Si profila una nuova tegola per l’ex sindaco di Aurigo Luigino Dellerba, l’ex vicesindaco dello stesso Comune e dipendente della Provincia, Pier Carlo Gandolfo e per Agostino Gandalino, tecnico incaricato che ha operato sempre nel comune dell’entroterra imperiese. Nei loro confronti ha infatti aperto un procedimento la Corte dei Conti.
La Corte dei Conti ha chiesto documentazione al Comune di Aurigo per la verifica di eventuali danni erariali connessi all’inchiesta sulle tangenti
Dellerba, Gandolfo e Gandalino lo scorso 10 gennaio erano stati condannati dal tribunale di Imperia nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti per l’assegnazione di appalti pubblici, che vedeva coinvolti, tra gli altri, i fratelli Vincenzo e Gaetano Speranza. Pier Carlo Gandolfo, ex vicesindaco di Aurigo e dipendente della Provincia, era stato condannato a un anno; Agostino Gandalino a un anno e 4 mesi e Luigino Dellerba, ex sindaco di Aurigo ed ex consigliere provinciale, aveva patteggiato una pena di due anni, da scontare attraverso servizi socialmente utili presso la Biblioteca comunale di Imperia, per oltre 700 ore.
La Procura regionale della Corte dei Conti della Liguria ora ha aperto un procedimento nei confronti di Dellerba, Gandolfo e Gandalino, volto ad individuare un eventuale danno erariale che, laddove riconosciuto, verrebbe addebitato ai tre.
Il Comune di Aurigo entro domani, 10 maggio, dovrà inviare alla Corte dei Conti tutti gli incartamenti relativi alle cifre erogate a Luigino Dellerba nella veste di sindaco, le cifre erogate a Pier Carlo Gandolfo quale vicesindaco e assessore dell’area tecnica e ancora tutta la documentazione relativa agli incarichi che Agostino Gandalino ha ricevuto dal Comune di Aurigo come geometra libero professionista.
Sempre la Corte dei Conti sta inoltre approfondendo anche gli aspetti legati al coinvolgimento della Provincia, per verificare anche in questo caso eventuali danni erariali connessi all’impiego di dipendenti distratti dalle loro normali funzioni per far fronte al ripristino delle condizioni di legalità, sempre a seguito dell’inchiesta sulle presunte tangenti.
