È stata condannata a un anno e due mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena e non menzione nel casellario giudiziale, la 49enne finita a processo per aver percepito, secondo l’accusa, oltre 80mila euro grazie al Reddito di Cittadinanza senza averne titolo.
Nel corso dell’udienza, il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi, senza sospensione condizionale della pena. La difesa invece, rappresentata dall’avvocato Hakan Eller, ha chiesto l’assoluzione, sostenendo l’assenza dell’elemento soggettivo del reato. La donna, ha spiegato il legale, non comprendeva appieno ciò che firmava, a causa di difficoltà linguistiche e di comprensione, non essendo in grado di parlare né scrivere correttamente in italiano. Inoltre, i moduli sono precompilati, e la sottoscrizione sarebbe avvenuta senza una piena consapevolezza del contenuto.
Il giudice ha quindi emesso una condanna più lieve rispetto a quanto richiesto dall’accusa, riconoscendo una responsabilità attenuata. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 60 giorni.
