarda l’economia italiana perché sposta 11% di punti del PIL.

Chiediamo che si apra la trattativa. Federmeccanica dopo nove incontri non ha mai analizzato la nostra piattaforma sindacale, come da regole stabilite in accordo tra tutte le parti sociali e votata dal 98% delle persone.

Con rivendicazioni che stanno all’interno del perimetro previsto per cui ci sono richieste salariali comunque accettabili, c’è una clausola di salvaguardia che ha comunque tutelato in questi anni i lavoratori dal costo inflattivo. C’è una proposta di richiesta di riduzione d’orario, come nelle fabbriche più avanzate in Europa si sta già facendo. 

L’obiettivo è di portare poi l’orario del full time a 35 ore ma si tratta di aprire veramente per la prima volta una trattativa

È un anno che è scaduto il contratto e Federmeccanica non ha ancora dato una risposta. Anzi, per provocazione ha presentato una sua contropiattaforma, cosa mai vista negli ultimi anni di trattative dei contratti. 

Per cui chiediamo che prenda in considerazione le nostre proposte e la nostra piattaforma e che inizi veramente la trattativa. Non è accettabile non avere il contratto collettivo nazionale per milioni di lavoratrici e lavoratori del settore metallo-meccanico. 

Sappiamo che è un contratto che spesso è trainante rispetto ad altri settori per cui si attende il rinnovo di questo contratto per poi andare a rinnovare altri settori”. 

Aggiunge Paolo Marengo (FIOM-CGIL): “Questo è un presidio come viene fatto in altre parti d’Italia, un presidio minimo diciamo proprio per testimoniare questa vertenza che sta diventando insostenibile nel senso che siamo al quarto sciopero in quattro mesi e questo determina una situazione veramente complicata. 

Vediamo, oggi incontrermo anche il presidente della provincia, faremo presente a lui le le nostre rivendicazioni sperando che faccia parte dirigente insomma riesca a favorire attraverso il governo insomma una riapertura delle trattative.

La cosa brutta è che non siamo più riusciti a riaprire la trattativa nonostante tre scioperi questo è il quarto speriamo che questa volta insomma Confidustria si decida a riaprire la trattativa e venga incontro a quelle che sono le richieste della piattaforma.

Noi abbiamo fatto delle richieste precise che elencava prima il collega, giustamente. Non c’è verso, ecco, non c’è nessun tipo di apertura, se non apertura minime che contano contano niente. La parte più grossa, come al solito, è la parte salariale. Abbiamo fatto una richiesta di 280 euro per il triennio e a fronte di questo, insomma, Confindustria ha proposto 178 euro

Tenete conto, per darvi un esempio di cosa stiamo parlando, che è stato rinnovato pochi mesi fa il dei metalmeccanici artigiani, quindi aziende al di sotto dei 15 pendenti e lì si è ottenuto un aumento salariale di 217 euro. Quindi l’industria ce ne offre 178 mentre con gli artigiani ne abbiamo già contrattati 217.

Tra l’altro poi anche sulla parte del salario viene fuori ecco le ultime cose che vorrebbero scambiare diciamo salario col welfare o meglio vorrebbero dare meno aumenti in bussa paga e darci poi degli aumenti welfare.

Welfare cosa vuol dire? dei buoni benzina, piuttosto che buoni spesa, buoni per racquisto libri. Ecco diciamo cose che sicuramente sono utili al lavoratore, sono utili, ma non possiamo contrattare un pezzo di salario con questo. Il salario poi mi dà diritto anche, ad esempio, i contributi pensionistici, che quello il welfare non mi darebbe, e quindi mi darebbe diritto anche ad avere una liquidazione maggiore o tutti gli istituti contrattuali dalla paga orario e altro. 

Quindi diciamo che c’è una situazione di stallo in questo momento, siamo qua proprio per testimoniare come in altre province d’Italia questa grave situazione sperando che ci sia un’aria apertura delle trattative. 

Noi chiediamo solo di riaprire la trattativa e arrivare ad un contratto dignitoso. Chiaro che se non si riapre la trattativa noi continueremo a scioperare”. 

Al termine del presidio, una delegazione sindacale ha incontrato il Presidente della Provincia

Al termine del presidio, una delegazione sindacale ha incontrato il Presidente della Provincia, Claudio Scajola, consegnandogli un documento con le rivendicazioni alla base della protesta.

I sindacati, dopo l’incontro, fanno sapere che il Presidente Claudio Scajola si è reso disponibile a sollecitare l’apertura di un tavolo, come mediatore, perché si possa riaprire la trattativa. Ha inoltre proposto di mettere la questione all’ordine del giorno in consiglio provinciale. I rappresentanti sindacali si sono detti soddisfatti dell’incontro per la sensibilità dimostrata.

Solidarizzo con i lavoratori e auspico che il governo metta tutti intorno a un tavolo“, ha dichiarato il Presidente Claudio Scajola.

A cura di Alessandro Moschi

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