16 Maggio 2025 04:33

Imperia: referendum, Comitato contro il Piano della sosta all’attacco. “l’Amministrazione ha confermato lo scarsissimo rispetto con il quale tratta i suoi cittadini”

Il Comitato Promotore del Referendum per l’abrogazione del piano della sosta interviene con una nota per esprimere alcune considerazioni in merito all’ultimo consiglio comunale di ieri sera, 28 aprile.

“Il Consiglio Comunale di lunedì 28 aprile ha fatto emergere alcune cose, a nostro giudizio, gravi. Alcuni esponenti di maggioranza (addirittura il Vice Sindaco), hanno chiamato in causa, dall’alto dei loro scranni, i componenti del Comitato cittadino, obiettando loro di essersi “fatti prendere in giro” dalle forze politiche di opposizione. Il minimo sindacale, oltre che la decenza, vorrebbe che chi viene chiamato in causa con simili affermazioni potesse replicare, ma evidentemente a questa maggioranza piace molto “vincere facile”. A tutti è infatti nota l’inflessibilità con la quale il Presidente del Consiglio usa, senza troppe remore, il potere (discrezionale), di cui dispone per allontanare chi, a suo insindacabile giudizio, “disturba” la seduta (anche se magari sta solo mormorando qualcosa per il disappunto).

Un altro fatto grave è che molti esponenti di maggioranza abbiano dichiarato apertamente di considerare il referendum inammissibile, in quanto questa valutazione è (o forse, a questo punto, bisognerebbe più propriamente dire sarebbe), di competenza della Commissione e non dei membri del Consiglio Comunale chiamati ad eleggerne una parte. Così facendo si ammette da un lato una sorta di pregiudizio, in pieno contrasto con l’appoggio dichiarato, a parole, nei confronti dello strumento referendario e dall’altro si svilisce il ruolo della Commissione prima ancora che essa inizi i suoi lavori.

Per favore non si dica che sono opinioni personali, in quanto vengono espresse, in una sede ufficiale che non è quella designata, da personaggi di rilievo pubblico che ben dovrebbero conoscere sia i limiti del loro ruolo che le regole, più o meno scritte, del rispetto reciproco.

Quanto ai tempi tecnici, sui quali ci siamo già espressi, i vari componenti di maggioranza avrebbero potuto evitare di rimproverare al Comitato di avere preso per buone informazioni inesatte, a loro dire, provenienti dalle forze politiche di opposizione. Se infatti costoro avessero osservato con attenzione le nostre dichiarazioni in merito, avrebbero dovuto prendere atto che ci siamo limitati a dire che sarebbe stato opportuno votare a giugno ma che i tempi erano strettissimi e la burocrazia assai complessa. Questo è un elemento oggettivo e pertanto non confutabile, poiché esistono articoli e video interviste che lo comprovano ampiamente.

Ci pare quindi che, se in questa vicenda c’è qualcuno che non ha studiato, questi non siamo sicuramente noi, anche se un Consigliere di maggioranza ha cercato di farci gentilmente omaggio di una copia di quel regolamento che noi conosciamo già benissimo (altrimenti le nostre dichiarazioni sarebbero state di ben altro tono).

Meno male che l’Amministrazione dichiara, con enfasi, il proprio pieno appoggio al referendum come esercizio democratico: ma potrebbe forse fare diversamente? No, perché altrimenti disconoscerebbe, di fatto, i fondamenti della nostra democrazia, con tutte le conseguenze del caso.

Tuttavia è evidente che, se le cose sono andate così per le lunghe, l’Amministrazione abbia una pesante responsabilità in merito: abbiamo potuto vedere di persona cosa è successo sia nelle Commissioni che negli stessi Consigli Comunali (dei quali esistono verbali o registrazioni).

Noi del Comitato abbiamo anche potuto toccare con mano la “poca sensibilità” dell’Amministrazione grazie alle comunicazioni ufficiali, intercorse dalle quali si evince chiaramente sia l’intento evasivo delle risposte fornite che, in alcuni casi, il ritardo eccessivo nel produrle.

Ad esempio: il Vice Sindaco ha ammesso ufficialmente, durante il Consiglio, la mancanza del regolamento per i referendum abrogativi: sarebbe stato bello che anche la Segretaria Generale avesse fatto altrettanto, quando è stata interpellata in merito, mentre si è limitata ad elencarci i documenti disponibili, escamotage perfettamente legale (anzi perfetto), per non dovere ufficializzare la carenza.

Ci sarebbe da dire molto altro, ma lo spazio è tiranno; si può però concludere che l’Amministrazione ha confermato, ancora una volta, lo scarsissimo rispetto (per non dire di peggio), con il quale tratta i suoi cittadini, i loro problemi di tutti i giorni e le loro stesse richieste, per quanto democraticamente ed istituzionalmente presentate”.

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