La consigliera di minoranza del PD Loredana Modaffari interviene duramente sulla cronica emergenza idrica che colpisce Via San Bartolomeo a Caramagna. “Un’altra giornata di passione per i residenti“, denuncia Modaffari, che punta il dito contro i continui disservizi di Rivieracqua e le responsabilità dell’amministrazione comunale.
Modaffari contro Rivieracqua: “servizio inesistente”
“23 maggio 2025, un’altra giornata di passione per gli abitanti della Via San Bartolomeo a Caramagna: rubinetti a secco, usuale laghetto in corrispondenza del civico n°50 guadabile solo se muniti di stivaloni al ginocchio con sversamento nelle abitazioni limitrofe e lungo la scalinata che conduce alla Via Caramagna di litri e litri di acqua. È così da oltre un anno, nonostante gli innumerevoli interventi del personale di Rivieracqua, evidenti “tapulli” scevri da volontà o possibilità di mezzi per la soluzione di una problematica che esige ben diversa attenzione. Rattoppi costosi, impiego di personale con relativi costi; permanere, anzi aggravamento del problema; acqua pagata a peso d’ora dispersa, ed acqua contaminata per giorni e giorni, sempre pagata a peso d’oro.
Acqua di tutti, bene comune che avrebbe dovuto essere sottratto alle logiche di mercato e tutelato come diritto universale, regalata al privato con grandi manovre, scuse traballanti, che hanno frustrato le ragioni dei milioni di cittadini che hanno votato un referendum e degli imperiesi che si sono battuti a difesa, maltrattati e dileggiati dall’amministrazione pubblica. Soldi dei Cittadini Imperiesi donati in nome del salvataggio di una Società che andava probabilmente smantellata, soldi che oggi ci si aspetta rientrino, sicuramente con le bollette in aumento che gli Imperiesi faticano a pagare, e poi grazie a un finanziamento da 16 milioni di euro attraverso il PNRR, che impone un piano di revisione e risanamento importante di tutta la rete idrica: opere di cui non si intravede la partenza.
E ad aumentare lo sconforto, la notizia odierna sulla nostra amata Società: la Procura ha iscritto nel registro degli indagati tre ex vertici della società: presidente, consigliere e direttore generale, accusati di falso in bilancio, azioni che ovviamente previo rigoroso accertamento, hanno condotto al dissesto, al mal servizio, alla “inevitabile” cessione al privato, ed alla rinuncia ad un credito Comunale, denaro degli Imperiesi! Ecco dove finiscono i sacrifici dei Cittadini che pagano profumatamente per un servizio inesistente. Non è un fatto di consenso, è un fatto di giustizia. Paghi chi ha sbagliato, se ha sbagliato, non la gente comune!
Ben vengano, dunque, i Comitati, i gruppi cittadini estremamente attivi nelle segnalazioni, ben venga il controllo di ciascuno, l’ascolto e l’attivazione tempestiva. Dobbiamo superare tutti insieme quel senso di impotenza, di delusione, abbandonare quella concezione di democrazia nella quale il cittadino ha solo il compito di scegliere chi governa soccombendo alle sue scelte, in favore un’effettiva costante partecipazione nella consapevolezza che il bene non si esaurisce nella dimensione individuale e privata, ma che si estende alla comunità, e che l’attenzione, la difesa comune della legalità è la base per un vivere diverso.
Solo così, forse, potremo intervenire fattivamente in un momento storico in cui, tra bollette pazze, rischio Parchi eolici selvaggi, ed espropri per progetti sconosciuti e sicuramente non discussi e condivisi, a Imperia non ci si può limitare ad un rassegnato mugugno”.