“L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio non è incostituzionale“. È quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con una sentenza, al momento annunciata solo da un comunicato. L’abrogazione dell’abuso d’ufficio era stata disposta dal Governo Meloni, ma la Corte di Cassazione aveva fatto ricorso alla Corte Costituzionale.
La sentenza della Consulta gioca un ruolo importante anche per Imperia, dove molte inchieste per abuso d’ufficio erano state archiviate proprio per l’abrogazione del reato.
Sulla vicenda, lo ricordiamo, la Corte di Cassazione aveva rimesso tutto in gioco, contestando l’abrogazione e sollevando la questione di illegittimità costituzionale e sottoponendo quindi il caso alla Corte Costituzionale.
“In esito all’udienza pubblica svoltasi ieri – si legge nel comunicato – la Corte ha esaminato in camera di consiglio le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, tra cui la Corte di cassazione, sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio ad opera della legge numero 114 del 2024.
La Corte ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida) – continua il comunicato – Nel merito, la Corte ha dichiarato infondate tali questioni, ritenendo che dalla Convenzione non sia ricavabile né l’obbligo di prevedere il reato di abuso d’ufficio, né il divieto di abrogarlo ove già presente nell’ordinamento nazionale. La motivazione della sentenza sarà pubblicata nelle prossime settimane”.