8 Luglio 2025 04:26

Presunte tangenti per i permessi di soggiorno: l’ispettore Mingherlino risponde alle domande dei Magistrati /Foto e Video

Dopo l’interrogatorio di Yelena Vtulkina, nel pomeriggio di oggi, 16 giugno, è stato ascoltato anche il vice ispettore Luigi Mingherlino, arrestato in flagranza nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di mazzette per il rilascio di permessi di soggiorno presso gli uffici immigrazione di Imperia e Sanremo.

Come la Vtulkina, anche Mingherlino, assistito dagli avvocati Emilio Varlado e Nicola Ditta (in collegamento), ha scelto di rispondere alle domande dei Magistrati.

Spiega l’avvocato Ditta: “Abbiamo confermato e approfondito gli aspetti della vicenda e inizieremo il dialogo con la Procura perchè Mingherlino ha dato disponibilità a dare piena collaborazione. Di più non possiamo aggiungere, perchè le indagini ancora in corso“.

Aggiunge l’avvocato Emilio Varaldo:“L’ispettore Mingherlino ha risposto anche in sede di convalida, confermando quello che aveva detto nell’interrogatorio reso dopo l’arresto, rispondendo alle domande del pubblico ministero, dottoressa Meglio, a quelle del giudice e a quelle degli avvocati, il sottoscritto e l’avvocato Nicola Ditta, che era collegato da remoto. 

L‘Ispettore Mingherlino ha confermato la propria responsabilità, si è dichiarato disponibile anche a fornire chiarimenti. Il suo intervento non è mai stato per aggiustare delle pratiche, ma come anche risulta dal capo di imputazione, per agevolarle e accelerarne l’esecuzione nei confronti esclusivamente di richiedenti di origine russa che molto facoltosi e che per loro modus viventi sono abituati anche ad avere in tempi brevi i permessi

Lui ha detto che non si spiega il motivo per cui non ha saputo resistere alla prima dazione di denaro e di essere stato quindi debole e anche per capire come un poliziotto integerrimo come Mingherlino, universalmente riconosciuto tale dai colleghi, dagli amici, possa aver fatto questo

Alcune domande fatte sull’aspetto suo personale, di salute e altri traumi della sua vita, però secondo la difesa, potrebbero giustificare anche questa mancanza di forza a resistere a un fatto come questo che gli viene contestato. 

Il Pubblico Ministero ha chiesto la detenzione in carcere, noi abbiamo sostenuto che in base all’ammissione delle responsabilità il fatto che sia stato sospeso dal lavoro e il fatto che non c’è la possibilità quindi di reiterare il reato, sia più consona una detenzione domiciliare. 

La dottoressa Bonsignorio, si è riservata di decidere in merito alla convalida dell’arresto e alla misura restrittiva”.

🔔 Resta sempre aggiornato! Iscriviti al nostro canale Telegram

📢 Hai una segnalazione? Scrivici a redazione@imperiapost.it o inviaci un messaggio su WhatsApp

📲 Seguici sui social! Non perderti le ultime news su:
Instagram Facebook TikTok YouTube

🎯 Vuoi far crescere il tuo business? Per la tua pubblicità contattaci su marketing@imperiapost.it

Condividi questo articolo: